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Numero 1 del 2014

DemoBoom, vivere un pianeta affollato


Foto: DemoBoom, vivere un pianeta affollato
PAGINA 15

Testi pagina 15

13Gennaio 2014
sostengono le donne stesse, i loro figli, le loro famiglie e tutta la
società nel suo insieme. Per soppesare l’impatto di tale impor-
to, basti pensare che è equivalente al costo di una strage in cui
perdono la vita 11.000 persone o il triplo del costo degli inci-
denti stradali che avvengono in un anno in Italia. Interessanti
sono ancora le stime di dettaglio sulle varie categorie di costo,
che rimangono comunque sottostimate rispetto ad un fenome-
no in gran parte sommerso sia rispetto alle vittime che rispetto
ai dati che lo descrivono. Ad esempio, i costi monetari, pari a
2,3 miliardi di euro, comprendono le spese sanitarie (dal pronto
soccorso, all’ospedalizzazione, alle cure specialistiche, per un
complesso di 460,4 milioni di euro), le cure psicologiche (158,7
milioni di euro) e l’acquisto di farmaci (44,5 milioni di euro), i
costi relativi all’impegno delle Forze dell’Ordine (235,7 milioni di
Euro), i costi dell’Ordinamento Giudiziario per la gestione delle
denunce di violenza sulle donne (421,3 milioni di Euro) e quello
per le spese legali (289,9 milioni di Euro). Gli oneri che riguar-
dano l’assistenza delle vittime e dei loro familiari sono stati poi
stimati in 154,6 milioni di Euro per i servizi sociali dei comuni e
7,8 milioni di euro per i centri antiviolenza. La mancata produt-
tività, invece, è stata valutata in 604,1 milioni di Euro. Ma la
voce di costo più imponente è senza
dubbio quella dei costi non monetari,
intesi come umani, emotivi ed esisten-
ziali sostenuti dalle vittime, dai loro figli e
dai familiari che sono stati stimati in 14,3
miliardi di euro. Una stima, elaborata
con le tecniche di risarcimento danni
degli incidenti stradali, che quantifica
accanto ai danni fisici, anche quelli mo-
rali e psicologici (dalla vulnerabilità in
cui si ritrova a vivere il nucleo familiare, all’impatto sulle relazio-
ni fino alla trasmissione da una generazione all’altra della vio-
lenza). Rispetto a questi costi umani e di sofferenza la riflessio-
ne porta necessariamente verso una visione delle strategie di
contrasto alla violenza sulle donne come strumento di libertà e
di crescita delle persone. Libertà dalla sofferenza e dai soprusi,
ma anche libertà per la crescita umana e personale delle stes-
se vittime, di chi sta loro accanto e di tutta la società nel suo
complesso. Ecco dunque che la rilevazione dei costi diventa
una strada obbligata e necessaria per poter parlare di investi-
menti, in servizi e prevenzione, per ragionare in termini di impe-
gno necessario per scommettere su un futuro migliore per que-
ste persone. Nella scelta di seguire tale percorso è di conforto
l’esempio della Gran Bretagna che, proprio partendo da un
analogo progetto di rilevazione del costo economico e sociale
della violenza sulle donne, ha ottenuto risultati sorprendenti.
Attraverso un percorso basato su più investimenti e su nuove
politiche e strategie, ha potuto vantare e, soprattutto, misurare,
una riduzione della violenza domestica nella sola Londra del
64% in 7 anni.
Per passare
dalla valutazio-
ne dei costi alla
riflessione sugli
investimenti ne-
cessari si apre
ora una nuova
fase nella quale
i dati della ricer-
ca verranno utilizzati come piattaforma di dialogo con il territo-
rio per elaborare nuove proposte, politiche più lungimiranti e
azioni più efficaci. Intervita Onlus ha quindi deciso di organiz-
zare in 14 città Italiane tra il 14 febbraio e l’8 marzo 2014 un
ciclo di workshop in cui avviare un percorso di ascolto e di
confronto con gli operatori a diverso titolo impegnati a contra-
stare la violenza contro le donne nelle varie aree di intervento
(area sanitaria, area sociale, area legale-giuridica, area del
mercato del lavoro).
Tali workshop avranno la finalità di alimentare un confronto tra
chi è impegnato a contrastare la violenza contro le donne per
analizzare e valutare i risultati dell’indagine, prospettando nuo-
ve ipotesi di monitoraggio e analisi integrata del fenomeno at-
traverso la rete dei servizi del territorio e nuove politiche volte
ad abbattere i costi della violenza sulle donne. L’appuntamento
è dunque per la prossima primavera, quando verrà presentato
il secondo report della ricerca Intervita Onlus in cui verranno
raccolti gli spunti, i suggerimenti e le buone prassi presenti a
livello territoriale in Italia, per arrivare ad offrire un contributo
costruttivo al miglioramento delle politiche nazionali. b
Giovanna Badalassi, Well_B_Lab*
giovanna.badalassi@wellblab.it


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