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Numero 12 del 2014

NutriAMO il mondo


Foto: NutriAMO il mondo
PAGINA 16

Testi pagina 16

14 Novembre | Dicembre 2014
ne nascosto, ottiene indicazioni, conforto, aiuto.
Un’attività che comincia spontaneamente e continuerà nei
lunghi mesi fi no al ’45 in forme via via più consapevoli, con
scelte via via più rischiose, una strada che porta molte a
diventare partigiane.
Dal salvataggio dei soldati italiani a quello di ebrei in fuga e di
prigionieri alleati fi no a tutte le azioni resistenti che si oppongo-
no all’invasore e contemporaneamente tendono alla conserva-
zione della vita quotidiana nelle, case, nei campi, nelle città.
Non c’è solo il rifi uto della guerra e una coraggiosa soli-
darietà umana, ma il crescente disgusto per il fascismo di
cui si vedono e si patiscono, insieme alle azioni criminali
nei confronti degli oppositori, l’arroganza dei gesti in mille
occasioni.
Si colloca in questa situazione la nascita dei Gruppi di
Difesa della Donna e per l’Assistenza ai Combattenti della
Libertà nel novembre del 1943.
Il documento costitutivo mette in primo piano il peso insop-
portabile dell’occupazione tedesca e fascista indicando
tutte le possibili azioni di lotta, ma sono di pari importanza
le richieste avanzate sul piano del diritto al lavoro e a quella
parità giuridica che le donne italiane non avevano avuto
dall’unità d’Italia.
Si può dire che i GDD sono la prima organizzazione di lot-
ta nonviolenta, la cui azione contribuisce a diffondere quel
tessuto di resistenza civile che, riconosciuto con ritardo
dalla storiografi a, oggi viene considerato parte di quell’im-
pasto dentro cui lievita e cresce la Resistenza armata, la
lotta di liberazione italiana. (…)
Tantissime le ragazze, come nella Resistenza maschile,
che escono dall’angustia delle tradizionali subalternità fa-
miliari e sociali per affermare la volontà di liberare l’Italia
dalla guerra e dal nazifascismo attuando con questo gesto
un passo fondamentale per la propria liberazione.
Per gli uomini, inquadrati nell’esercito, sbandati, richiamati,
imprigionati, la scelta è d’obbligo, ma per le donne è diverso,
potrebbero restare a casa, ritirarsi nelle pratiche di sopravvi-
venza personale e famigliare, continuare ad aderire a quello
stereotipo nel quale sono state plasmate con l’educazione e
invece moltissime fanno una scelta e i loro gesti, le loro ge-
sta, ben più delle parole che molte non possiedono e dalle
quali sono tradite nel racconto, segnano una visibilità inedita,
esprimono idee, convinzioni, personalità che vanno ben oltre
le immagini tradizionali a cui più tardi si vorranno ridurre.
E dopo, che cosa accade nel dopoguerra?
Le inedite fi gure femminili, che si sono rese visibili sulla sce-
na della grande storia senza nemmeno sapere di essersi
Addio Mariella
“Con la nuova serie di Noi Donne volevamo stabilire
un’amicizia dell’età forte, ci piaceva immaginare uno
scambio di informazioni, dibattiti e idee che fosse maturo
e laico, più ironico e libertario, compiaciute dei passi
in avanti compiuti da tante, ma attente a denunciare
battute di arresto e discriminazioni. A testa alta, senza
lamenti, autorevolmente, certe che le donne ormai i loro
occhi sul mondo li hanno appuntati da tempo e di cose
ne hanno da dire”. Con questa frase, scritta negli anni
della sua direzione di Noi Donne, ricordiamo Mariella
Gramaglia, scomparsa a Roma il 15 ottobre. Una vicinanza
al giornale, la sua, che nel 1989 la vede anche presidente
della Cooperativa Libera Stampa con un impegno sempre
caratterizzato da rigore professionale ma anche da
un nuovo spirito di lettura al femminile della realtà. Ci
uniamo al messaggio delle amiche dell’UDI di Ferrara che
hanno scritto “con la sua morte perdiamo una giornalista
apprezzata dal movimento delle donne”.
La Redazione e la Cooperativa Libera Stampa


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