Numero 3 del 2016
L'8 marzo allo specchio, interviste a Maraini, Nicolini, Urbinati
Testi pagina 31
NOIDONNE I
Marzo 2016
Mondi
LA RIVOLUZIONE PASSA (ANCHE)
ATTRAVERSO
L’EDUCAZIONE SESSUALE
TANTE ORGANIZZAZIONI FEMMINILI LAVORANO SUL CONTRASTO ALLA VIOLENZA DI GENERE,
CHE RIGUARDA UN ALTISSIMO NUMERO DI DONNE. “NOTA SHAME†È UNA CAMPAGNA DI SENSIBILIZZAZIONE
RIVOLTA ALLE SCUOLE SUPERIORI
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I Cairo. Con Io slogan “L’educazione sessuale è un bi-
sogno, non è un lusso†ha preso avvio qualche mese fa
la campagna “Not a shame†nelle scuole superiori della
capitale con la speranza di vedere coinvolti tutti gli istituti
secondari del paese.
Realizzata in occasione del 25 novembre, gior-
nata mondiale per I'eliminazione di ogni forma di
violenza contro Ie donne, l‘iniziativa, a differenza
delle altre, si sviluppa su un elemento innovativo.
Questa volta si parte dal tema dell’educazione
sessuale e da tutto quello che riguarda i cambia—
menti che coinvolgono i corpi maschili e femmi-
nili nell'età della pubertà .
Rivolgendosi agli studenti ed stu-
dentesse, la campagna viene lancia-
ta per affrontare la violenza contro le don-
ne aIIa luce delle idee sbagliate che permangono nella
societa che considera l’educazione sessuale solo in rela-
zione ai rapporti sessuali, tralasciando invece tutto iI resto.
Per Amal Fahmi, direttrice dell’associazione Tadwein e pro-
motrice deIIa campagna, si tratta invece di un passo in avanti
perché “affrontare questo tema può aiutare a risolvere molti pro-
blemi, come quelli legati alla salute riproduttiva, al matrimonio
precoce ed al crescente aumento dei casi di HIV oltre che a
prevenire i comportamenti violenti contro le donne attraverso
alle
una serie di eventi, video e opuscoli che forniamo agli incontri".
Tuttavia, un conto è parlare di sessualità tra l’intimità delle
mura domestiche o tra amici e altro è parlarne apertamente tra
la gente, per strada e trai banchi di scuola.
In Egitto, come nel resto dei paesi arabi, la sessualità e
un tabù ed è impossibile parlarne pubblicamente. La tol-
leranza è limitata alla possibilità di parlarne davanti acl un
medico, quando è connesso alla relazione tra marito e moglie.
In tutti gli altri casi, chi lo fa rischia invece l’accusa di isti-
gazione ad avere rapporti sessuali prima del matrimonio
e la conseguente detenzione per atteggiamenti contro le
regole e le consuetudini sociali.
In questo clima è inevitabile Io scontro tra chi vede l'educazione
sessuale uno dei punti di svolta per combattere Ia violenza di
genere e chi invece avverte questo tema come un elemento
dissuasore dai comportamenti ritenuti ben accetti
dalla morale in contrasto con le religioni, quella
musulmana e cristiana, e la cultura dominante.
In questo contesto l’associazione Tadwein
sceglie di cogliere la sfida. “Parlare di educa-
zione sessuale non può fare altro che aiutare
gli studenti e le studentesse a capire ed af-
frontare normalmente iI cambiamento fisiolo-
gico che iI loro corpo subisce. Ma soprattutto
può aiutare i giovani e le giovani a relazionarsi
con le persone dell’altro sesso senza che que-
sto possa creare problemi†dice Amal Fahmi.
Ad oggi solo cinque scuole hanno aderito alla campagna, sfi-
dando nei fatti le reticenze dei genitori.
Ma le speranze riposte nella campagna sono molte. Tadwein
insieme alle altre organizzazioni femminili mirano a diffondere
una cultura di rispetto tra i generi contro la violenza.
E lo vogliono fare, iniziando dall’educazione sessuale, un con-
cetto diventato sempre più ambiguo in Egitto a causa della
mancata diffusione del significato reale che ha, se si vuole tra—
ghettare iI Paese nel futuro. 0