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Numero 2 del 2014

Piccoli stereotipi screscono


Foto: Piccoli stereotipi screscono
PAGINA 26

Testi pagina 26

24 Febbraio 2014
Mi chiedo “È possibile smarrire se stesse?” Sì lo è, quando ci allontaniamo dalle nostre più intime esigenze realizzative. Sono molte le donne anche
adulte, che all’improvviso sentono l’esigenza di riprendersi in
mano la propria vita. Dopo anni di matrimonio o di maternità
impegnata, ciascuna di noi un giorno sente un antico richia-
mo a ciò che era da ragazzina o ricorda magari un vecchio so-
gno di un’amicizia a cui non si è dato corso benché ci fossero
tutti gli elementi per capire che sarebbe stato utile e impor-
tante al nostro benessere. Eppure i segnali da seguire ci sono
tutti, basta coglierli con fiducia. Il piacere che si prova fa-
cendo certe attività, al punto che il tempo vola e la fatica
non si sente, indica la presenza di un forte interesse. La
facilità di svolgere determinate mansioni o azioni, corrispon-
de certamente a un’attitudine e se poi riesce particolarmente
bene, siamo in presenza di un talento. Alcune attività risul-
tano addirittura appaganti, saziano un bisogno intimo, rea-
lizzano un valore, qualcosa in cui crediamo profondamente.
Queste sono solo alcuni degli indicatori da tenere presen-
te: interessi, attitudini, talenti e valori. Tutti li hanno, ma non
tutti li fanno coincidere con le scelte personali e familiari,
professionali e lavorative. Ci sono donne che vivono in ap-
nea durante la settimana per poi dedicarsi con passione agli
hobbies nei week-end (può trattarsi di una mostra o di un
piacevole passatempo, di un figlio o di un film che risuona
dentro e ci fa sentire vitali come non mai). Non è sempli-
ce né immediato arrivare al primo colpo a vivere allineati al
proprio lavoro o alla propria dimensione familiare, ma vale
sempre la pena, anzi la gioia, di trovare il proprio posto nel
mondo. Come? Cercando di focalizzare una direzione che
abbia un senso, che faccia vibrare le corde della felicità
potenziale. Un primo semplice esercizio da fare è giocare
a comporre un puzzle, rispondendo a poche domande: Che
cosa mi appassiona davvero? In che cosa riesco meglio?
In che cosa credo profondamente? Quale effetto vorrei
che avesse il mio lavoro o la mia presenza sugli altri?
In quale occasione ho provato un senso di piena soddi-
sfazione? In quale contesto mi piacerebbe lavorare per
stare bene? Sono esempi di domande, ma quel che conta è
rendere loquace il silenzio interiore con delle buone risposte.
Poi si tratterà di esplorare possibili vie d’azione, realistiche,
assumendosi la responsabilità delle proprie decisioni. La
fortuna è l’incontro tra la preparazione e l’opportunità
e…pare che aiuti le donne determinate.
Il teMa è questo:
• bisogna darsi il tempo di fermarsi e farsi delle domande
• occorre che le domande siano quelle giuste
• domande secche, perentorie, chiare e sintetiche
• darsi risposte vere, coraggiose e puntuali
Agire di conseguenza. Ad esempio, la buona relazione con se
stessi dipende dal rapporto che abbiamo col nostro corpo e
con la sua intrinseca vitalità. Occuparsi della propria salute,
fare attività fisica, una sana alimentazione, pianificare una op-
portuna prevenzione periodica di esami clinici sono segnali
di buon rapporto con se stesse.
Sei soddisfatta del tuo corpo? Ti senti bene nella tua
pelle? Ti senti abbastanza tonica e allenata?
Consideri giusto il tuo peso? Ti piace la tua immagine allo
specchio? Qual è il tuo livello di energia? Ti senti stanca
o riposata abbastanza per le tue attività quotidiane?
Quando si è in un buon contatto con se stesse con un
livello di soddisfazione basso, medio, o discreto se non
alto riesci a identificare cosa fare per stare meglio.
E soprattutto scrivi. Scrivi sempre.
Ciò che non si scrive si ingarbuglia nella mente e si va a in-
tanare in qualche meandro recondito della nostra testa che
frulla si in continuazione ma che spesso non produce un ri-
sultato che porti gioia. Elucubrare, pensare, ruminare di con-
tinuo sono doti o assilli tipicamente femminili ma che spesso
lasciano solo ansietà e disagio personale.
LIfE CoaChIng
[ Seconda puntata ] di Catia Iori
Lo spazio per se stesse
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