Numero 12 del 2014
NutriAMO il mondo
Testi pagina 6
4 Novembre | Dicembre 2014
Per chi si lascia
imPressionare dalla fine
di una delle fasi storiche
dell’imPegno femminista
Per la libertà del ProPrio
genere, calma: ci sono
ancora Percorsi bisognosi
di grande attenzione da
esPlorare Perché la ricerca
continua avventurosamente
in ogni direzione.
Un confronto sui fatti porta ancora i
riflettori sullo scandalo delle “teena-
gers disposte a tutto” del quartiere
Parioli di Roma, con il relativo corredo
di mamme attente che fanno seguire
da un investigatore le figlie divenute
“strane” e di mamme spregiudica-
te che attribuiscono a guadagni di
spaccio il denaro di cui dispongono
le ragazzine. Il quotidiano Repubbli-
ca ha reso note le ordinanze di custo-
dia cautelare a carico del fotografo-
mezzano che ha attirato almeno mille
(dico “mille”) minorenni per una rete
di “uomini-bene” (siamo ai quartiere
Parioli) avvezzi a “comperare” corpi
di adolescenti senza badare a spe-
se. Le donne da secoli denunciano la
figura del “cliente”; oggi siano i ma-
schi, in quanto “genere”, a doman-
darsi come mai gli piace sia compe-
rare il sesso anche in società permis-
sive, sia usare violenza (comprese le
attenuanti concesse dalla Cassazio-
ne al marito stupratore) nei rapporti
di intimità.
Non è indifferente, invece, che noi ci
chiediamo che cosa succede tra le
bambine e le adolescenti: chiedete
alle insegnanti e saprete che non c’è
scuola superiore in cui non ci sia più
di un sospetto che la pratica prosti-
tutoria sia percepita e colpevolmente
rimossa. Non sono in questione, infat-
ti, le ragazze “disponibili”, ma le altre
“che sanno”. Si può scoprire che le
ragazze - a cui era riservato il dovere
del pudore - giustamente rifiutano il
controllo sociale sulle virtù, ma stanno
alterando i comportamenti antropolo-
gici: potrebbe non piacerci una socie-
tà in cui ci siano più bisogni (anche i
più strani) che passioni proprio nella
relazione che, per essere autentica,
non può volere la mercificazione.
Intanto in un paese lontano Mariam al-
Mansouri, nata ad Abu Dhabi e pilota
della flotta aerea degli Emirati Arabi, è
andata a bombardare i fondamentalisti
dell’Is. Con il velo sotto il casco. Con
l’approvazione dei suoi - ha 35 anni,
è laureata, è nell’esercito dal 2007: se
non fossero stati d’accordo l’avrebbero
ripudiata prima - anche se si è detto
che gli eventuali morti ad opera delle
sue bombe non andranno in paradiso.
Nessuno sa come funzionino davvero
le cose nei paesi del Golfo, dato che
il gran mufti dell’Arabia saudita ha
affermato che vietare la guida delle
auto alle donne serve a “proteggere
la società dal male”. Le donne arabe
debbono - come noi nell’Ottocento -
puntare sull’emancipazione primaria
del lavoro e dello studio, condizionata
dalle decisioni degli uomini di potere.
Così in Iran il governo è intervenuto a
regolare le “disfunzioni” delle universi-
tà, dove si iscrivevano più ragazze che
ragazzi. Se il futuro lavora per queste
diversità femminili solo in questa dire-
zione e se crediamo che il mondo si
debba evolvere senza produrre ulte-
riori guerre, bisognerà globalizzare un
bel po’ di femminismo per dare forza
alle donne che, nelle aree “difficili” del
mondo, fanno parte del genere proprio
nella sua complessa “differenza”. Che
il mondo sia culturalmente plurale è un
dato di realtà, ma il rispetto degli altrui
Bisognerà gloBalizzare un Bel po’
di femminismo per dare forza alle donne
che provano ad emanciparsi
nelle aree ‘difficili’ del mondo
di Giancarla Codrignani
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