Numero 12 del 2014
NutriAMO il mondo
Testi pagina 10
8 Novembre | Dicembre 2014
Le elezioni europee hanno avuto il merito di risvegliare l’attenzione per temi che negli ultimi anni era-
no scivolati in secondo piano, relegati a
consessi intellettuali o, al più, giuridici.
In un periodo di disinteresse e scetti-
cismo verso la politica, accompagna-
to dalla crisi economica, le cui istanze
sembrano prevalere su qualsiasi altra,
l’Unione Europea è divenuta alquanto
impopolare e percepita come un orga-
nismo vincolante e ostile. Il 9 maggio ri-
correva la Festa dell’Europa, a celebrare
la Dichiarazione di Schuman di 50 anni
prima, considerata il documento che ha
dato avvio al processo di unifi cazione,
poiché dietro la proposta di una Comu-
nità europea del carbone e dell’acciaio
vi erano ideali forti e non meramente
economici, primo fra tutti la pace. Ma
questo evento è passato pressoché
inosservato. “Il contributo che un’Euro-
pa organizzata e vitale può apportare
alla civiltà è indispensabile per il man-
tenimento di relazioni pacifi che” si leg-
ge nella Dichiarazione, ma questo è un
tema al quale siamo ormai poco sensi-
bili, poiché le guerre sono quasi sempre
“altrove” e appaiono (assurdamente)
meno importanti rispetto alle urgenze
quotidiane. È pur vero, tuttavia, che lo
spirito originario risulta talvolta offuscato
da una visione prevalentemente econo-
micistica e dalle diffi denze reciproche,
non del tutto superate, cosicché si
perde di vista il valore incomparabile
e universale, il contributo speciale alla
storia dell’umanità del processo per
cui potenze in continua guerra tra loro
hanno costruito una collaborazione e
addirittura una comunità. Insomma, un
esempio per il mondo intero
che però ora politiche mio-
pi, interessi di parte, un
capitalismo malinteso e
artifi cialmente fi nan-
ziarizzato, rischiano
di vanifi care. Diamo
spesso per scontate la
pace e la sta-
bilità che l’U-
nione rappre-
senta in un
mondo ancora
in lotta e il dibattito
si concentra prin-
cipalmente sui mezzi
per portare a compimento l’Unione dal
punto di vista economico e monetario,
mentre assai minore interesse si mani-
festa, sui media e nei dibattiti, per altri
temi sensibili come ad esempio quello
della salute. In realtà, parlare di Unio-
ne Europea signifi ca anche parlare di
diritti, ispirati dagli originari valori etici
dei padri fondatori, e questo è un inte-
resse comune e primario. Pochi sanno,
ad esempio, che, tra le altre, vi è anche
un’Agenzia dell’Unione europea per i
diritti fondamentali, che ha sede a Vien-
na, e che il lavoro congiunto dei rap-
presentanti dei diversi Stati
dell’Unione ha prodotto per
tutti i cittadini europei un
enorme progresso nei
diritti riconosciuti e
rivendicabili. L’Anno
europeo dei cittadini
del 2013 è stato dedi-
Maria Antonietta La Torre
Istituto Italiano di Bioetica
www.istitutobioetica.org
L’AGENZIA
DELL’UNIONE
EUROPEA PER I DIRITTI
FONDAMENTALI HA
PRODOTTO PER I CITTADINI
EUROPEI UN ENORME
PROGRESSO NEI DIRITTI
RICONOSCIUTI E
RIVENDICABILI
PARLARE DI UNIONE
EUROPEA SIGNIFICA
ANCHE PARLARE DI DIRITTI
ISPIRATI DAGLI ORIGINARI
VALORI ETICI DEI PADRI
FONDATORI
UN’EUROPA
DELLA SALUTE
E NON SOLO
DELLA FINANZA