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Numero 10 del 2014

Occhio alle (De)Generazioni


Foto: Occhio alle (De)Generazioni
PAGINA 43

Testi pagina 43

41Ottobre 2014
DANZA
UN LINGUAGGIO
DIRETTO
AL CUORE
re in funzione un progetto come questo ha significato partire
dal concetto del lavoro in rete il cui primo anello è quello delle
scuole di danza . A tal fine nel paese sono nate diverse asso-
ciazioni di scuole di danza che aderiscono ad una federazione
nazionale di associazioni di scuole di danza - FNASD - che
rappresento in AGIS a Roma.
Quest’anno “Leggere per Ballare” ha prodotto “Vittime del
silenzio”, uno spettacolo straordinario che ha visto pro-
tagoniste le allieve delle scuole impegnate sul tema della
violenza. Come e perché?
LpB è oggetto di un protocollo d’intesa col MIUR e con Agi-
scuola e grazie a questo sono diventata partner del Diparti-
mento dello Studente MIUR che mi ha chiesto di realizzare
un concorso per le scuole superiori del paese lasciandomi
libertà di scelta sul tema e sulla bibliografia. Consapevo-
le che oggi la violenza nei confronti delle donne è uno dei
problemi sociali più grossi, ho scelto proprio questo tema e
aiutata da SOS Donna - un’associazione del mio territorio -
ho presentato al Ministero “Vittime del Silenzio”: un concorso
destinato alle scuole superiori che si conclude a teatro dove
in uno spettacolo dallo stesso titolo vengono inseriti i gruppi
dei vincitori. Debbo dire che quando al mio gruppo di lavoro
- regista, musicista, insegnante, coreografe - ho presentato
l’idea, ho avvertito un momento di disagio, poi la lettura di
alcuni libri sul tema, l’aiuto di una insegnante di lettere, ma
soprattutto la consapevolezza che la violenza nei confronti
della donna è una costante nella storia della umanità, tutti si
sono messi al lavoro ed è stato realizzato uno spettacolo che
plasticamente racconta come alcune donne prese a simbolo
(Francesca da Rimini, Desdemona, Monaca di Monza, Fan-
tina, Maria Goretti...) siano state trattate nel periodo più de-
licato della loro formazione. Non uno spettacolo di violenza
ma sulla violenza raccontata in modo delicato ma efficace.
Al Tetro Comunale di Bologna il prossimo 6 novembre sarà
in cartellone lo spettacolo realizzato dalle scuole di danza
associate FNASD tramite Espressione Danza Bologna con
la partecipazione di un gruppo di alunni del liceo Rambal-
di Valeriani di Imola che hanno vinto l’edizione del concorso
lo scorso anno, la stessa cosa avverrà a Torino grazie alla
collaborazione con l’associazione Esperia e alcune scuole di
danza della città nel prossimo mese di marzo al teatro Astra.
In accordo col Dipartimento dello Studente verrà riproposto
anche per l’anno scolastico 2014/2015. Sono convinta che
dare voce a un tema come questo sia sempre più necessario
e utile. Introdurre il concetto del “rispetto nella diversità” è
difficile, sia a livello famigliare sia a livello sociale.
“Leggere per Ballare” basta a Rosanna Pasi?
Dopo anni che mi hanno vista molto concentrata sulla dif-
fusione del progetto LpB, adesso la mia concentrazione è
rivolta al percorso più difficile: la formazione dei docenti delle
scuole di danza e sulla certificazione delle loro competenze
(assieme a Fondazione Aterformazione, IRSEF, Dipartimento
di Scienze per la Qualità della Vita dell’Università degli Studi
di Bologna e la Regione Emilia Romagna) con l’obiettivo che
il tema venga assunto anche da altre regioni e che possa tro-
vare uno sbocco legislativo. In questi anni i miei interlocutori
sono stati e continuano ad essere sindaci, assessori, inse-
gnanti di danza, autori di libri. Ho avviato una interlocuzione
con ANCI regionale. Ma si dovrebbe arrivare anche oltre. E
adesso, grazie all’aiuto della senatrice Josefa Idem, i miei
interlocutori saranno a livello parlamentare. Convinta asser-
trice che il benessere e il miglioramento della qualità della
vita passino per l’acquisizione del concetto di “bellezza”, sto
lavorando ad altri progetti: per esempio un festival del libro
Fare Leggere Tutti dove il libro è lo strumento ad avvicinarci
ad altre espressioni artistiche. Ma l’idea alla quale penso in-
tensamente è riuscire a fare in modo che la danza assurga
a sistema che, partendo dalle scuole di danza, coinvolga le
scuole istituzionali, il mondo dei professionisti e dei diretto-
ri dei teatri e dei circuiti. Dobbiamo costruire le Città della
Danza con eventi capaci di coniugare turismo e cultura. b
Si ringrazia Marco Vannini per la gentile concessione delle foto
Il testo integrale dell’intervista è su: http://www.noidonne.org/blog.php?ID=05711
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