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Numero 1 del 2014

DemoBoom, vivere un pianeta affollato


Foto: DemoBoom, vivere un pianeta affollato
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Testi pagina 19

17Gennaio 2014
tà e la morte. Potremmo quasi affermare che non esistono
due persone che muoiono nello stesso attimo e allo stesso
modo. E dunque non esistono due vecchiaie uguali.
Cos’è, allora, la vecchiaia e quando comincia?
È un problema tutto da discutere. Ho amici totalmente “rin-
coglioniti” a 60 anni e altri, come Oscar Niemeyer, uno dei
più grandi architetti del mondo, morto l’anno scorso a 105
anni, che fino a una settimana prima creava e ragionava
perfettamente. Considerare anziana la popolazione al di
sopra dei 65 anni è finzione crudele e stupida. La vecchia-
ia comincia due anni prima di morire. Lo indica il dato che
rivela come in questo lasso di tempo la spesa per farmaci
sia pari a quella di tutta la vita precedente. Ma è un esile in-
dicatore esso stesso. Siccome non sappiamo quando mo-
riremo, non possiamo neppure immaginare quando comin-
ceremo ad invecchiare. Nessuno davvero può dire quanti
saranno gli anziani tra questi dieci miliardi di persone. Sta-
bilirlo è pura astrazione statistica o banalità giornalistica.
Dunque non è peregrino pensare che potremo attivare
capacità e talenti, senza vincoli e limiti di sorta. E in
questa dimensione le donne dovrebbero avere un gran-
de ruolo da giocare: numero, studi, competenze saran-
no patrimonio da spendere molto bene…
È già possibile ipotizzare come evolverà, da qui al 2020, la
condizione femminile nella società e nel lavoro. Nel mondo
vivranno mediamente tre anni più degli uomini. In Italia sette
anni più degli uomini. Il 60% degli universitari, dei laureati
e dei possessori di master saranno donne. La maternità ri-
sulterà meno antitetica al lavoro e alla carriera. Molte donne
sposeranno un uomo più giovane di loro. Pensiamo poi che
negli ultimi due anni il numero delle madri che vivono sole
con i figli è aumentato del 28%. Le biotecnologie e l’ingegne-
ria genetica consentiranno scambi di spermatozoi, prestiti di
uteri, selezioni e clonazioni naturali. La scienza e il costume,
dunque, permetteranno alla donna di procreare figli senza
avere un marito, mentre agli uomini non sarà tecnicamente
possibile avere dei figli senza avere una moglie. Ne derive-
rà una forma inedita di matriarcato. La cortesia, la dolcezza
delle buone maniere, la raffinatezza diventeranno altrettanti
fattori competitivi e prevarranno le aziende dotate di una cul-
tura più cortese. I valori tradizionalmente femminili, sommati
alla preparazione, alla flessibilità, all’apertura mentale, alla
voglia di sperimentare e di mettersi in gioco, determineran-
no la superiorità sociale della donna. Nelle coppie giovani
entrambi i partner condivideranno le attività di produzione e
di cura. A tutto vantaggio anche del maschio che non sarà
più un cretino specializzato che, dedito ad un solo mondo,
ne ha ricavato unicamente aridità. La “furbizia” maschile di
retrocedere davanti alla doppia presenza, al doppio lavo-
ro, delegandolo alla donna si è rivelata un boomerang per il
maschio stesso.
La donna dunque più affaticata ma certo meno aliena-
ta coglierà la superiorità sociale, affermerà la superiorità
professionale. La creatività ormai indispensabile nel lavoro
umano, è una dote multipla, fatta di fantasia e di passione
non meno che di concretezza e di ragione. I maschi, stori-
camente educati all’agire razionale, rigido e programmato,
appaiono sempre meno idonei ad attività creative che ri-
chiedono senso estetico, multitasking, flessibilità, sogget-
tività. Dovunque si afferma questo tipo di attività; già ora le
donne si sono rivelate indispensabili perché dotate delle
skills necessarie ad adiuvandum della loro preparazione
scrupolosa. Ma le previsioni le indicano protagoniste an-
che nei settori tradizionalmente appannaggio dei maschi
(banche, politica, multinazionali, ecc.) e nei ruoli decisio-
nali. E le donne più innovative instaureranno nuovi stili di
leadership e nuovi modelli di convivenza aziendale basati
sulla parità tra i sessi.
Al centro del nuovo sistema sociale, dobbiamo comin-
ciare a prepararci ad un primato, non solo demografico,
che ci competerà. Non solo perché così vuole il corso
naturale degli eventi, ma grazie ai decenni di lotta ine-
sausta dietro le spalle…
Nessuna lotta è stata così tenace, a volte in sordina, a volte in
prima persona. Come, per esempio, sta avvenendo in questi
giorni in Russia, dove le ragazze affrontano il carcere per la
lotta femminista. Nessuno vi ha regalato niente. Anche perché
chi detiene il potere non regala cose a chi non le ha.ä
Twitter@marinacaleffi
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