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Numero 10 del 2014

Occhio alle (De)Generazioni


Foto: Occhio alle (De)Generazioni
PAGINA 48

Testi pagina 48

46 Ottobre 2014
La casa editrice Infi nito edizioni bandisce la terza edizione del PREMIO BARBARA FABIANI PER LA STORIA SOCIALE con il patrocinio di: Società ita-
liana delle Storiche, Associazione Italiana di Storia Orale,
Associazione culturale Vita Romana (fondata da Barbara
Fabiani), NOIDONNE, Golem Informazione, Circolo cultu-
rale “Il nome della Rosa”, A Nord Est di Che, Eidos, Isri-
Cisl, Associazione per la comunicazione e l’incontro dei
popoli Macondo. Il premio nasce in memoria della scrit-
trice, giornalista e studiosa di scienze sociali Barbara Fa-
biani scomparsa il 14 dicembre 2011 all’età di 43 anni e lo
scopo è indagare e raccontare l’evoluzione delle questioni
di genere e, più in generale, dei rapporti affettivi e familiari
nell’esperienza delle persone e nel corso della storia per
mantenere alta l’attenzione sugli studi sociali e, al contem-
po, costituire una biblioteca divulgativa di alto spessore
letterario e sociale in materia. Due le sezioni: “parole”,
per lavori di saggistica, inchieste, reportage, opere tea-
trali; “immagini”, per fotografi e o illustrazioni. Le opere
vincitrici, una per ogni sezione, concorreranno a costituire
un’unica opera letteraria: l’immagine vincitrice (fotogra-
fi a o illustrazione, a colori o in bianco e nero) costituirà la
copertina del libro, all’interno del quale sarà pubblicato il
lavoro vincitore della sezione “parole”. Il termine ultimo
per la consegna dei lavori è venerdì 17 ottobre 2014 e
l’iscrizione è gratuita. I vincitori saranno proclamati il 15
dicembre 2014 e il libro sarà pubblicato e distribuito nelle
librerie e sul Web entro e non oltre il mese di giugno 2015
e sarà inoltre messo in vendita in formato e-book. La Giuria
del Premio è presieduta dal Prof. Carmine Russo.
PREMIO
BARBARA FABIANI
PER LA STORIA SOCIALE
Una recente decisone del Tribunale di Palermo si ca-ratterizza per l’affermazione di principi importanti e innovatori. Un ragazzo è stato dato in affi do ad una
coppia di omosessuali che ha mostrato un sincero interesse
ed affetto nei confronti del minore. Tra i genitori affi datari ed il
minore si è stabilita una buona relazione empatica che, sulla
base della Relazione a cura del Servizio Sociale, risulta aver-
lo notevolmente aiutato a valorizzare le proprie doti e risorse
personali.
Il giudice palermitano nella parte motiva del provvedimento
afferma che “quello di famiglia non è un concetto cristallizza-
to, ma va adeguato all’evoluzione della società e dei costumi,
e che, sul piano strettamente normativo, esso va rapportato
a diversi parametri, quali quello costituzionale e quello so-
vranazionale, oltre che alle leggi “. Il Tribunale siciliano affer-
ma ancora che “i potenziali affi datari possono essere anche
due adulti non uniti in matrimonio, sempre che si apprezzi la
presenza di una situazione di fatto paragonabile al contesto
familiare, sotto il profi lo accuditivo e di tutela per il minore…..
In defi nitiva non v’è alcun ostacolo in linea di principio all’af-
fi damento di un minore ad una stabile coppia costituita da
persone dello stesso sesso”.
Il problema della famiglia in relazione all’omosessualità è
sempre più all’esame e all’attenzione della giurisprudenza
e dell’opinione pubblica. In particolare, le ricerche in campo
internazionale hanno considerato, nell’analizzare la variabile
dell’identità sessuale tra i minori che vivono con coppie omo-
sessuali, tre aspetti che la compongono: identità di genere,
comportamento di ruolo di genere ed orientamento sessuale.
Da molti studi sembra emergere come l’orientamento ses-
suale dei genitori non infl uenzi lo sviluppo di genere opposto
a quello di appartenenza (Green, 1978; Kirkpatrick, 1981).
Non sono state rilevate differenze statisticamente signifi cati-
ve rispetto all’orientamento sessuale tra i bambini cresciuti in
famiglie omogenitoriali e famiglie tradizionali (Huggins, 1989;
Golombok, 1983). Anche l’American Academy of Pediatrics
in un recente studio ha affermato che “bambini cresciuti da
genitori dello stesso sesso si sviluppano come quelli allevati
da genitori eterosessuali”.
Insomma, nuove frontiere della società che sconfi nano nel
mondo giuridico, speriamo che oltre ai Giudici se ne prenda
cura anche il legislatore.
UN DIVERSO
AFFIDAMENTO
FAMIGLIA
Sentiamo
l’Avvocata
di Simona Napolitani
mail: simonanapolitani@libero.it
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