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Numero 7 del 2011

Andamento lento


Foto: Andamento lento
PAGINA 34

Testi pagina 34

BREVI
DAL
MONDO

a cura di Nadia Angelucci

BRASILE

NUOVA CHIESA EVANGELICA GAY

Due donne, Lanna Holder e Rosaria Ro-
cha hanno fondato, a San Paolo del Bra-
sile, una chiesa evangelica rivolta alle di-
versità sessuali, per “dar rifugio a tutti
quelli che sono vittime d'intolleranza".
Holder per sedici anni è stata additata nel-
la chiesa evangelica che frequentava,
come ex lesbica, ex alcolizzata e ex tos-
sicodipendente. Ad un certo punto non ce
l'ha fatta più ed ha deciso di assumere di
nuovo la sua identità sessuale e di fare di
testa sua. Stanca di sentirsi dire che es-
sere omosessuale è “avere Satana in cor-
po", ha deciso di essere - come ha detto
nella conferenza stampa nella quale ha
annunciato di aver fondato la sua ’chie-
sa’ - “lesbica, ma con Gesù in corpo". Con
lei si è schierata immediatamente un'al-
tra fedele evangelica che si era trovata
nella stessa situazione, Rosaria Rocha. En-
trambe hanno assunto il titolo di ‘pasto-
re' e hanno aperto il loro tempio ('Co-
munità del Rifugio') in un quartiere cen-
trale della megalopoli brasiliana. Il primo
giorno ad ascoltarle predicare sono in-
tervenute 300 persone.

LIBANO

IL NUOVO GOVERNO E lIN PASSO

INDIETRO

Le attiviste libanesi per i diritti delle
donne hanno criticato duramente il nuo-
vo esecutivo del premier Najib Miqati, per
l'assenza di donne tra i 30 ministri. Per
le donne dei movimenti si tratta di una

noidonne | luglio—agosto | 2011

vera e propria sconfitta, di un passo in-
dietro Iungo la strada della parità dei ses-
si. Zoya Rouhana, leader dell'organizza-
zione Kafa - Basta violenza e sfrutta-
mento -, ha dichiarato al quotidiano li-
banese The Daily Star “Speravamo di ve-
dere delle donne nel governo e conside-



riamo Ia loro assenza un passo indietro".
Un passo indietro nella rappresentanza,
certo, ma anche nel merito perché a que-
sto punto sono in pericolo diversi emen-
damenti di leggi che riguardano le don-
ne, come quella sulla maternità, che sa-

ranno in esame aI Parlamento di Beirut
prossimamente. A Rouhana ha fatto eco
Nadine Moawad, attivista per le questio-
ni di genere che, dopo la presentazione
dell'esecutivo di Miqati in cui su 30 mi-
nistri, 19 sono esponenti di Hezbollah e dei
suoi alleati, sul suo blog ha scritto: “È inu-
tile dire che i movimenti per i diritti del-
le donne rifiutano questa completa alie-
nazione delle donne dal governo e dalla
scena politica libanese in generale". L'at-
tivista ha criticato in particolare la nomina
del ministro della Gioventù e dello Sport,
Faisal Karami, dopo le dichiarazioni di que-
st'ultimo sulla bozza della legge per la tu-

tela delle donne dalle violenze domesti-
che. “Vogliamo semplicemente che le
donne possano denunciare gli abusi e an-
dare alla polizia - ha concluso la Moawad
- ma ci hanno accusato di distruggere la
famiglia".

MEDITERRANEO
NASCE FONDAZIONE
DELLE DONNE

L’obiettivo è quello di concretizzare e co-
struire collettivamente l'eguaglianza tra
donne e uomini sul lavoro, in politica e nel-
la società, nello spazio del 'Mare no-
strum’. Questo si prefigge la nascente
Fondazione delle donne per il Mediter-
raneo (Ffm), concepita nel 2009 nel qua-
dro dell'Unione per il Mediterraneo (Upm)
e lanciata ufficialmente a giugno a Pari-
gi. La Ffm è il primo organismo che riu-
nisce vari attori, tra istituzioni e ministeri,
centri di ricerca, Ong, imprese e asso-
ciazioni, che lottano per l'emancipazione
delle donne e la parità tra i sessi nella



zona del Mediterraneo. I punti di riferi-
mento regionali avranno sede a Amman
(Giordania), Byblos (Libano), Marrakesh
(Marocco), Ramallah (Palestina) e Parigi.
“La nostra osservazione è che la parità tra
i sessi non progredisce abbastanza rapi-
damente e che i vari attori di questo pro-
gresso sono isolati, ciascuno nel proprio
Paese, quindi le numerose azioni orga-
nizzate in favore dei diritti delle donne
non hanno spesso visibilità né sono con-
divise" ha detto la presidente del Ffm, Na-
thalie Fustier, durante il convegno inau-
gurale. Un sito internet in tre lingue
(francese, inglese e arabo) è il principa-


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