Numero 12 del 2014
NutriAMO il mondo
Testi pagina 28
26 Novembre | Dicembre 2014
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di Barbara Antonelli
Ebola non accenna a fermarsi. Anzi secondo il
centro USA per il controllo delle malattie (Cdc)
ogni persona infetta ne contagia altre due e si
prevede che a gennaio 2015 il numero dei con-
tagi sarà di 1,4 milioni. Dopo Guinea, Liberia, Nigeria
e Sierra Leone, il virus continua la sua espansione nell’A-
frica occidentale. Ma anche nei paesi europei. Lo scor-
so settembre il presidente internazionale di Medici senza
frontiere (Msf) Joanne Liu, in un discorso davanti alle
Nazioni Unite, ha detto che i leader mondiali stanno fal-
lendo nell’affrontare la peggiore epidemia di ebola della
storia. Sono diverse le organizzazioni umanitarie che ri-
tengono che la risposta internazionale, non abbia ancora
compreso a fondo l’urgenza e la gravità dell’epidemia. Il
virus continua a fare vittime nei paesi interessati, tra gli
operatori sanitari che assistono i malati. E tra le vittime,
tre su quattro sono donne. “Il 75 per cento delle persone
infettate dall’ebola sono donne”, ha detto il ministro della
parità di genere e dello sviluppo in Liberia Julia Duncan-
Cassell. Uno squilibrio “di genere” che si deve, come
ha ben spiegato la ministra, al ruolo che la donna riveste
nella società africana. In Africa occidentale sono
principalmente le donne a occuparsi della
preparazione dei funerali e del manteni-
mento della casa, della famiglia e dei
malati: questo le rende più esposte
al contatto con animali e liquidi cor-
porei che possono trasmettere il
virus. Le donne poi costituiscono
la maggior parte del personale
sanitario, negli ambulatori e negli
ospedali: un esercito di ostetriche,
infermiere e addette alle pulizie. Sono
sempre le donne quelle che si occupa-
no del piccolo commercio e quindi ancora una
volta più esposte al rischio di contrarre il virus. Molti malati,
soprattutto nelle aree rurali, rifi utano di recarsi negli ospe-
dali: anche in questi casi, le donne sono obbligate e pren-
L’EBOLA
COLPISCE DI PIÙ
LE DONNE
SONO PIÙ ESPOSTE
AL CONTAGIO E ANCHE
LE PIÙ DISCRIMINATE.
ACTIONAID SPIEGA
COME E PERCHÉ
LE DONNE SONO
VITTIME DUE VOLTE
DELL’EPIDEMIA
TRA LE VITTIME
DEL CONTAGIO
TRE SU QUATTRO
SONO DONNE
E LA CAUSA
è LO SQUILIBRIO
DI GENERE