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Numero 4 del 2011

Noi uomini sull'orlo di una crisi


Foto: Noi uomini sull'orlo di una crisi
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Testi pagina 27

anche a causa della tecnologia. “Questa dimensione del
tempo, volenti o nolenti, impatta violentemente sui desideri
e sulle condizioni delle donne". Si connette a tutto ciò i| tema
della precarietà nel welfare, nel settore pubblico, nel lavoro
intellettuale. È sì aumentato il livello d'istruzione, però que-
sto non trova applicazione lavorativa, soprattutto per le gio-
vani donne, più scolarizzate ma meno occupate degli uomini.
Infine, il problema del welfare familiare “è che se si ripro-
duce Ia condizione familiare, si riproduce anche l'idea che
svalorizzi sul piano del lavoro e del riconoscimento ciò che è
esternalizzazione di quanto viene ritenuto nel pensiero come
lavoro domestico. Questo è il corto circuito.”

Ritorna così i| tema delle tutele: “una parte del nostro pen-

STRATEGIE
ILVALORE DELLE DONNE

Ho ventinove anni e lavoro da sette anni in una nota azienda di servizi di co-
municazione e pubblicità, a Milano.
Spesso con le mie colleghe constatiamo che al lavoro siamo per 2/3 donne,
tutte piuttosto in gamba, ma più cresce la gerarchia aziendale e più uomini
ricoprono ruoli di comando.
La leadership è ancora una caratteristica considerata prevalentemente ma-
schile? Chi lo decide? Altri uomini, ovviamente. Ma noi donne sappiamo farci
valere? Siamo obiettive nel comprendere il nostro valore o non pecchiamo a
volte di scarsa autostima?

Giada Morfina/li (Mi/ano)

m;- Chi cura di più il suo aspetto?
Cara Giada, ci sono qualità possedute più spesso dalle donne che dagli uo- m} Chi ama ricapitolare i fatti della giornata?
mini, che soddisfano meglio le esigenze del nuovo mondo del lavoro e del- mg. Chi e più bravo a mantenere i contatti con gli altri?

l'essere leader.

Prova a rispondere con le tue colleghe a questo breve test. tratto da “Sel-
Iing is a woman’s game" di Nicki Joy e Susan Kane-Benson:

m;
mg.
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m}
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m}
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mg.

www.nonpiu.it

Giovani non più disposti a tutto è una campagna
della CGIL partita con la trasmissione web e l’af-
fissione cittadina di finti annunci di lavoro come
questo: “Società di largo consumo cerca giovane

di bella presenza disposta a farsi consumare”. L’ini- 7 I
ziativa prova a “dare un nome alla condizione di chi - C ,i
cerca un lavoro, non lo trova e si confronta con pro- ‘I
poste di lavoro precarie e discutibili, umiliandosi." ’I
La parola chiave è: l’indisponibilità di chi non \‘\/:’

vuole più subire ingiuste condizioni di vita e di la-
voro. La soluzione è “vestirsi di diritti", con un di
più: “Pensiamo che i| sindacato possa dare rispo-
ste all'esigenze che vengono dai più giovani. Lo
strumento della contrattazione può e deve dare ri-
sposte ai temi che solleviamo."

II web è il punto di partenza per costruire una rete
che si dirami ovunque, tessendo i| futuro, Penelo-
pe docef.

siero è stato dire che non volevamo avere tutele che ci ri-
conducessero ad un'idea di debolezza rispetto ad altri, per-
ché la nostra differenza non è debolezza. Oggi quell'idea,
essendo messe in discussione le tutele, riconduce alla debo-
lezza senza avere lo strumento per contrastarla." È neces-
saria un’evoluzione perché “uno dei nostri errori è stato
pensare che l'uguaglianza si determinasse non nella ridu-
zione delle diseguaglianze ma nell'egualitarismo delle con-
dizioni, mentre è necessaria proprio una teoria della
differenza. Ma comunque mi sento ottimista perché mi pare
che si sia ricominciato a pensare in questi termini".l






di Cristina Melchiorri

Chi sa gestire più cose contemporaneamente?

Chi si relaziona più facilmente con gli altri?

Chi pone più domande in una conversazione?

Chi sa ascoltare?

Chi è più interessato alle qualità di comunicazione con gli altri?
Chi in genere bada di più ai dettagli?

Chi incoraggia l'armonia e l'intesa?

Chi possiede un intuito migliore?

Ad esempio, le donne usano doti di improvvisazione con molta più facilità
degli uomini, sono più determinate e più sensibili alla fiducia, apprezzano
l'intuito e vi si affidano più degli uomini, le donne si orientano naturalmente
e per “cultura" all’empowerment, gli uomini al power.

Non vi stupirà scoprire che la risposta a tutte le domande è le donne!
Fate la vostra battaglia, ragazze! Avete tutti i diritti a ricoprire un ruolo di
primaria responsabilità, lottate insieme per ottenerlo. Nessuno potrà farlo
al posto vostro.



noidonne | aprile | 2011


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