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Numero 7 del 2006

Violenza: in bocca al lupo


Foto: Violenza: in bocca al lupo
PAGINA 12

Testi pagina 12

luglio - agosto 2006 noidonne12
"Gli aggressori, 'dopo averla picchia-
ta selvaggiamente' (…), hanno com-
piuto su di lei, 'nonostante strenui e
disperati tentativi di difesa, ripetuti
atti di violenza sessuale' a seguito dei
quali la donna ha perso i sensi" (dal
Corriere on line dell'11 giugno 2006).
Nel momento in cui scriviamo questo
è l'ultimo episodio, in ordine di tempo,
che porta alla ribalta dei giornali e del-
le televisioni la violenza contro le don-
ne. Il tono degli articoli e dei servizi
televisivi è quasi sempre lo stesso in
questi casi: una tragica rassegnazione
e un'impostazione asettica. Del resto
come descrivere l'orrore di un corpo
violato, la sofferenza di una persona,
di una donna, violentata?
Le cifre della violenza sulle donne
sono spaventose. Secondo gli ultimi
dati di una ricerca Eures relativa al
2004 un omicidio su 4 avviene in fa-
miglia, il 70% delle vittime sono don-
ne e l'80% delle volte è un uomo ad
uccidere. Le statistiche comunitarie ci
dicono che in Europa la violenza rap-
presenta la prima causa di morte delle
donne nella fascia di età tra i 16 e i 50.
"L'ONU e l'UE la definiscono violenza
di genere, cioè una violenza che si an-
nida nello squilibrio relazionale tra i
sessi e nel desiderio di controllo e di
possesso da parte del genere maschile
sul femminile. Le macro - tipologie di
violenza riconosciute sono: violenza
fisica (maltrattamenti), sessuale (mo-
lestie, stupri, sfruttamento), economi-
ca (negazione dell'accesso alle risorse
economiche della famiglia, anche se
prodotte dalla donna), psicologica
(violazione del sé); di coercizione o ri-
duzione della libertà." (dal sito del Mi-
nistero Pari Opportunità).
Il 7 giugno scorso le donne hanno
manifestato a Roma, a Piazza Monte-
citorio per ricordare I DELITTI DEL DIS-
ONORE, in occasione dell'iniziativa
promossa dal 'Cartello antiviolenza'
della Campania, Usciamo dal silenzio,
Udi nazionale. "Rompiamo la congiura
del silenzio" è stata la parola d'ordine,
per richiamare l'attenzione sul "dis-
onore con cui le istituzioni convivono.
Il disonore delle attenuanti che rein-
troducono il delitto d'onore o dell'ec-
cesso d'amore. Il disonore attribuito
alle vittime: infangate, colpevolizzate,
intimidite, zittite". Presenti un po' da
tutta Italia con le 'Croci Rosa', le don-
ne hanno chiesto pubblicamente "per-
ché tante, solo perchè donne, vengono
uccise dalle armi e dall'indifferenza,
quella che non vede oltre i muri delle
case e del pregiudizio" osservando che
"la minaccia e la paura continuano a
soffocare la nostra vita".
Cristina Pecchioli
e Liliana Nannicini
(Usciamo dal Silenzio, Milano)
"Siamo qui per testimoniare che a Mi-
lano il problema è vastissimo. Ci sono
delle cifre agghiaccianti e anche i gior-
nali riportano continuamente notizie ri-
guardanti la violenza sulle donne. Con
questo presidio vogliamo chiedere un'at-
tenzione della politica rispetto al pro-
blema sempre più emergenziale della
violenza di genere, che si consuma in
particolare dentro alle mura domesti-
che. Durante la campagna elettorale
per le elezioni amministrative abbiamo
fatto una serie di proposte che Ferrante
I delitti del disonore, rompia
Giù le mani
Nadia Angelucciriparte da Roma il cammino delle donne contro le violenze, gli
stupri, il femminicidio. Una rinnovata possibilità di relazione
tra i sessi ha bisogno di una cultura nuova


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