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Numero 4 del 2011

Noi uomini sull'orlo di una crisi


Foto: Noi uomini sull'orlo di una crisi
PAGINA 30

Testi pagina 30

INTERVISTAACHRISTINEWEISE

BUON COMPLEANNO
AMNESTY INTERNATIONAL

di Elena Rihet

SO ANNI DI STORIA

SO ANNI DI AZIONI PERI DIRITTI UMANI
3 MILIONI DI PERSONE ASSOCIATE E SOSTENITRICI

hristine Weise è presidente di Amnesty Interna-
tional sezione italiana dal 2009. Nata in Germa—
nia, ha due figli, due lauree, e da sempre è
attivista per i diritti umani. Sotto la sua presi-
denza a maggio si celebrerà, anche nel nostro Paese, il

50° compleanno dell’organizzazione.

Come si festeqqeranno i primi 50 anni di Amne-
sty International?

L’evento su cui si concentrerà l’attenzione mondiale è pre-
visto per il 28 maggio. Ci sarà il brindisi peri diritti uma—
ni e per la libertà, a partire da Londra e ovunque nel mon-
do, dove celebreremo questo momento con tanti eventi
contemporaneamente insieme agli attivisti. In Italia i grup-
pi locali organizzeranno eventi in moltissime città, nelle
piazze e presso i monumenti, coinvolgendo la società ci-
vile, i soci e le socie. Sarà una giornata dell’attivismo, un
momento importante per promuovere le iscrizioni, per la
diffusione degli appelli e delle campagne, in particolare
quella sulla pena di morte in USA e Iran. Stiamo convo—
gliando grandi energie in favore della libertà di espressione,
per sensibilizzare sugli individui a rischio e i prigionieri
di opinione, per i diritti sessuali e riproduttivi, ad esem—
pio in Nicaragua. Inoltre stiamo promuovendo azioni per
la responsabilizzazione delle aziende petrolifere nel del-
ta del Niger, zona di grande ricchezza ambientale, con 30
milioni di abitanti, che da decenni viene inquinata e dove
avvengono gravissime violazioni del diritto alla salute e
di altri diritti umani. [. . .]

Quali sono le azioni di Amnesty rivolte specifica-
mente alle donne?

Amnesty ha svolto una grandissima campagna mondiale
contro la violenza sulle donne dal 2004 al 2010. Le cam-

noidonne | aprile | 2011

pagne mondiali hanno
solitamente un iter di sei
anni, ma vista la gravità
delle violazioni dei diritti
umani delle donne l’at—
tenzione su temi specifici
resta alta. Abbiamo con-
tribuito a far capire che
la violenza contro le .
donne è una gravissima
violazione dei diritti
umani e che le donne hanno esigenze particolari perché
spesso subiscono discriminazioni incrociate. l. . .] Come
movimento abbiamo capito e fatto capire l’importanza
dei diritti sessuali e riproduttivi, abbiamo promosso
azioni concrete contro la minaccia della violenza dome-
stica. L’autodeterminazione della donna rispetto al pro-
prio corpo, il controllo della propria fertilità sono diritti
che per le donne vengono continuamente messi in di-
scussione, anche a causa di motivazioni culturali o reli-
giose.

Nell’ambito della nostra nuova campagna mondiale, ”Io
pretendo dignità”, che mette al centro i diritti economici e
sociali, abbiamo intrapreso delle azioni contro la mortalità
materna. [. . .] Nel caso di complicanze in gravidanza o du-
rante il parto, in alcuni paesi dell’Africa subsahariana,
muore una donna su otto, mentre nei paesi industrializzati
in caso di complicanze la mortalità materna è stimata in 1
su 25 000. L’azione di Amnesty ha già dato i primi frutti, con
due governi africani (Sierra Leone e Burkina Faso) [. . .]



Come è arrivata a questo incarico?
Ho conosciuto Amnesty a scuola e mi sono iscritta du-
rante gli studi universitari, mentre trascorrevo un seme-


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