Numero 9 del 2014
Medicina di genere
Testi pagina 15
13Settembre 2014
di aprirsi a nuovi contenuti e approcci per poter veicolare agli
allievi contenuti effettivamente liberi da stereotipi. Di questo e di
molto altro si parlerà durante l’incontro del 20 settembre al quale
hanno aderito in veste di co-promotori oltre 150 realtà provenienti
da tutta Italia. Durante la giornata (dalle 10 alle 18) sarà prevista
una sessione plenaria, alcuni tavoli di lavoro tematici e l’allesti-
mento di micro-mostre con i materiali forniti dalle scuole e dalle
associazioni aderenti all’iniziativa. Anche la location sarà in linea
con l’idea di apertura e incontro che sottendono il progetto: l’ap-
puntamento è presso la scuola Di Donato nel quartiere Esquilino,
cuore multietnico della Capitale.
(S.V.)
Una data da segnare sul calendario quella del prossimo 20
settembre per seguire l’iniziativa dal titolo Educare alle diffe-
renze. Tre associazioni - Stonewall, Il Progetto Alice e Scos-
se - che per provenienze geografiche coprono l’intero stivale,
si sono fatte promotrici di un incontro nazionale con lo scopo
di creare connessioni e reti tra chi realizza progetti dedicati alla
valorizzazione delle differenze, alla pluralità dei modelli familiari,
al contrasto agli stereotipi di genere, alla prevenzione di bulli-
smo, omofobia, transfobia e violenza maschile contro le donne,
tra chi intende la scuola come spazio in cui coltivare rispetto e
senso critico. Materia incandescente e spesso sotto attacco da
parte di frange tradizionaliste, l’educazione alle differenze, nel
senso più ampio, necessiterebbe di una traduzione concreta e
a lungo termine nei piani didattici di ogni scuola di ogni ordine e
grado, o quantomeno, di uno spazio alternativo alle ore in clas-
se attraverso laboratori organizzati da associazioni e realtà con
esperienza sul campo, capaci di creare momenti di riflessione
e partecipazione con i ragazzi. Non meno importante la forma-
zione degli stessi insegnanti che hanno bisogno, in alcuni casi,
DIFFERENZE: RIFLETTIAMOCI INSIEME
luoghi dove si svolse la guerra,
in particolare il nord-est del no-
stro Paese, sono rilevanti. Pochi
parlano delle donne deportate
in Ungheria o in Moravia dalle
zone che, nell’entrata in guerra,
l’Austria preferì allontanare dal
possibile fronte per evitare con-
nivenze con l’esercito italiano,
trattandosi di donne, bambini
ed anziani spesso di madrelin-
gua italiana. Gli uomini venne-
ro mandati sui fronti orientali
- Russia, Ungheria ecc - e gli altri
deportati. Si parla, per il fronte
trentino, di circa 20mila perso-
ne. Così, nei primi anni di guer-
ra, dalle zone diventate italiane
si deportarono in Italia le donne
considerate “austriacanti” solo
perché magari avevano ricevuto
una lettera dal marito soldato
sul fronte avversario.
Penso quindi, che le comme-
morazioni della Prima Guerra
Mondiale dovrebbe diventare
anche una occasione per rida-
re un po’ di luce a tutte quelle
persone che la storia e gli storici
hanno dimenticato.
Come fare? Che fare? Voglio
essere autobiografica. Quando i
miei due bisnonni tornarono dal
fronte - uno dalla Russia e uno
dall’Ungheria - trovarono che le
mie due bisnonne era morte, una
a seguito della deportazione in
Moravia, la seconda di tifo. Del-
la bisnonna morta in Moravia ho
avuto in dono da mia nonna una
lettera che le indirizzava sua ma-
dre pochi giorni prima di morire
e che rappresenta un documen-
to prezioso e terribile. Partendo
da questa circostanza familiare,
ho pensato che probabilmente
non sono l’unica (nonostante i
percorsi di vita ed i traslochi) a
conservare tra gli oggetti cari e
tra le memorie di famiglia qual-
che documento. Da qui l’idea e la
proposta a NOIDONNE: perché
non chiedere a tutte le lettrici e
a tutti i lettori di NOIDONNE
di inviarci copia di quei docu-
menti, ma anche testimonianze,
racconti, diari. Potremmo - tut-
te e tutti insieme - comporre e
raccontare un’altra storia lega-
ta alla Grande Guerra. I mate-
riali che ci invierete potranno
diventare una pubblicazione di
cui proporremo l’acquisizione
all’Archivio Diaristico Nazio-
nale di Città della Pieve. (www.
archiviodiari.org ). Attraverso le
pagine del mensile NOIDON-
NE e attraverso il sito www.noi-
donne.org vi terremo aggiornati.
Sarà un bel modo di conoscere e
valorizzare pezzi della storia del
nostro Paese, uno spazio pubbli-
co in cui le donne abbiano final-
mente luce. A questo progetto
abbiamo dedicato una apposita
mail: noidonnegrandeguerra@
gmail.com dove potete spedirci i
materiali o attraverso cui dialo-
gare. Altra modalità è il fax (06
49380303) o la posta ordinaria,
questo l’indirizzo:
NOIDONNE
Via della Lungara, 19
00165 Roma