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Numero 7 del 2006

Violenza: in bocca al lupo


Foto: Violenza: in bocca al lupo
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Testi pagina 4

luglio - agosto 2006 noidonne4
E' una faccenda seria. Avere il Vaticano in casa e doverci
fare i conti costantemente su ogni questione è per la politica
in generale un problema e per il governo di centrosinistra fon-
te di ulteriori ostacoli. A ben guardare, le continue esterna-
zioni di esponenti delle più alte gerarchie ecclesiastiche sono
rivolte con maggior insistenza solo ad alcuni aspetti della vi-
ta privata e pubblica. Dalle scelte riproduttive al diritto di
ciascuno di decidere se e come porre fine alla propria vita,
dal matrimonio all'aborto alla ricerca scientifica, la Chiesa
indica la sua posizione e pretende attenzione dalla politica
italiana. In questo non punta solo sull'autorevolezza del mes-
saggio, ma mette in campo anche i numeri, contando su al-
cuni parlamentari sicuramente sostenitori di quelle posizioni.
Mentre si registra una sorta di ossessiva presenza per le que-
stioni che riguardano la bioetica e le nuove frontiere della
scienza - in questi campi le dichiarazioni assumono toni ulti-
mativi quali "sulla vita non si negozia" - sono affidati a so-
brie raccomandazioni ufficiali gli interventi sui temi epocali
che attengono ai disastri ecologici, alle guerre per l'acqua o
alle quotidiane stragi dei bambini che muoiono per fame o
Aids. Per venire a questioni di casa nostra, ma di non mino-
re importanza fatte le dovute proporzioni, ci si domanda per-
ché la Chiesa non sferra un attacco contro la corruzione di-
lagante, l'evasione fiscale e il malaffare diffuso che strangola
l'economia italiana, ruba risorse alla collettività e impedisce
una giustizia sociale. E' noto, ma non è così chiaro a tutti, che
la carenza di risorse pubbliche incide sulla qualità e quanti-
tà dei servizi pubblici erogati e che i tagli incidono solo tra le
fasce più fragili della popolazione: anziani, bambini, poveri,
donne, emarginati. Sarebbe assai di conforto per la politica
'sana' registrare condanne e ultimatum della Chiesa nei con-
fronti di faccendieri e mestieranti che procurano danni eco-
nomici incalcolabili, ma che soprattutto sono dei pessimi
esempi, ma purtroppo vincenti, di come si debba vivere in
modo rispettoso del prossimo. In un recente confronto Gusta-
vo Zagrebelsky, domandandosi quali siano le mire della ge-
rarchia ecclesiastica, osservava che forse "una Chiesa che fa
fatica a formare le coscienze abbandona il piano della mo-
rale pretendendo di intervenire sul piano giuridico". Questa
prospettiva analitica riporta all'affermazione di Giancarla
Codrignani, che nell'articolo pubblicato su questo numero di
'noidonne' scrive con preoccupazione "Mi sono venuti dei
brutti pensieri: che il Papa abbia paura". I nostri tempi sono
difficili per tutti, ma le donne e gli uomini di umili capacità
e ordinarie ambizioni non hanno il tempo e gli strumenti cul-
turali per vivere le loro esistenze in modo critico. Il compito
di segnare le strade, fare luce e accompagnare con sapienza
ed equilibrio passaggi storici come quello che attraversiamo
è attribuito alle grandi fonti di elaborazione del pensiero co-
me la politica, la filosofia e le religioni, che non potranno più
esprimere pensieri neutri. Compito delle donne è essere pre-
senti e attente protagoniste. Se la nostra società è sempre più
(e inevitabilmente) aperta, multietnica, variopinta, flessibile,
plurale e se la politica cerca risposte equilibrate agli inevita-
bili problemi che inedite convivenze e nuovi linguaggi pon-
gono, perché la Chiesa appare arroccata su posizioni difensi-
ve? Non si può ragionevolmente credere che tanta storia non
abbia insegnato che è impossibile fermare il cammino dell'u-
manità. Altro è il compito di chi, come la Chiesa, è deputato
ad educare le coscienze e a puntare sull'autorevolezza, perchè
la partita dell'autoritarismo e dell'imposizione l'ha perduta
da un pezzo e non è riproponibile.
Inutile e dannosa invadenza della Chiesa
Editoriale
Tiziana Bartolini


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