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Numero 7 del 2006

Violenza: in bocca al lupo


Foto: Violenza: in bocca al lupo
PAGINA 10

Testi pagina 10

luglio - agosto 2006 noidonne10
Molte le risposte arrivate, ben piùdel solito. Tanto da farci percepire
che il tema della rappresentanza inte-
ressi chi legge 'noidonne'. Il sondaggio
ci ha permesso di rilevare il giudizio
sul numero delle ministre nominate,
sul perché si parli tanto delle donne in
politica e quali potrebbero essere modi
e argomenti da approfondire sulle
pagine di questo giornale.
Troppo poche! Ben il 62% delle rispo-
ste indicano una forte delusione in meri-
to che, se unito al 19% di chi afferma
"mi sarei aspettata/o di più" evidenzia
un 81% di risposte che dimostrano un
malessere in chi continua a vedersi rap-
presentato/a da una scena politica dove
le donne, al massimo, fanno le moglie e
le interpreti.
Più istruite, più preparate, frequenta-
no anche i corsi di politica, eppure non
ci sono. Non sono presenti nei salotti
della televisione, né nelle foto che fanno
da sfondo ai telegiornali. E se non sei
presente lì, non esisti.
Anche l'Unione Europea indica nel
riequilibrio della rappresentanza una
delle strategie da perseguire per garanti-
re le pari opportunità per entrambi i
generi. Ma siamo ancora lontani quan-
do si va a fare un confronto con gli altri
Stati del medesimo continente o di altri.
Forse non saremo più all'84° posto nella
classifica dell'Osservatorio Inter-parla-
mentare Mondiale, ma non possiamo
dichiararci soddisfatte dell'aver rag-
giunto una posizione che sale a poco
più del 60° posto.
Le donne non sono contente e lo
dimostrano. E la stampa ne fa articoli,
non solo sui giornali femminili, ripor-
tando dati che dimostrano come il gene-
re femminile nel nostro Paese, che pure
rappresenta il 54% della popolazione,
di fatto non esprima una congrua pre-
senza che lontanamente richiama la
realtà quotidiana. Sono presenti nel
lavoro qualificato, nel volontariato,
impegnate nel sociale, ma assenti nei
luoghi decisionali.
E la difficoltà nel delegare all'altro
sesso la rappresentanza dei bisogni e
delle aspirazione sta tutta nel vedere
come chi è lontano dalle nostre pratiche
quotidiane non comprende, non perce-
pisce la necessità di impegnarsi su temi
considerati di secondo piano. Perché la
politica al femminile
agisce in modo
diverso perché
"guarda il mondo
con occhi di donna",
cogliendo anche
quegli aspetti che
riguardano il lavoro
di cura non retribui-
to, ambito nel quale
sono da sempre
troppo sole. Quando
a decidere sono gli
altri, con un approc-
cio apparente neu-
tro, di fatto produ-
cono azioni che
impattano diversa-
mente sulla popola-
zione femminile e
maschile.
Ed alle ministre,
che siedono sugli
scranni dai quali si
esercita il potere,
formulano richieste
precise.
A Rosy Bindi, al
Ministero della
Famiglia, chiedono
interventi precisi per le coppie di fatto,
azioni in favore della conciliazione tra
lavoro e vita privata, applicazione di
attenzioni alla donna lavoratrice e
madre sia sul versante dei servizi sia sul
versante dell'organizzazione del lavoro
e delle città.
A Emma Bonino, al Ministero delle
Politiche Comunitarie, viene chiesta
attenzione ai finanziamenti europei
affinché possano promuovere migliori
condizioni per le donne, superando i
gap rivelatori della presenza di stereoti-
pi o discriminazioni. A Linda
Finalmente è nato il governo
Prodi. E le donne?
Sondaggio di giugno
Rosa M. Amorevole
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