Noi Donne Home La Nostra Storia Archivio Materiali Contatti

Ricerca nell'Archivio

Numero 4 del 2011

Noi uomini sull'orlo di una crisi


Foto: Noi uomini sull'orlo di una crisi
PAGINA 50

Testi pagina 50

MARCUDOPPIDD



oesia come pittura, chiara, lampante, luminosa;
oppure oscura, enigmatica, notturna. Non si tratta
esclusivamente di comprensibilità, di immediatezza
di un testo, come suggerisce la nota frase di
Orazio “ut pictura poiesis”, quanto di una parola poetica
capace di esprimere l’essenza in un lampo, un colpo
d’occhio, un’esplosione improvvisa di colore o buio; una
parola che campisca la pagina come una tela, riversandoci
foreste di significati e immagini che colpiscono la vista
prima ancora che l’udito. Sono queste le caratteristiche
della poesia di Ro-
sanna Marcodoppi-
do, capaci di anno-
dare segno grafico e
linguaggio in rapide
pennellate e sonorità
intense, attraverso un
cortocircuito in grado
di condurre chi legge
in un luogo dove suono e immagine sono una cosa sola.
Nel dare alle stampe “Senza titolo” (1993) e “Nel segno”
(2003), la poetessa, romana ma nata in Abruzzo, ha
scelto di abbinare alle poesie opere grafiche di sua com-
posizione. Una scelta
determinata dal fatto
che Marcodoppido, fra
l’altro attivista nelle
file dell’UDI fin dai
primi anni Settanta,
oltre che scrittrice è diplomata all’Accademia delle Belle
Arti di Roma e si occupa di incisione e stampa d’arte,
partecipando all’atti-
vità dell’Associazione
Internazionale Inci-
sori. Un dialogo, dun-
que, fra poesia e se-
gno che ha radici pro-
fonde.
Maria Luisa Spaziani,
nella prefazione a

Quel momento del giorno

il sole appena percepibile

fra un cenno e l’altro del vento.
Sospensione del tempo
mare fra geranio e albizia
pia forte del cielo.

Lontani come il cielo

i pensieri senza desideri.

All’improvviso

tutto quello che per anni

è venuto a ingombrare l’anima
faoriexce e si precisa.

Non posto dire

di portarmelo dietro:
io sono il mio corpo.
Un penriero raccolto
è miriadi di cellule.

Ma re provo a dirlo sul prato

mi si tinge di verde
l’emozione e il sangue.

noidonne | aprile | 2011

USANDU ALL'INFINITO

MANCIATE DI POCHI VERSI, COME COLPI

DI PENNELLO O TRATTI DI CHINA, LASCIANO

INTRAVEDERE FRAMMENTI DI UN'ANIMA
INQUIETA EVIVA

di Luca Benassi

“Senza titolo”, annota: “una
concisione illuminante è la pri-
ma caratteristica che colpisce
nelle brevi poesie di Rosanna
Marcodoppido: un lirismo
concentrato, un’assorta con-
templazione in cui l’intel-
letto si scioglie in metafore
d’intensa musicalità.” È proprio la con—
centrazione di senso a costituire la meccanica di

questi testi: manciate di pochi versi come colpi di pennello
o tratti di china, come schizzi di emozioni. Esperienze,
dolori, battiti, spirito e corpo si depositano sulla carta la-
sciando intravedere frammenti di luce che emergono da
un’umanità inquieta e viva, sbalzando sulla pagina dal
nero dell’inchiostro. Due soli libri a distanza di dieci
anni testimoniano un percorso di scrittura fatto di lente,
lentissime maturazioni, una macerazione dei silenzi fino
a distillare una parola il più possibile vicina alla verità
dello spirito. Marcodoppido non usa il segno, ma è ‘nel’
segno, lo vive, lo respira, con esso incide la superficie di
carta come una ferita
incide la pelle. Questi
testi sono una continua
sfida, un corpo a corpo
con se stessa e il lin-
guaggio, cercando,
come dice un testo qui
pubblicato, di quadra-
re il cerchio “osando
all’infinito.”

Qaadrare il cere/aio
arrotondare il quadro
l’impossibile osando all’infinito

Prove di fuga

e di ritorni xpezzati

le reni i polri
stremati dall’arsalto
le mani nello Xlargo
degli enigmi

di scrostare millimetri
di schemi


©2017 - Noi Donne - Iscrizione ROC n.6292 del 7 Settembre 2001 - P.IVA 00906821004 - Privacy Policy