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Numero 2 del 2014

Piccoli stereotipi screscono


Foto: Piccoli stereotipi screscono
PAGINA 36

Testi pagina 36

30 Gennaio 2014
VI
ET
NA
M
sco centro commerciale. Un crogiolo di
culture oggi protetto dall’Unesco. Hoi An
è conosciuta anche come uno dei posti
dove nascono le “lanterne rosse”: di ogni
forma e dimensione, una attività in mano
alle donne che caratterizza il seguire inin-
terrotto di botteghe artigianali. Capitiamo
nel giorno giusto: il giorno in cui si ricorda-
no e festeggiano gli avi di ogni famiglia. E
lo si fa in un modo meraviglioso, affidando
alla corrente del fiume che lo attraversa
una piccola lampada di cartone illuminata
da una candela: tante lucine rosse nella
notte che corrono e si rincorrono. Anche
io ho messo la mia lampada pensando
ai miei cari e ho aspettato finché non è
scomparsa all’orizzonte.
Danang
Hoi an è conosciuta ancHe come
uno dei posti dove nascono
Le “Lanterne rosse”
di ogni forma e dimensione
Danang è stata uno dei centri nevralgici
della guerra poiché vi era posizionata la
più grande base militare americana e nei
suoi dintorni il conflitto è stato drammati-
co. Oggi Danang è tutta un cantiere: è una
città moderna che si estende lungo un
largo fiume, sulle cui rive i giovani la sera
si riuniscono, parlano, sentono insieme la
musica con strumenti elettronici uguali a
quelli di altri milioni di giovani nel mondo.
Danang è oggi una importante meta per
turisti che cercano spiagge e baie bian-
chissime e lussuosi alberghi e resort, im-
mersi nel verde e con piscine. Ma vicino
a Danang c’è una delle cittadine più belle
e particolari del Vietnam, Hoi An, un luo-
go pieno della storia precedente a quella
che più conosciamo noi europei. Hoi An
è stata nei secoli scorsi una delle più fio-
renti enclavi delle potenze commerciali
asiatiche in Indocina, ognuna ha lasciato
qui una testimonianza culturale, architet-
tonica, religiosa, civile. Templi e pagode
di vario stile, palazzi civili eleganti costruiti
tutti in legno, un ponte coperto che segna
uno dei punti cruciali del lungo e pittore-
Saigon
è visibiLe iL contrasto tra
modernità e arretratezza,
tra gLobaLizzazione e sviLuppo
deL fai da te. iL veccHio centro
coLoniaLe è soffocato
da una sequenza di aLbergHi
La scuola è obbligatoria ma solo sulla
carta e per tanti motivi è ancora alto
il tasso di analfabetismo, specie nelle
campagne.
Saigon (oggi Ho Chi Minh city) si pre-
senta come una città molto diversa da
Hanoi. Lì è ancora più visibile il con-
trasto tra modernità e arretratezza, tra
globalizzazione e sviluppo del fai da
te. Il vecchio centro coloniale è oramai
soffocato da una sequenza di albergoni
delle più conosciute catene, ognuno a
gara con l’altro per architetture sontuo-
se e improbabili, per ospitare una quan-
tità enorme di turisti per lo più asiatici,
dell’est europeo ma anche di altri paesi
occidentali. Saigon è la città più popo-
losa del Vietnam e lo si vede: il suo po-
tere attrattivo verso aree di popolazione
povera di campagna è in crescita, con
tutti i problemi che già si conoscono. Un
grande sviluppo economico e commer-
ciale che avvantaggia alcuni e lascia da
parte e poveri altri, segnato anche da
nuove stratificazioni di privilegi legate al
rigido sistema politico-burocratco di go-
verno incentrato sulle gerarchie del par-
tito unico. Un sistema segnato anche da
forme diffuse di corruzione. Un rapporto
squilibrato tra crescita economico e be-
nessere sociale. Non c’è in Vietnam un
sistema sanitario nazionale e pubblico
a cui tutti possono fare veramente riferi-
mento. Il destino di salute delle persone
è affidato, oltre che alla perdurante dif-
fusione della medicina tradizionale, ad
una presenza maggioritaria di strutture
private e costose o a fondazioni di ca-
rattere filantropico-sociale, per lo più di
origine straniera. La scuola è obbliga-
toria ma, mi dicono, solo sulla carta e
per tanti motivi è ancora alto il tasso di
analfabetismo, specie nelle campagne.
A scuola si va poche ore al giorno con
turni di mattina o pomeriggio. Per il re-
sto si condividono le attività produttive o
commerciali della propria famiglia. Ma è
rarissimo vedere bambini chiedere soldi
o altro ai turisti. Semmai ti vendono qual-
cosa. Saigon porta ancora con sé la sua
immagine di contro-capitale economica
e commerciale rispetto alla capitale bu-
una fabbrica di lanterne rosse di Hoi an
un laboratorio di abiti di seta
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