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Numero 9 del 2014

Medicina di genere


Foto: Medicina di genere
PAGINA 32

Testi pagina 32

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L’accelerazione che abbiamo impresso ai nostri lavo-ri, in seguito alle improvvise dimissioni del presi-dente Vasco Errani, ha fatto sì che a fine luglio fos-
sero approvati provvedimenti davvero importanti, in quanto
hanno messo in sicurezza un sistema di investimenti, tutele
e opportunità che possono dare serenità alla comunità re-
gionale nei prossimi anni. In tutta questa legislatura, segna-
ta dalla crisi e da calamità quale il sisma del 2012, abbiamo
varato nuove norme che hanno l’ambizione di guidare i
cambiamenti e non inseguirli, per garantire ora e in futuro
ai cittadini i diritti al welfare e a quel sostegno necessario
nei momenti di difficoltà. Ne sono esempi le leggi di pro-
mozione della cooperazione sociale, del volontariato e cit-
tadinanza solidale; la legge quadro per la parità e contro le
discriminazioni di genere e la legge sul caregiving familiare,
entrambe uniche nel panorama italiano; così come la scelta
di non effettuare nessun taglio alle risorse investite per la
prima infanzia, quando da tre anni i fondi nazionali sono
azzerati, perché tali servizi sono di importanza strategica,
sia per le donne, sia per la formazione di coloro che saran-
no gli adulti di domani. Inoltre, se in Emilia-Romagna le
organizzazioni no-profit sono il 30% in più di dieci anni fa,
mentre sono calati della stessa percentuale gli enti pubblici
locali improduttivi, ciò è dovuto alla centralità che abbiamo
attribuito ai servizi alla persona e alla valorizzazione di tante
imprese che hanno sviluppato un’economia sociale in con-
tinua crescita; al tempo stesso, a processi di accorpamento,
razionalizzazione e risparmio che la Regione ha promosso,
basti pensare alle unioni e fusioni di piccoli Comuni.
Tra gli ultimi atti, la programmazione 2014-2020 dei fondi
strutturali e di investimento ha confermato la capacità della
Regione Emilia-Romagna di intercettare i fondi europei ed
essere in linea con gli indirizzi comunitari, tanto che am-
montano a circa 2,5 miliardi le risorse su cui potrà conta-
re il “sistema Emilia”. Sottolineo i 780 milioni sul Fondo
sociale, per la formazione professionale e l’inclusione, ma
altrettanto rilevante è lo stanziamento di oltre un miliardo
sul Programma di Sviluppo Rurale, destinato alla competi-
tività,  alla compatibilità ambientale delle attività agricole,
al sostegno delle produzioni biologiche, all’insediamento di
imprese giovanili. Abbiamo poi approvato il taglio dell’Irpef
per i redditi medio-bassi dal primo gennaio 2015 e stanzia-
to in bilancio 80 milioni di euro aggiuntivi per sviluppo,
cura del territorio e nuovi investimenti in Sanità, ricava-
ti in gran parte da risparmi e contrasto all’evasione fiscale.
Con questo assestamento finanziario abbiamo anche fissato
le assegnazioni comunitarie e i cofinanziamenti statali per
68,24 milioni di euro su “Garanzia giovani”, il programma
dell’Unione Europea che intende assicurare ai ragazzi e alle
ragazze tra i 15 e i 29 anni, che non studiano e non lavora-
no, precise opportunità per acquisire nuove competenze e
per entrare nel mercato del lavoro.
Riteniamo che lo sviluppo non può che essere solidale e
dunque la via per uscire dalla crisi è il rafforzamento di tutta
la comunità, dei diritti democratici e sociali delle donne e
degli uomini che la compongono. La legge su ‘Attrattività,
competitività e promozione degli investimenti in Emilia-
Romagna’ prevede che qualsiasi insediamento produttivo
sia accompagnato “dalla strutturazione dei servizi necessari,
in ragione dell’aumento della domanda” e che la Regione
promuove, con imprese del Terzo settore, progetti di welfare
aziendale e comunitario per accrescere e qualificare i servizi
alla persona, integrati con la rete dei servizi socio-sanitari
e abitativi del territorio. La stessa “responsabilità sociale
d’impresa” è indicata come “criterio di riferimento per le
azioni del programma triennale delle attività produttive,
della ricerca e del trasferimento tecnologico, dei program-
mi di formazione delle risorse umane.” Anche questo è un
esempio della politica per cui abbiamo lavorato, dell’idea di
comunità che consegniamo a chi verrà dopo di noi.
di Paola Marani, consigliera regionale PD
UNA REGIONE CHE GUARDA AL FUTURO
PERCHÈ HA SOLIDE BASI


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