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Numero 7 del 2011

Andamento lento


Foto: Andamento lento
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Testi pagina 9

dalla sua offerta di certezze. Perché il nocciolo duro ed esi-
gente della sua predicazione parla di certezze ad un’uma—
nità che vive il disincanto del XXo secolo, quando la pro-
messa di benessere e sicurezza, grazie al riconoscimento dei
diritti e alla democrazia, non si è convertita in un progetto
di vita individuale capace di senso. Al disagio esistenziale
di chi ha creduto in un mondo che predicava l’individua-
lismo ma poi ha realizzato la massificazione, il papa polac—
co ha provato a creare dentro la società frammentata e li-
quida, un orizzonte unitario, una “communitas” dove il sin-
golo può trovare una risposta al suo bisogno di solidarietà
e fratellanza, di riscatto dalla solitudine e dall’insignifican-
za. Infatti una società secolarizzata che rinuncia al sacro ha
come unico fondamento e garanzia la volontà di partecipare
al bene comune; e se questa viene meno, la sovranità cade
nelle mani dei professionisti della politica e la democrazia,
ridotta a tecnica procedurale, a macchina di persuasione me-
diatica diventa incapace di nutrire il desiderio di futuro. Woj-
tyla dunque ha sempre proseguito dritto davanti a sé, in-
sensibile all’opinione dominante: quando la guerra ha in—
sanguinato il Golfo ha dichiarato la pace bene supremo e
l’eco della sua voce, solitaria ma vibrante, ha stretto in un
abbraccio corale milioni di persone nel mondo. Anche se
il suo richiamo alla pace si fonda sul rispetto assoluto del-
la Vita, principio da cui discende anche la condanna del-
l’aborto, della libertà di coscienza femminile. Che per Woj—
tyla va “rettamente intesa” e “ordinata alla Verità”, ordinata
cioè all’accoglienza della “legge naturale”, inscritta da Dio
nel cuore di tutte le sue creature; perché l’uomo, se non ac-
cetta lo statuto di creatura e dunque la dipendenza dal Crea-
tore, si perde nella vertigine dell’orgoglio luciferino, inca-
pace di darsi un’etica, di riconoscere il principio che distingue
il bene dal male. Siamo di fronte insomma ad un pensiero
che sfida la modernità e denuncia come esecrabile l’uomo
che non ha più bisogno della Chiesa, che si fonda su se stes-
so, sulla sua autonomia . Come ha dimostrato l’avvento dei
totalitarismi, comunismo e nazismo, uniti da un unico de-
nominatore: l’uomo fabbro della sua fortuna. Ma questa ri—
gidità dottrinale si esprime anche verso le altre religioni: alla
ricchezza delle aperture (Assisi, il Muro del Pianto, la si-
nagoga. . .) corrisponde la “Veritatis splendor”: le altre re-
ligioni si muovono verso la Verità ma solo la cattolica la pos-
siede. Inoltre questo sincero desiderio di incontro come si



concilia, ad es., con la proclamazione di innumerevoli san-
ti e beati? Fra cui figure molto discutibili come Ede Bala—
guer (un cedimento all’Opus Dei, detta Octopus per la sua
tentacolare capacità nel procurarsi potere e ricchezza), o Ste-
pinac (che nulla ebbe da obiettare sulla persecuzione e i mas-
sacri dei cattolici croati contro gli ortodossi serbi e gli ebrei),
o padre Pio (uomo della pietà popolare, simbolo di una re-
ligione scaduta nella superstizione, nel miracolismo, nel—
l’offerta di meraviglioso a masse nutrite di irrazionalità e spet-
tacolarizzazione). Inoltre la santificazione, come tutti i miti,
soddisfa il bisogno di dimenticare la vita reale, ci allonta-
na dalla socialità nell’ansia di modellarci su figure singole,
irraggiungibili: da qui senso di colpa e personalità dipen-
denti, disposte all’obbedienza. Come secondo De Paoli si
augurava Wojtyla. I

STORIE DI CORPI E DI FRONTIERE
La "scuola estiva di politica delle donne"di Be Free

“Storie e narrazioni del corpo, dei suoi confini e delle sue de-
clinazioni. Questo il tema che “Be Free" ha scelto in occasione
della sua prima scuola estiva che avrà luogo presso iI centro
Ecumene di Velletri, dal 29 agosto al 4 settembre 2011. L'in-
tento di “Be Free", cooperativa sociale da anni impegnata nel
contrasto alla violenza alle donne e alle discriminazioni sociali,
è di rimettere al centro della discussione iI
corpo come luogo fisico e simbolico in cui
si incardina la soggettività e si inscrivono
dispositivi di potere e controllo, ma anche
motivi di libertà. La scuola - patrocinata
dall'Università degli studi di Roma Tre, dal-
l'Osservatorio Interuniversitario di Genere
e dall'Assessorato alle Politiche culturali
della Provincia di Roma - offre una pre-
ziosa occasione per riflettere attraverso conferenze a carattere
interdisciplinare e laboratori interattivi, sul tema del corpo nella
filosofia, nel contesto migratorio, nel rapporto con la malattia
e la violenza, nelle diverse declinazioni della sessualità. Tra Ie/i
docenti: Kaha Mohamed Aden, Isoke Aikpitanyi, Clotilde Bar-
barulli, Liana Borghi, Francesca Brezzi, Stefano Ciccone, Laura
Corradi, Leila Deianis, Fabrizia Di Stefano, Stefania Doglioli, Oria
Gargano, Federica Giardini,Francesca Koch, Lea Meandri,Ambra
Pirri, Gabriella Rossi, Federica Ruggiero, Giancarlo Santone,
Laura Schettini, Fiorenza Taricone, Vittoria Tola.

Per iscrizioni, Info e Programma completo:
www.befreecooperativa.orq
Angela Ammirati



noidonne | luglio—agosto | 2011
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