Numero 1 del 2014
DemoBoom, vivere un pianeta affollato
Testi pagina 26
24 Gennaio 2014
Si chiama tecnicamente life coaching perché qualche guru americano si è appropriato di una serie di tecniche e le ha fatte sue. Ma io che ho frequentato corsi e training sia a Wa-
shington che a Roma passando per Cambridge e la nostra Mila-
no, vi assicuro che in soldoni si tratta semplicemente di questo.
Cercate di seguirmi e vi accorgerete di quanto sia affascinante
questo percorso di riscoperta e di rivalorizzazione di noi stesse. A
partire dal nostro vero autentico centro vitale, quello che in psico-
logia si chiama spazio interiore, il cuore del nostro essere e che
più laicamente rivela chi siamo quando ci permettiamo di stare
con noi stesse in compagnia del silenzio. Ogni donna desidera
diventare madre e le nevrosi si moltiplicano quando per tanti
motivi non si riesce a figliare o peggio ancora non si arriva a fare
cio che per secoli le donne sono sempre state chiamate a fare.
Dove sta scritto che la nascita di un bambino per una donna sia
la cosa più importante e l’unica per cui valga la pena di dare tutta
se stessa? Bello, poetico ma per cosa siamo nate?
Se unico è il tuo volto, unica è la tua
mission su questa terra
Ognuna di noi rinasce ogni giorno e le donne che si realizzano
diventano madri biologiche , ma “ci si compie” anche quando si
porta avanti un destino, un percorso, un cammino. Una rosa fa la
rosa con i suoi germogli. A quaranta anni le donne mi chiedono
perché il senso di fallimento le attanaglia se non sono sposate,
se non sono madri e quando lo sono, rimpiangono amaramente
tutta quella porzione di libertà che è stata loro negata.
Smettiamola di dipendere e di cercare un
uomo che ci salvi da noi stesse
Gli animali ad esempio ci insegnano che il periodo della mater-
nità dura un certo perdiodo poi ci si distacca per amore dei nostri
figli perché siano loro stessi.
Io ho una strada da fare , evitiamo i finti
obiettivi
Nessuna di noi è fatta per diventare migliore, ma questo obiettivo
è fondamentale per esprimere il nucleo più profondo di noi stes-
se. A prescindere dai giudizi, dalle convenzioni, dall’entourage
di cui si fa parte. I bambini, la famiglia, il gruppo sono parte del
nostro corredo biologico, la realizzazione di noi stesse parte dallo
spirito unico e irripetibile che si è acceso dentro di noi al momen-
to della nascita. Solo cosi si spiega e si dà risposta a quel disagio
femminile che oscilla continuamente tra la ricerca di approvazio-
ne da un lato, la voglia di protezione dall’altro e la necessità di
sentirsi importante per qualcuno.
Sei tu la persona più importante
da coltivare non per egoismo ma per dare
corso allo straordinario obiettivo che
è già dentro di te e che solo tu, non altre,
potranno tradurre in realtà
C’è un luogo dentro di noi ove tocchiamo la nostra vera es-
senza, dove né la critica, né il senso di colpa , né le scadenze
altrui ci urtano.
È il luogo del nostro vero io: già l’intuizione di questo luogo inte-
riore può trasmetere in mezzo al totale rifiuto e alla più profonda
ferita, una nuova autostima, una dignità che nessuno può toglier-
ci, neppure il più rozzo e paternalista uomo di questa terra.
LO SPAZIO PER SE STESSE
Comincia con questo numero un percorso a tappe che ci
condurrà a fare i conti con noi stesse in risposta a quei
disagi più o meno conclamati che si fanno strada spesso
nella vita di noi donne. Ho incontrato per le mie indagini
sociali e per la mia naturale vicinanza col mio impegno
politico miriadi di ragazze alle prese col precariato, donne
più mature che fanno bilanci spesso impietosi con gli affetti
familiari o con i figli adolescenti ribelli e inconcludenti,
o ancora con professioniste che la crisi ha schiacciato
proprio nella fase di start up del loro itinerario di carriera.
Si tratta di vuoti interiori o al contrario di “pieni” eccessivi
carichi di impegni, di confusioni esistenziali o di delusioni
mai sopite, di ricerche inutili o di attese vacue di un altro
(un amico, un evento, un uomo, un quid di diverso) che ci
venga in soccorso.
LIfE cOAchIng
[ Prima puntata ] di CATIA IORI
È importante sapere
che Voi siete la strada