Numero 12 del 2014
NutriAMO il mondo
Testi pagina 13
11Novembre | Dicembre 2014
Da Mimma Mignuoli, del mitico consultorio di Trebisacce (CS), ricevo una testimonianza di un parto in casa, voluto consapevolmente da una donna competente. Voleva Mim-
ma ad assisterla. E Mimma ha colto l’occasione per permettere
a un’ostetrica alle prime armi di partecipare all’evento come mo-
mento di formazione sul campo. Ed ecco il racconto della giovane
ostetrica.
“Silenzio… qui si nasce!
Un telefono che squilla, qualcosa che bagna, un’energia che tra-
scina e… una nuova vita aveva deciso di venire al mondo! Ma in
realtà sarebbe stato un venire al mondo per tutti: mamma e papà,
ma anche per la casa, per l’intera famiglia e per le ostetriche.
La musica, l’odore di lavanda e camomilla, le luci soffuse, le
mani, il contatto, i sorrisi e gli sguardi consapevoli, le vocaliz-
zazioni e…il silenzio! La nascita di V. è avvenuta così: tra la po-
tenza della madre, il sostegno del padre, la forza della natura,
il rispetto dei tempi (anche di quelli in cui sembrava che l’oro-
logio si fosse fermato), la consapevolezza del corpo, la com-
petenza di V. e l’ascolto delle ostetriche. Quelle ostetriche che
in quelle ore si sono nutrite nel corpo e nell’anima e che hanno
avuto l’umiltà di mettersi in discussione dimenticando il proprio
ego, i propri bisogni e le proprie aspettative per ascoltare E.
All’inizio le contrazioni sembrava che non le dessero tregua, poi
qualcuno bagnò le dita in un olio profumato e iniziò a massag-
giare alternando la forza allo sfi oramento, qualcuno vocalizzava
con lei ad ogni contrazione, qualcuno nelle pause la rincuorava
e le spiegava ciò che stava accadendo, qualcuno la sosteneva
fi sicamente ed emozionalmente. È stato tutto sincronizzato, ri-
spettato, amato… e V. ha percepito questa situazione così che
ogni volta che ascoltavamo il suo cuoricino, per noi era sempre
una rassicurazione, era come dirci ‘Mamma continua in questo
modo, io sto bene; papà non preoccuparti, presto abbraccerò
anche te; e care Cicogne grazie per il sostegno, ancora un po’
e ricambierò il tutto guardandovi ad una ad una negli occhi!’
Poi ad un certo punto il tempo si è fermato davvero, le contrazioni
erano più distanti, la musica non era più di gradimento per E. per-
ché lei avevo bisogno di riprendere le forze e il silenzio, il contatto,
il sonno, il cibo, il rilassamento sarebbero diventate le sue preroga-
tive! La trance del travaglio aveva preso il sopravvento perché era
il tempo in cui convivevano e si sfi oravano contemporaneamente
la vita e la morte, il dolore e la gioia. E. aveva bisogno di incontrarsi
con il suo femminile, con la sua memoria arcaica, con i suoi limiti
estremi, con le sue ombre, ma anche con nuove risorse e, una pro-
pria forza, fi nora sconosciuta, che le permetterà di andare oltre i suoi
confi ni e, poter ‘dare alla luce’. Dopo questa fase silenziosa e pro-
fonda E. ha sprigionato tutta la sua forza, in piedi come un grande
albero ha affondato le sue radici e sprigionato la potenza della vita!
V. non ha pianto, ma lo abbiamo fatto noi per lei… noi che siamo
nate nuovamente attraverso la sua nascita silenziosa!
Grazie a V e ai suoi genitori, grazie alle mie colleghe Mimma,
Anna e ‘le Rose’ per avermi dato la possibilità d’essere testimo-
ne di una ‘nascita e parto senza violenza’!”
Teresa Mastrota
SILENZIO… QUI SI NASCE
Un altro mondo è possibile
se un altro modo di nascere
è possibile
nuta una scelta inaccettabile, senza fondamento legale e -
continua Giovanna Riso - in violazione dell’art 32 della Co-
stituzione; così abbiamo chiesto uffi cialmente alla Ministra
Lorenzin di esprimersi in merito al diritto di scelta in ambito
sanitario e poi abbiamo pensato che fosse necessario pro-
porre la questione all’attenzione più ampia, a livello nazio-
nale. Così è nato l’appuntamento di Roma , che riteniamo
un inizio”. Quest’anno il focus della Giornata è stato questo
specifi co e il titolo dell’incontro che si è svolto presso la
Città dell’Altra Economia era “PARTO NATURALE DOPO
CESAREO e LIBERTA’ DI SCELTA”, ma il solco è traccia-
to: rimettere al centro il parto come evento naturale resti-
tuendo consapevolezza e protagonismo alle donne. Un
cammino che non sarà facile, perché le donne hanno trop-
po rimosso questo loro sapere ancestrale. Come è potuto
avvenire? “Me lo chiedo spesso e non sono riuscita a trova-
re una sola risposta. Una possibile è da ricercare nell’espro-
priazione delle competenze delle ostetriche, alle quali non
è stata lasciata la possibilità di seguire in autonomia la gra-
vidanza fi siologica. Lo spazio è stato occupato dalla dimen-
sione medica, che è portata a vedere la donna gravida
come una malata e la gravidanza e il parto come una pato-
logia”. Meditate, donne, meditate…?