Numero 12 del 2014
NutriAMO il mondo
Testi pagina 47
45Novembre | Dicembre 2014
Dai crisantemi al pungitopo
alle pigne i simboli e la punteggiatura
delle nostre ricorrenze
Novembre col suo ricordo dei defunti
riempie di infiniti colori i nostri cimiteri.
Sono i crisantemi i fiori più simbolici,
una tradizione tutta italiana, creatasi forse
perché i crisantemi fioriscono a novembre,
resistono bene al freddo e offrono una
gamma di colori e oramai anche di forme e
grandezza senza fine. Fiori simbolo ufficiale
del Giappone e legati a tante leggende
per l’infinito numero dei loro petali di una
miriade di colori pastello. Centinaia le
varietà. Nel mondo si considera parlino
di bene e di gioia forse anche per quel
nome che viene dal greco e si traduce con
fiore d’oro. Tanta la loro allegria. Superata
la ricorrenza dei defunti rimangono
visibili sul mercato ad occhieggiare per
invitarci a goderne la bellezza e magari
continuare a ricordare i nostri cari. I giorni
camminano e l’atmosfera delle festività
sembra allargare ogni giorno lo spazio dei
pensieri, dei progetti, delle vacanze che
segnano le scuole e tanto altro. Quando
novembre apre le porte a dicembre, sono
gli alberi di Natale che fanno capolino
da fiorai e vivaisti, per fortuna sempre più
pudicamente offerti in vaso con tutte le
radici per continuare a farli vivere di anno
in anno. Ma se l’albero si impone, certo di
pungitopo, vischio e stelle di Natale sarà
difficile fare a meno: piante belle, vive
piene di simbologia. Avremo tutti cura di
non farcele mancare. E allora eccolo il
pungitopo o agrifoglio, presente in ogni
casa con le sue palline rosse di buona
fortuna e le foglie verde intenso dal disegno
che ricorda un ricamo, agli antichi romani
diedero l’idea di eternità per quell’essere
sempreverdi e di aggressività per essere
pungenti. Vale la pena di sapere, inoltre,
che il pungitopo è una delle essenze più
benefiche che la natura regali. I germogli,
raccolti in primavera, possono essere
utilizzati in cucina analogamente agli
asparagi per insalate, frittate o minestre.
Il rosso di Natale accanto al pungitopo
sarà esaltato generosamente dalle foglie
delle stelle di Natale. Ma durante le
feste i giorni corrono e all’avvicinarsi della
fine dell’anno in ogni casa che rispetti la
tradizione - donato o comperato - dovrà
fare mostra di sé un mazzetto di vischio
dal verde morbido punteggiato dalle palline
bianche quasi fosforescenti e misteriose. È
sotto quei rami che allo scoccare del primo
minuto di un nuovo anno milioni di esseri
umani si sono scambiati e si continueranno
a scambiare teneri baci d’affetto e d’amore.
Una tradizione che sembra affondare le sue
radici nelle leggende degli antichi popoli
del nord Europa come i Celti o i Druidi, che
sotto al vischio scambiavano segni di pace.
Ma fine e principio dell’anno non possono
veder mancare uvetta passa o zibibbo e
lenticchie che simboleggiano l’augurio di
guadagni, ricchezza e benessere. Non per
finire ma per aggiungere ancora testimonial
di feste e festività tante le tavole o le porte
ornate da pigne dorate o argentate per
l’occasione. Le pigne, con la loro forma ad
uovo sono simbolo di vita e fertilità per quei
pinoli nutrienti e gustosi accucciati nel loro
ventre, stretti nei loro alvei, rappresentano
la certezza di nuovi futuri possenti alberi. Un
simbolo di buon augurio spesso adornato
da foglie o rami d’albero magari dello
stesso pino.
RICETTE
PEsTo TRadIzIonalE
alla GEnovEsE
100 gr di basilico, 40 gr di pinoli, 100
gr di parmigiano, 20gr di pecorino
sardo, 100 gr d’olio, 1 o 2 spicchi
d’aglio, 6 gr di sale grosso.
la ToRTa dElla nonna
è un dolce composto da un involucro
di pasta frolla ricoperto di pinoli e
zucchero a velo con un ripieno di crema
pasticcera.
FRITTEllE dI zIbIbbo
Pastella con acqua, vino bianco, tuorli
d’uovo e abbondante zibibbo fatto
riprendere in acqua calda e poi scolato
bene. Friggere con olio bollente.
alluminio e tenere 40 minuti in forno
ben caldo.
DI PAoLA orTENSI
SPIGoLANDo tra terra, tavola e tradizioni