Numero 9 del 2014
Medicina di genere
Testi pagina 36
30 Settembre 2014
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Agosto 2013: l’Ecuador rinuncia al fon-
do Yasunì itt e cancella il piano di conservazione
collegato. La sigla indical’area tra i fi umi Ishpingo, Tamboco-
cha e Tiputini nel Parco Nazionale Yasunì (PNY), Riserva della
Biosfera UNESCO in Amazzonia. Zona quasi intatta, abitata
da popoli ancestrali, dove giacciono riserve di greggio im-
portanti per l’economia nazionale. Il fondo doveva raccogliere
metà del valore del greggio stimato nel sottosuolo e non an-
dava speso, ma amministrato per progetti di ricerca energeti-
ca e protezione ambientale. Il Presidente Correa l’ha defi nita
una delle decisioni più diffi cili assunte da quando è in carica,
necessaria perché c’è bisogno del petrolio per combattere
la povertà. Resterà intatto meno dell’1% del PNY, senza cal-
colare l’impatto infrastrutturale. Ha rimesso la responsabilità
agli Stati che non hanno collaborato: l’importo versato era più
basso del previsto e il Paese non poteva permettersi di atten-
dere oltre. Eppure l’interesse per l’iniziativa era alto. L’Italia
ha cancellato parte del debito dell’Ecuador rinunciando a 35
milioni di euro su 58.
L’annuncio degli scavi, quasi immediato, è stato preceduto da
estrazioni in due blocchi. Le multinazionali erano pronte a insi-
diare i giacimenti fi n dalla fase d’istituzione del fondo. Correa
dice che il profi tto sarà investito nella lotta alla pover-
tà, ma ha già promesso e intrapreso politiche
sociali di cambiamento per poi contrad-
dirsi. Il Paese resta caratterizzato da
instabilità politico-istituzionale cronica
e dilaniato da discriminazioni sociali
e razziali. Nel 2013 registrava il se-
condo debito più alto in America La-
tina. Il petrolio è sempre il bene più
esportato. Se esportato regolarmente
non ha mai portato ad un arricchimen-
to signifi cativo, né egualitario, è davvero
probabile che possa ridurre la povertà? Danni
ambientali e rischio di sopravvivenza di popolazio-
ni indigene sembrano gli effetti certi che contribuirebbero ad
esasperare povertà e disperazione. E le conquiste ecologiche?
Nel 1998 la Costituzione ha riconosciuto il diritto a un ambiente
sano ed ecologicamente equilibrato per uno sviluppo sosteni-
bile e ha fondato giuridicamente l’istituzione di riserve naturali.
PETROLIO
CONTRO
POVERTÀ?
Testo e foto di Maria Elisa Di Pietro
SCELTE AMBIENTALI
CONTROVERSE
IN ECUADOR,
COMBATTUTO
TRA TUTELA
INTEGRALE E
SFRUTTAMENTO
PETROLIFERO
DEL PARCO
NAZIONALE
YASUNÌ
NEl PARCO
NAziONAlE YAsUNì,
RisERvA DEllA BiOsfERA
UNEsCO iN AmAzzONiA,
giACCiONO RisERvE Di
gREggiO imPORtANti
PER l’ECONOmiA
NAziONAlE
sAlvARE lA BiODivERsitÀ DEl PiANEtA
Il Fondo fi duciario internazionale Yasuni ITT,
istituito nel 2010 e cogestito dal Fondo per lo
Sviluppo delle Nazioni Unite, si contrapponeva
al tradizionale binomio estrazione petrolifera-
industrializzazione, dopo il grave danno ambientale
per cui la Chevron-Texaco, condannata nel
2012 con una sentenza storica per l’entità del
risarcimento e la gravità delle perdite causate
a indigeni e risorse naturali, senza giovare allo
sviluppo economico e sociale del Paese. Il fondo
doveva incassare in 13 anni una cifra pari almeno
al 50% del valore dei giacimenti di greggio stimati
nel PNY (oltre 7 miliardi e 20 milioni di USD).
Governi, aziende e persone fi siche avrebbero
potuto acquistare certifi cati di garanzia e incassarli
senza interessi se l’Ecuador non avesse rispettato
l’impegno. La somma doveva evitare l’estrazione
e così impedire l’emissione di circa 400 milioni
di tonnellate di anidride carbonica nell’atmosfera,
salvare una delle più ricche fonti di ossigeno e
biodiversità del pianeta e le popolazioni indigene
residenti. Il rimborso per estinzione del fondo è
stato previsto entro agosto 2014 con possibilità
per i donatori di scegliere se reinvestire i contributi
in progetti per lo sviluppo sostenibile in Ecuador.
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