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Numero 1 del 2014

DemoBoom, vivere un pianeta affollato


Foto: DemoBoom, vivere un pianeta affollato
PAGINA 11

Testi pagina 11

9Gennaio 2014
Il fi lo verde
di Barbara Bruni
L’ISOLA DI BUDELLI POTREBBE TORNARE
PUBBLICA
L’8 gennaio scade il termine per l’Ente parco della
Maddalena per comprare l’Isola Budelli. Si tratta
di una deroga alla normativa che vieta acquisti da
parte di enti pubblici; lo Stato, in questo caso, potrà
decidere di esercitare il diritto prelazione sull’isola,
stanziando i 3 milioni necessari per ricomprare
all’asta il gioiello dell’Arcipelago della Maddalena
che lo scorso anno era stato venduto ad una delle
società - oggi fallite - del banchiere neozelandese
Michael Harte. Tutelata da vincoli di conservazione
che includono anche il divieto di calpestio, l’Isola
Budelli è un’area incontaminata sottoposta a vincoli
paesaggistici, dove non e’ possibile costruire nulla
e non può essere visitata se non accompagnati dal
personale del Parco.
QUALI SONO LE AZIENDE PIÙ INQUINANTI?
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Climatic
Change, sarebbero 90 le aziende maggiormente
responsabili del cambiamento climatico dall’inizio
dell’età industriale. Tra il 1751 e il 2010, infatti, circa
il 63% delle emissioni globali generate dal settore
industriale - pari a circa 914 Gigatonnellate di Co2
- sarebbero state prodotte dalle compagnie che
estraggono e poi lavorano petrolio, gas e carbone.
Prime tra tutte l’americana Chevron Corporation, la
Exxon nonché la British Petroleum. Nell’elenco, anche
sette aziende che realizzano cemento.
ESTINTA LA RANA DARWIN
Estinta per un’infezione da fungo, l’ultima rana di
Darwin ha smesso di gracidare. È un raro esempio
di estinzione di una specie non dovuta a cause
ambientali o umane. Il killer della rana cilena, che
aveva come particolarità la pelle molto simile alle
foglie, è un infezione – praticamente letale - di
nome chytridiomicosi; il fungo che la provoca viene
considerato una vera e propria piaga per l›intera
popolazione degli anfi bi.
CINA: STOP AI TEST SU ANIMALI
PER ALCUNI COSMETICI
Secondo l’Enpa (la Protezione animali), la Cina
avrebbe tolto l’obbligo di sperimentazione sugli
animali di alcuni prodotti cosmetici non destinati ad
un uso speciale, tipo lo shampoo e i profumi. Pur
non essendo uno stop defi nitivo, secondo l’Enpa
si tratterebbe di “un buon passo in avanti che
permetterà di risparmiare sofferenze a più di 30.000
animali, tra conigli, topo, e altre specie”.
avanzata subiscono più
che vivono il loro mon-
do. Basta pensare
ai ragazzi che non
cercano più un la-
voro, agli esodati
che si tranquillizza-
no furoreggiando al
computer, ai posses-
sori di uno smart phone
che formano il popolo dei
we never look up, come s’in-
titola un divertente sito di foto in rete.
Tutti potenziali non elettori, sfi ducia-
ti che lasciano il mondo agli altri e si
preparano ad essere abitanti della
Telepolis di Echeverria, i nuovi sfrut-
tati alienati dalla loro vita, che donano
il loro tempo per donare proventi di
pubblicità alle televisioni e reti varie
saldamente in mano alla fi nanza: sa-
peri commerciali senza etica profes-
sionale.
Quel che non fa la televisione fa la
tecnologia, e si diffonde così la tenta-
zione a fare la storia di sé al passato,
a raccontarsi allo psicanalista invece
di agire, ad ingrossare il mondo dei
blog e di facebook con le proprie
chat più banali - e la depressione si
rinforza, può diventare tanto forte da
diventare malattia; si atrofi zza la re-
azione normale e si esplode poi di
colpo con violenza, quando venga
messa in crisi la propria sovranità,
resa evidente e sostanziale dal tele-
comando. Perché poi qual è il mondo
reale? Ricordate l’inizio di Matrix che
un giorno lontano ci introdusse nel
mondo dei videogiochi: Welcome in
the Real World… Ecco: il nuovo mon-
do selvaggio è qui presente, le tradi-
zioni di vita e di pensiero sono tanto
cambiate da generare vertigine. An-
sie e depressioni: e inoltre crollo di
saperi tradizionali, fi losofi ci, giuridici.
È il tempo di ricordarsi dell’arte - e
dell’arte di ragionare: tutti siamo ar-
tisti, conosciamo qualche linguaggio
d’arte, siamo attratti dalla bellezza -
l’arte chiede sempre risposta. Basta
sollecitare lo spirito di
iniziativa, la volontà di
discutere i saperi, la
risposta è forte e
chiara - e se non
tutto è chiaro tut-
to diventa mirabil-
mente in via di chia-
rifi cazione, si inizia il
pellegrinaggio. Chi non
ha sa di pittura sa di foto-
grafi e e di YouTube, sa di
musica; sono tutte esperienze belle,
e in tutte valgono i suddetti metodi di
laboratorio: anche gli sdraiati sono
nel pieno di una esperienza estetica.
Quel che loro manca è la coscienza,
la consapevolezza che il pensare at-
tivo è un gioco faticoso in cui occorre
conoscere le regole. Quella basilare
del conoscere estetico sta nel saper
dire questo è un gioco e poi non gioco
più: se non lo si sa fare, la più bella
messa in gioco diventa una squallida
illusione, una delusione, e ci si accor-
ge tardi che non si è capito il dolore di
chi si ama o non si è afferrato il sen-
so di quel gioco, e si è recitata come
commedia una tragedia. Invece della
vittoria, una miseria abissale. Saper
sognare i sogni del giorno senza farne
un incubo è la scelta che è nelle mani
di ognuno, è il diritto alla libertà per cui
bisogna battersi ogni giorno, da sole e
insieme - l’arte indica il metodo giusto
e la fi losofi a lo spiega, lo stira, lo rende
chiaro: consente di capire la verità e di
avere fede nella sua possibilità perché
è affermata con chiarezza, è dimostra-
ta come sa fare la fi losofi a, con un ra-
gionamento euristico, metodico.?
* Università Federico II di Napoli
È IL TEMPO
DI RICORDARSI
DELL’ARTE - E
DELL’ARTE DI RAGIONARE:
TUTTI SIAMO ARTISTI,
CONOSCIAMO QUALCHE
LINGUAGGIO D’ARTE,
SIAMO ATTRATTI
DALLA BELLEZZA
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