Numero 2 del 2014
Piccoli stereotipi screscono
Testi pagina 23
21Febbraio 2014
di Cristina Melchiorri
STRATEGIE
PRIVATE
Sono Valentina, trentacinque anni molto ben por-
tati, dicono, ma mi sento stanca e frustrata. Dieci
anni fa ho fondato con una collega e cara amica
una piccola società di comunicazione, che nel
tempo è cresciuta e ha tenuto bene il mercato
anche in questo duro momento recessivo. Prima
dello scorso Natale la scelta di ricapitalizzare la
società mi ha portato in minoranza e ora sono
stata licenziata dalla mia socia per divergenze di
visione nella gestione. È possibile essere licen-
ziati dall’azienda che hai fondato? Lo shock mi
farebbe venire voglia di mollare tutto, ma non
vorrei trovarmi a fare un lavoro qualunque….
Valentina Rosati (Assago, Milano)
Cara Valentina, è davvero una brutta esperienza. Non
solo può succedere, ma hai un illustre precedente,
Steve Jobs. Nel 1985, dopo aver realizzato il Macin-
tosh, Jobs fu licenziato da Apple, che aveva creato
a vent’anni nel garage di casa sua con l’amico Ste-
ve Wozniach. Apple infatti, diventata un colosso nel
giro di dieci anni, aveva nominato un Amministrato-
re Delegato che, proprio per divergenze di visione di
business con Jobs, lo ha licenziato. “Ero devastato”
ha confessato Jobs nel celebre discorso agli studenti
di Stanford. “Avevo trent’anni ed ero fuori. Per alcu-
ni mesi non ho saputo che fare. Scappare da Silicon
Valley? Ma dentro di me avevo la consapevolezza che
amavo ancora quello che avevo fatto. Ero stato re-
spinto, ma ero ancora innamorato. Durante i cinque
anni successivi ho fondato un’azienda chiamata Next
e un’altra, la Pixar, che ha creato il primo fi lm digita-
le, Toy story. Poi Next è stata comprata da Apple e
quella tecnologia oggi è il cuore della rinascita di Ap-
ple. Niente di tutto ciò sarebbe successo se non fos-
si stato licenziato. L’unica cosa che mi ha trattenuto
dal mollare tutto è stato l’amore per quello che ave-
vo fatto”. Ecco, Valentina, dobbiamo trovare ciò che
amiamo, negli affetti ma anche nel lavoro, che occupa
tanta parte della nostra vita. Sposeresti un uomo solo
“discreto”? No. Perché accontentarsi? Dobbiamo fare
quello che consideriamo un lavoro che ci realizza pie-
namente, e ci appaga. E amare ciò che facciamo.
FAi ciÒ cHe AMi,
AMA ciÒ cHe FAi
conseguimento della certifi cazione
di qualità” - è risultata l’azienda ba-
rese “Emotion wedding & events”,
una società di consulenza per l’or-
ganizzazione di matrimoni ed even-
ti, con certifi cazioni di alto profi lo,
anche Halal. Seconda classifi cata
“per il percorso seguito nella nasci-
ta e nello sviluppo dell’idea imprenditoriale e per l’attenzione
rivolta al territorio ed al mondo dell’infanzia” è stata “Naturalia
sas” di Marianna Anaclerio, azienda specializzata nella didat-
tica, anche ludica.
“Il premio dedicato all’innovazione nell’imprenditoria femminile
- ha commentato Nunzia
Bernardini, presidente del Comitato camerale barese - è stata
l’occasione per far emergere realtà imprenditoriali molto in-
teressanti. A queste donne coraggiose, che esprimono con
successo capacità ben oltre il contesto domestico nel diffi cile
equilibrio dei tempi casa lavoro nell’impresa, va tutta la nostra
gratitudine per l’impegno nello sviluppo economico della co-
munità barese”.
“Un riconoscimento seppure simbolico, all’altra metà del siste-
ma imprenditoriale che dimostra sempre un passo più veloce:
nel periodo giugno 2012-giugno 2013, l’esercito delle impre-
se in rosa in Italia è cresciuto di 4.878 unità, pari al +0,34%,
mentre le imprese nel loro complesso sono aumentate dello
0,13%. In Puglia sono 92.807 le imprese femminili su un totale
di 381.333. È uno scenario ricco di creatività che il Comita-
to camerale promuove e sostiene con varie iniziative, fra cui
anche percorsi formativi e che ogni anno culmina nell’evento
Donna Crea Impresa, vetrina dell’intraprendenza imprendito-
riale femminile”. ?