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Numero 12 del 2014

NutriAMO il mondo


Foto: NutriAMO il mondo
PAGINA 27

Testi pagina 27

25Novembre | Dicembre 2014
sociale, sulla perdita di competenze, sulla valorizzazione
della manualità che Donne in Campo nell’isola ha avviato
un focus sull’agricoltura sociale. “Organizziamo iniziative
e attività per la conoscenza del territorio e promuoviamo
la visita dei campi sperimentali sull’isola con la possibilità
di creare nell’azienda situazioni di biodiversità o magari
un piccolo giardino biodiverso. È obiettivo dell’associa-
zione promuovere questa idea, essere motore di iniziative
che cercano di modificare la situazione e di non delegare
questo tipo di ricerca unicamente agli enti specializzati o
alle università”. È un lavoro culturale profondo e di lungo
periodo, perché bisogna recuperare potenzialità e compe-
tenze che le distorsioni della politica hanno disincentivato.
“L’accesso al ‘posto fisso’ ha consentito una vita più como-
da ma ha anche comportato una perdita della fiducia in se
stessi, le persone hanno dimenticato le loro competenze e
la loro capacità imprenditoriale è stata soffocata”. Insomma
lo svuotamento delle campagne ha regalato un benessere
effimero pagato a caro prezzo con un “malessere” da cui è
difficile guarire e con l’impoverimento del territorio. L’Expo
2015 è il grande appuntamento nazionale e planetario che
potrebbe portare nuova propulsione, ma Milano e la Sicilia
sono lontani e, osserva Gea, “il messaggio che arriva qui è
confuso, è come se fosse tutto distante anche nel tempo.
Le iniziative che stiamo facendo qui volevano essere anche
di preparazione”. Un peccato, perché il senso dell’EXPO
2015 - tra i tanti - è anche quello di indicare nuove strade di
sviluppo economico, soprattutto in regioni particolarmente
in difficoltà. “L’agricoltura è una grande speranza di riscatto
per la Sicilia, insieme all’industria collegata alla filiera: quel-
la di trasformazione. Niente a che vedere con l’industria
chimica che distrugge il territorio e fa ammalare le perso-
ne, come gli esempi negativi dei poli chimici che abbiamo”.
Sguardo lungo, quello di Gea, che dice delle donne “sono
l’enzima del cambiamento e la sua
accelerazione” a patto che siano
“più incluse nella società e che
abbiano più accesso all’agricoltu-
ra”. Ma come si immagina nel suo
futuro, questa giovane e determi-
nata siciliana del Terzo Millennio?
“Spero di potermi vedere con i ca-
pelli grigi in campagna, lavorando
in un’azienda multifunzionale che
produca di tutto: dalla A di api alla
Z di zafferano”. Una ragazza co-
raggiosa? “no, anzi dovrei fare di
più”, e la mafia? “la cosa giusta è
fare bene il nostro lavoro, andare avanti in maniera corretta,
presidiando il territorio”. Non c’è dubbio: è una scelta d’a-
more che Gea ha fatto consapevolmente perche, spiega “la
terra mi da la possibilità di essere parte di questo territorio
e la coltivazione della terra anche di più”. b
a roMa
GLI STaTI GeneraLI
deLLe donne
La lettura delle ultime rilevazioni statistiche
mette in evidenza un trend che sembra irre-
versibile rispetto all’occupazione,in particola-
re giovanile,in particolare delle giovani donne.
Permane enorme il divario nel nostro Paese tra
la scolarizzazione delle donne e la loro utilizzazione nell’eco-
nomia produttiva e nella politica. Così come ancora molto ele-
vato permane il gap salariale tra uomini e donne che svolgono
le stesse mansioni. Gli Stati Generali delle donne convocati a
roma il prossimo 5 dicembre metteranno a fuoco le criticità e
le peculiarità delle donne che vivono in Italia, che lavorano, che
sono alla ricerca del lavoro, che studiano. Il lavoro iniziato due
anni fa con i tour in molte città italiane ha visto la partecipa-
zione ai gruppi di lavoro di molte donne che stanno rifletten-
do secondo le proprie competenze e le proprie esperienze di
vita. Ne uscirà un documento che verrà consegnato alla Poli-
tica e che sarà una piattaforma sulla quale lavoreremo per un
anno, per arrivare alla conferenza mondiale delle donne che
abbiamo convocato a Milano in expo nei giorni 26 27 28 set-
tembre 2015. Il tema che abbiamo posto al centro è il lavoro.
Molte donne di tanti paesi del mondo stanno rispondendo al
nostro appello, per ricongiungerci a Milano, Pechino vent’anni
dopo. Ci stiamo ponendo molte domande, alle quali dovremo
dare risposte precise e trovare soluzioni, in particolare a quello
dell’occupazione. (…)
ISA MAGGI
Versione integrale dell’articolo su:
http://www.noidonne.org/blog.php?ID=05850
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