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Numero 6 del 2014

Cultura e futuro, Addio


Foto: Cultura e futuro, Addio
PAGINA 10

Testi pagina 10

8 Giugno 2014
Lo scambio di embrioni avvenuto nel Centro di fecondazione assi-stita dell’Ospedale Pertini di Roma
ha creato una situazione senza prece-
denti sia dal punto di vista umano che
giuridico. Una situazione - occorre tutta-
via aggiungere - imputabile non all’im-
piego di una tecnica ormai ampiamen-
te collaudata ma ad un terribile errore
umano, per certi aspetti vicino - come
taluni hanno suggerito - allo scambio di
neonati in culla. Le differenze
sono tuttavia evidenti e tali
da sottolineare la novità
sconvolgente dell’even-
to: l’impianto in utero
di embrioni di un’al-
tra coppia rende la
donna una ‘madre
portatrice’, suo mal-
grado. Esistono, come
è noto, madri per
contratto che si im-
pegnano a conse-
gnare il bimbo al ter-
mine della gravidanza
alla coppia committente:
è il caso del cosiddetto
‘utero in affi tto’ che preve-
de un compenso in danaro e
che considera la gestazione come una
sorta di lavoro retribuito. Ma vi è anche
chi diventa madre portatrice per un atto
di amore, specie nell’ambito familiare, il
che colloca il gesto sul piano oblativo.
Tuttavia, nel caso in questione, la donna
è una madre portatrice ‘involontaria’, in
quanto ha subito una maternità surro-
gata e si trova coinvolta suo malgrado
in una storia familiare che non le appar-
tiene. Ciò apre scenari totalmente inediti
sul fronte del diritto: i gemelli che nasce-
ranno avranno in teoria quattro
genitori, due biologici e due
sociali. Come confi gurare
questi rapporti sul piano
legale e soprattutto,
umano? E ancora,
chi è la ‘vera’ ma-
dre? Quella che
partorisce - come è
previsto dalla legge ita-
liana - o colei che ha
una parentela ge-
netica coll’embrio-
ne? Il nostro codice
civile stabilisce infatti
che la fi liazione si prova
con l’atto di nascita in cui è
annotato il nome della donna
che ha partorito: per il legisla-
tore del 1942 - ma anche per i legislato-
ri successivi che non hanno ritenuto di
dover intervenire su questo punto - non
vi sono dubbi: madre è colei che ha par-
torito perché è anche colei che ha con-
cepito il fi glio. Sennonché, con le nuove
tecnologie riproduttive, la dissociazione
della sessualità dalla procreazione ha
creato nuovi situazioni, rendendo possi-
bile la non coincidenza tra chi ha par-
torito e chi ha generato il fi glio (come,
appunto, nel caso della maternità surro-
gata, peraltro non ammessa nel nostro
ordinamento).
La vicenda drammatica del Pertini pol-
verizza dunque decenni di certezze giu-
ridiche chiamando il pigro legislatore a
regolare il rapporto straordinariamente
complesso tra la coppia che farà nasce-
re i gemelli e quella che, avendo fornito
il materiale genetico, si sente compren-
Luisella Battaglia
Istituto Italiano di Bioetica
www.istitutobioetica.org
CHI È LA ‘VERA’
MADRE? QUELLA CHE
PARTORISCE - COME È
PREVISTO DALLA LEGGE
ITALIANA - O COLEI CHE HA
UNA PARENTELA
GENETICA
COLL’EMBRIONE?
I GEMELLI CHE
NASCERANNO DOPO
LO SCAMBIO DI EMBRIONI
ALL’OSPEDALE PERTINI DI
ROMA AVRANNO IN TEORIA
QUATTRO GENITORI,
DUE BIOLOGICI
E DUE SOCIALI
LE NUOVE FRONTIERE
DELLA MATERNITÀ
E DEL BIODIRITTO


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