Numero 10 del 2014
Occhio alle (De)Generazioni
Testi pagina 42
40 Ottobre 2014
di Guendalina Di Sabatino
Scuola di danza a Scuola e con inSegnanti certificati. i tanti progetti
di Rosanna Pasi, che paSSa da “Vittime del Silenzio” Sulla Violenza
a “leggere per Ballare” con l’oBiettiVo di coStruire le città della danza
di Graziella Bertani
DANZA
UN LINGUAGGIO
DIRETTO
AL CUORE
G
ià insegnante di materie letterarie, nel 2001
Rosanna Pasi è Fondatrice e Presidente della
Federazione Nazionale Associazioni Scuole di
Danza aderente all’AGIS ed è curatrice del re-
cente “Leggere per Ballare”.
“Leggere per Ballare”, ovvero la danza per il teatro ragazzi.
Come e perché?
Ho provato ad introdurre in questo straordinario ed affascinan-
te ambiente una mia idea: inserire la scuola di danza in un luo-
go in cui la danza è praticamente assente, nella produzione di
progetti/spettacolo per il teatro per ragazzi. La danza arriva al
“cuore” immediatamente, come in genere succede per le arti
espressive. È necessario un “cuore” capace di cogliere il valo-
re aggiunto del “bello”. La danza come altro linguaggio di una
speciale comunicazione artistica coinvolge uomini e donne.
Ciascuno col proprio bagaglio sociale, culturale ed affettivo
restituisce alla danza un senso di complicità e completezza.
Come è percepita la danza oggi?
La danza viene percepita come attività prevalentemente fem-
minile, il che costituisce la sua forza ma anche il suo limite. La
sua forza perché la donna da sempre ha una sua specifica
sensibilità didattico educativa ed espressiva capace di coin-
volgere ma è anche il suo limite perché è lasciata in un abban-
dono legislativo abbastanza pesante.
A differenza di altri servizi svolti dal “privato” (scuola, sanità....)
in cui operano persone con competenze certificate ricono-
sciute, le scuole di danza, pur essendo attività private, vedono
tante insegnanti con competenze certificate ottenute da enti
italiani e stranieri non riconosciute da nessuno. Esiste una to-
tale indifferenza legislativa. Nessuno oggi è in grado di dire
a quale segmento formativo la scuola di danza (peraltro an-
che la dizione è impropria) faccia riferimento. Non fa parte del
MIUR che si occupa del mondo della scuola in genere, non fa
parte del MIBAC che si occupa dei professionisti, non fa parte
del Ministero del Lavoro che si occupa di competenze ricono-
sciute e certificate, non fa parte del Ministero della Salute…
Insomma un mondo prevalentemente giovanile ignorato dal
legislatore che vive nella più totale anarchia perché in assenza
di ogni tipo di controllo.
E di qui il suo impegno?
Il mio impegno per il riconoscimento della scuola di dan-
za quale luogo di formazione speciale per giovani e adulti è
diventato un obiettivo della mia vita. Perciò assieme ad un
gruppo di lavoro formato da professionisti coordinati da Arturo
Cannistrà ho ideato un progetto per avvicinare le scuole istitu-
zionali con gli strumenti che gli insegnanti usano, vale a dire il
libro e, perciò, la lettura denominato “Leggere per...Ballare”.
LpB è dunque uno spettacolo di danza realizzato dalle scuole
di danza e destinato agli allievi delle scuole istituzionali i cui
docenti abbiano inserito la lettura del libro oggetto dello spet-
tacolo nella loro programmazione curriculare. A teatro, luogo
di comunicazione “magica”, si incontrano vari linguaggi: quelli
verbali usati dagli allievi spettatori in platea e quelli visivi usati
dai “danzatori” sul palcoscenico, ma soprattutto l’ora di teatro
è un unicum con la programmazione curriculare e i messag-
gi veicolati sono conosciuti da genitori, insegnanti e ragazzi.
Per questo parlo volentieri di “comunità educante” dove nel
rispetto della autonomia di ogni singola struttura, si cerca però
assieme di raggiungere obiettivi educativi importanti. Mette-