Numero 2 del 2014
Piccoli stereotipi screscono
Testi pagina 10
8 Febbraio 2014
Il Comitato Nazionale di Bioetica ha di recente approvato un docu-mento intitolato “La salute dentro le
mura”. “Dentro le mura” non è solo
un suggestivo sinonimo per indicare
il carcere e la tutela della salute dei
detenuti. Intanto, perché non solo di
carcere e di detenuti si parla: ci sono
anche gli stranieri rinchiusi nei Centri
di Identifi cazione ed Espulsione, in
condizioni anche peggio-
ri dei detenuti. Anche di
loro si occupa il docu-
mento, chiedendo la
chiusura dei Cie.
Ancora più impor-
tante, l’immagi-
ne delle “mura”
evoca un aspetto
essenziale del problema: la “impe-
netrabilità” allo sguardo esterno degli
istituti penitenziari, che – come dice
il documento - conservano ancora in
larga parte il carattere storico di “se-
grete”.
Con ciò siamo al cuore della proble-
matica bioetica: la contraddizione fra
l’affermazione del diritto alla salute
dei ristretti e lo stato stesso di deten-
zione in un luogo sottratto alla vista,
il che di per sé impedisce il controllo
sul rispetto dei diritti. Da qui
la necessità di svelare le
“segrete” allo sguardo
pubblico, facendo co-
noscere la vita dei
detenuti e denun-
ciando violazioni
e inadempienze,
quando ci sono: un
dovere delle istituzio-
ni, prima ancora che
delle Organizzazioni Non
Governative.
Il carcere non è solo il luogo dove è
diffi cile far valere i diritti, ivi compre-
so il diritto alla salute. È an-
che un luogo che “produce
sofferenza e malattia”.
La parità nel diritto alla
salute fra prigionieri e
liberi si scontra con
una duplice con-
traddizione: da
un lato, i gruppi di
popolazione che entrano in carcere
hanno mediamente livelli di salute
più bassi della popolazione generale
e sono particolarmente vulnerabili in
alcune aree chiave, come la salute
mentale, le malattie gastroenteriche,
le malattie cardiovascolari, le malattie
trasmissibili come le infezioni da Hiv
e l’epatite; per di più sono costretti in
condizioni di vita tali, da rappresen-
tare un fattore di rischio elevato per
la salute.
La salute dentro le mura, si
è detto. La salute, non la
sanità. È una precisazio-
ne importante, niente
affatto scontata. Non
si tratta solo di ap-
prontare servizi e
personale sanita-
rio per offrire presta-
zioni di cura decenti
in carcere; e neppure
basta assicurare ai de-
tenuti le terapie al di fuori
del carcere quando queste si rivelino
necessarie: occorre agire in un’ottica
globale, di prevenzione/ rimozione
di tutti gli ostacoli che si frappongo-
no al raggiungimento della salute.
Trattandosi del carcere, gli aspetti
ambientali balzano in primo piano.
Non a caso la Organizzazione Mon-
diale della Sanità, in un documento
di indirizzo specifi co, indica misure
base che riguardano le condizioni di
Grazia Zuffa*
Istituto Italiano di Bioetica
www.istitutobioetica.org
CONTRADDIZIONE
FRA L’AFFERMAZIONE
DEL DIRITTO ALLA
SALUTE DEI RISTRETTI
E LO STATO STESSO DI
DETENZIONE IN UN LUOGO
SOTTRATTO ALLA
VISTA
GLI ISTITUTI
PENITENZIARI
CONSERVANO ANCORA
IL CARATTERE STORICO
DI “SEGRETE” E SONO
“IMPENETRABILI”
NELLE CARCERI
E NEI C.I.E.
QUALE TUTELA
DELLA SALUTE?