Numero 9 del 2006
Il grande nulla
Testi pagina 44
settembre 2006 noidonne44
Da un intreccio di tradizioni eteroge-nee e una spinta inarrestabile verso
la modernità e la globalizzazione nasce
l'espressione artistica contemporanea
dell'India, che una mostra collettiva dal
fascino prorompente mette in luce a
Torino nelle sale della Fondazione
Sandretto Re Rebaudengo. Questo pia-
neta sconosciuto si svela per la prima
volta in Italia e in Europa in un bel
museo (se così si può chiamare una
realtà vivace e attualissima) che grazie
alla tenacia e alla passione di una gio-
vane signora appassionata di cose d'ar-
te, Patrizia Sandretto, ha raggiunto una
notorietà internazionale. Lo sguardo
della Fondazione, che con intuizione
acuta si immerge nel presente con l'in-
tuizione del futuro, si è spinto fino
all'Asia, e proseguirà la sia indagine nei
mesi a venire, scrutando Cina Giappone
e Corea, sempre soffermandosi non solo
sull'arte, ma sull'identità di ogni indivi-
duo "disperso nel mondo per casualità
storiche di un destino non scritto".
Intanto, posandosi sull'India, ha aperto
un'ampia prospettiva, una visione
piena di vita, di calore e di colore inat-
tesa, sciolta da quella immobile che l'ar-
te tradizionale ha tramandato nella
nostra immaginazione. Un catalogo
ricco di interviste e di immagini e una
generosa profusione di interessanti sche-
de illustrative accompagnano il visita-
tore che ha il privilegio di vivere la sin-
golare esperienza che i curatori Ilaria
Bonacossa e Francesco Manacorda
hanno intitolato 'Subcontingente'. Titolo
bizzarro e un po' contorto, che vuole
significare contesti e contrasti di un'en-
tità geografica sociale e politica messa
a confronto con la realtà occidentale e
intende suggerire l'intreccio fitto di cir-
costanze che mescolano le innumerevoli
identità del subcontinente indiano (27
lingue nazionali e più di 200 non uffi-
ciali). Il panorama creativo così varie-
gato è rappresentato nella rassegna da
artisti provenienti da paesi molto diver-
si fra loro: Bangladesh, Bhutan, Nepal,
Pakistan, Sri Lanka,
Myanmar/Birmania, Maldive e include
anche produzioni appartenenti ad altre
etnie in qualche modo correlate. Sotto
l'insegna esplicativa 'Il Subcontinente
indiano nell'arte contemporanea' si
osservano le espressioni più disparati:
video, installazioni, pittura, scultura e
numerose belle fotografie d'epoca e
attuali: Nel paesaggio composto da
ventisette artisti, molto sfaccettato,
ricco di richiami, di rimandi, di solleci-
tazioni, di provocazioni, l'apporto fem-
minile è considerevole. E questa presen-
za che non sorprende in un Paese in
piena evoluzione.
Salta subito all'occhio l'installazione
di Shila Gupta, che in uno stanzino
dalle pareti rosse ha collocato in bell'or-
dine file di piccole bottiglie di vetro.
Sull'etichetta figura in tutte le lingue
possibili una parola: "Blame", colpa. Il
contenuto, un liquido rosso, simile al
sangue, forse è il simbolo di uno stato
inconscio di malessere autopunitivo o
una risposta alla mortificazione femmi-
nile in un paese che la pratica ancora.
Certo è che quel piccolo, soffocante
recinto dà un brivido. E lo danno anche
le atmosfere arcane e stillanti sensualità
di Chitra Ganesh, nata e vissuta a New
York, autrice di fumetti sinuosi e di dise-
gni audaci tinti di surreale e morbida
ferocia, intrisi dei segni antropologici e
dei miti della sua terra d'origine. Meno
sogni traccia la pakistana Alia Hasan-
Khan, che ha specchiato realtà amare in
modo franco e diretto, come dimostrano
le crude foto di immigrati arrestati nei
vari paesi. Temi sociali e politici anche
con un'artista che vive e lavora a
Lahore, Huma Mulji, la quale affronta il
tema di cosa significhi essere pakistano
e musulmana oggi, in un clima di
sospetti che incalza, assedia, intossica e
umilia. Esponendo 'Da quale paese
L’India del caos e del mistero
Arte
Mirella Caveggia