Numero 6 del 2014
Cultura e futuro, Addio
Testi pagina 30
da 70 anni NOIDONNE guarda al futuro
Già si aveva il sentore che il
cambiamento non era stato
profondo come si era pensato, e
che, nonostante le donne avessero
acquisito coscienza di sé come
singole e come comunità, la politica e
il potere restavano in mani maschili,
pronte a “regalare” qualche briciola,
ma non di più, e soprattutto, poco
inclini a dare spazio e autonomia
vera alle donne.
Nel gennaio 1989, Rossana Rossanda parla di violen-
za sulle donne. Con la sua proverbiale lucidità e il suo
approccio critico, Rossanda condanna l’approccio giu-
stizialista e la logica dell’inasprimento delle pene. “Il
carcere, non mi stancherò mai di dirlo, non solo non
funziona come deterrente del delitto, ma, pur essendo
nato come privazione della libertà di movimento degli
individui fuori dalla legge, è privazione della libertà del
corpo nel senso più esteso, è inumana privazione di af-
fettività e sessualità”. Le donne non vanno protette, né
tantomeno controllate, e il tema della violenza contro
le donne non va affi dato semplicemente a leggi e tri-
bunali. “Noi donne ci dobbiamo guardare da un vero
e proprio inganno: credere che il riconoscimento del
nostro diritto avvenga solo quando ne viene sanzio-
nata la sua violazione”. E più avanti: “Le donne sono
ancora culturalmente un soggetto troppo debole. La
grande forza del femminismo che ha restituito al sesso
il valore di fatto umano complesso, da scoprire nella
sua verità, non è diventata senso comune culturale. Il
senso comune dice che il sesso è uno solo, ed è maschi-
le, e che la vera donna è solo quella eterosessuale, e che
la eterosessuale ‘normale’ è perfettamente e placida-
mente complementare al desiderio di lui”.
Il disagio sociale cresce nell’Italia
anni ’80. Il tema dell’Aids dilaga
nella cronaca nazionale e nelle
pagine di Noi Donne: tempi cupi
dopo l’esplosione di vitalità e carica
sessuale dei decenni precedenti.
La droga, la violenza, il degrado
urbano, l’inquinamento: il benessere
e l’opulenza da una parte, e dall’altra
la mancanza di consapevolezza dei
cittadini e della classe politica che
crea i disastri che in Italia ad oggi
non sono ancora stati sanati.
Proprio in questo decennio, si comincia a parlare di
migranti, del razzismo diffuso tra la gente che si accor-
ge dell’”emergenza”, delle politiche insuffi cienti per
creare le giuste condizioni per una convivenza tra ita-
liani e stranieri. Laura Balbo, sociologa e deputata del-
la Sinistra Indipendente nel 1989, scrive così “Il conte-
sto politico italiano ha eliminato le politiche sociali. In
modo riduttivo, si governa come se priorità fosse l’eco-
nomia e la fi nanzia di Stato, i problemi sociali restano
fuori dall’agenda di governo, sono annullati nella loro
specifi ca rilevanza”. Il decennio si chiude con l’evento
epico della caduta del muro di Berlino che avvicina
fi nalmente i popoli dell’est ai paesi dell’Europa occi-
dentale: sono gli albori del continente come è oggi. E
l’Italia? Sulle pagine di Noi Donne si parla di imprese
cooperative, di nuove professioni, in un progressivo
distacco dai temi della rappresentanza politica nei
governi e all’interno dei partiti, che, progressivamen-
te diventeranno sempre meno importanti, a favore di
lobby economiche e fi nanziarie trasversali. Nel 1981,
viene fuori il potere della massoneria: il caso P2 in-
quieta la società, ancora ignara del periodo turbolen-
to e di cambiamenti che si stanno preconfi gurando.
Chiara Valentini scrive nel 1990 a proposito del potere
che il Cavalier Berlusconi, presente nella lista di Gelli,
ha intenzione di esercitare sulla televisione pubblica
e sulla stampa: “Ci si indigna perché si ha ben chiaro
nella propria mente che ci sono cose giuste e ingiuste,
non solo nuove o vecchie, come vuole una retorica che
sta trovando spazio anche a sinistra. Che c’è una gerar-
chia di valori, un’etica appunto a cui una comunità civi-
le non può non riferirsi, pena il suo imbarbarimento”.
Nessuno si opporrà a questo progressivo decadimento
di valori etici e di lì a pochi anni, il Cavaliere farà il suo
ingresso in politica per rimanerci a lungo.
Rossana Rossanda,
n.1, gennaio 1989
Partito femminista spagnolo,
n.8, agosto 1983
Aerobica,
n. 11, novembre 1983