Numero 6 del 2006
Costituzione: dose minima consentita
Testi pagina 42
giugno 2006 noidonne42
È l'amore a fare da ossatura all'ultimolibro di Marcello Veneziani,"La sposa
Invisibile" (Fazi Editore, Euro 14) pre-
sentato lo scorso maggio al Salone del
Libro di Torino. L'amore come separa-
zione e mancanza. Desiderio incompiu-
to, sublimato nella ricerca di una verità
inaccessibile. L'amore come "Sposa invi-
sibile", che compare a tratti, come un
sotterraneo viaggio metafisico, nutrito
da sogni e biografia. Una lunga parten-
za che attraverso le esperienze di una
vita, guarda se stessa, senza cercare ap-
prodi né tentare bilanci. E'il libro della
maturità e del dolore, questo saggio di
Veneziani, che rompe schemi e pregiudi-
zi nei confronti di un autore di destra
capace di avventurarsi nella sofferenza
col passo lieve di chi è riuscito a spo-
gliarsi del superfluo. "Altro non ho che
me stesso", sembra dirci Veneziani men-
tre ripercorre le pagine del mito e del-
l'archetipo femminile. Quando la luce è
massima la Sposa diventa invisibile e
allontanandosi, ci sembra di incontrare
la fata Melusina, figura sapienziale e
pedagogica. Ma non solo.
Nel libro lei cita spesso Cri-
stina Campo, Marguerite
Yourcenar, Maria Zambra-
no, Simone Weil, Hannah
Arendt, Emily Dickinson,
Virginia Woolf. Un bel plo-
tone di donne…
Si sono le autrici che sento
più vicine. In realtà se dovessi
tracciare un bilancio degli au-
tori più importanti per la mia
formazione direi che su dieci,
almeno cinque sono donne.
Partiamo dal dolore. In una
pagina si legge: "Ho scritto
questo libro anziché suici-
darmi", non voglio entrare
nel merito dei suoi affari
personali ma come afferma-
zione mi pare molto forte..
Ho avuto qualche imbaraz-
zo a parlare di questo libro. E'
stata sicuramente una scrittu-
ra nata da una forte dose di
disperazione. Avevo voglia di
raccontare tutto e poi sparire,
dissolvermi. Sono stato male
ed ero convinto che l'uscita del libro sa-
rebbe coincisa con la mia scomparsa,
invece sto vivendo queste prime setti-
mane come il piacere di una gravidanza
portata a termine.
E' interessante notare come un uomo
di destra abbia tanta facilità ad am-
mettere le proprie sconfitte e nessun
pudore nell'esprimere la propria de-
bolezza...
Mi considero un conservatore ma,
mai come in questo caso, non ha pesato
la mia origine politica. In un altro set-
tore che ho lasciato ai margini del libro
forse sì. Alludo al fatto di credere che la
famiglia tradizionale, nonostante le
contraddizioni che mi porto appresso,
fosse destinata a durare per sempre e
quando ciò non è avvenuto ho vissuto
la sua distruzione in maniera traumati-
ca. In questo, forse, c'entra la mia cul-
tura, la mia sensibilità di uomo legato
alla tradizione.
Nel complesso la Sposa invisibile ha
un taglio più filosofico che lettera-
rio, quale itinerario ha percorso per
approdare ai neoplatonici?
L'itinerario è la ricerca dell'uno come
punto di partenza. La Sposa invisibile
celebra questa presenza che io ricerco
ma che non riesco a cogliere in quanto
uomo. Io rifiuto tanto l'idea della inesi-
stenza della verità che è tipica della cul-
tura relativista, di sinistra, tanto quan-
to la riduzione della verità a monopolio
di qualcuno. Il fanatico, il fondamenta-
lista. Io credo che la verità esista ma
che non sia attingibile facilmente. L'iti-
nerario verso la sposa invisibile è anche
questo, è invisibile perché se riuscissimo
a vederla ne saremmo folgorati. E quin-
di viviamo di approssimazioni, viviamo
di odori, di fruscii di questa possibilità,
viviamo nei pressi della sposa invisibile,
quindi nei pressi della nostra verità e
nei pressi della nostra anima.
Lei dice di essere contro il monopolio
della verità ma sta esprimendo un
concetto religioso, di fede, non le pa-
re una contraddizione?.
Forse, ma sono Cristiano e credente.
Non immagino una vita in cui si possa
non credere.. Mi considero fino in fondo
"uomo religioso", nel senso che conside-
ro il sacro come una presenza emotiva,
spirituale e non come un fatto pura-
mente intellettuale o storico. La mia
esperienza è stata la distruzione di un
mondo a cui mi ero legato e che sentivo
di appartenere.. una esperienza di dolo-
re in cui emerge tutta la mia contraddit-
torietà.
Un Cristiano dovrebbe saper addo-
mesticare il dolore. Io invece vivo con-
traddittoriamente questo rapporto e
non me ne so dare una ragione. Non tro-
vo pace e forse in questo c'è il mio lato
oscuro, non cristiano, che emerge…è un
rapporto insoluto, mi considero un cri-
stiano sulla soglia.
"Sulla soglia", dice Veneziani. Ecco
che ritorna l'eco dell'incontro iniziatico
e della fata Melusina, la chimera che
una volta a settimana assumeva le sem-
bianze del serpente per mettere alla pro-
va l'amante.
Era la prova d'amore estrema. L'uni-
ca capace di accompagnare l'uomo ver-
so l'obiettivo più ambizioso e irraggiun-
gibile, la ricerca della verità.
Una navigazione verso la Verità
Intervista a Marcello Veneziani
"Passerà tutto perché tutto merita di morire. Nulla resiste all'usura
del tempo, neanche il male. C'è una fortuna anche nella sciagura" Emanuela Irace