Numero 12 del 2016
CIAO! Inserto speciale 'La nostra bella storia'
Testi pagina 42
da 70 anni NOIDONNE guarda al futuro
Dopo il decennio delle donne, dal
1975 al 1985, a Pechino si svolge la
Quarta Conferenza Mondiale sulle
tematiche femminili indetta dalle
Nazioni Unite
che costituirà un passaggio molto importante per
via della Piattaforma d’Azione sottoscritta dai
molti paesi a conclusione dell’evento. Attorno
all’iniziativa istituzionale il consueto forum delle
ONG. Quello di Pechino è stato il punto d’arrivo
di un percorso cominciato vent’anni fa, con la
prima conferenza sulle donne, e continuato con
un intenso lavoro di ricerca, analisi, lavoro dentro
e fuori le istituzioni nazionali e internazionali.
In Cina ormai è chiaro inoltre che le donne non
prendono la parola solo per parlare di se stesse, ma
parlano come soggetto politico sui temi globali. E
mentre le delegazioni uffi ciali negoziavano sulla
Piattaforma d’azione per l’empowerment delle
donne, decine di rappresentanti di organizzazioni
non governative facevano una discreta opera per
sostenere le proprie priorità. La Dichiarazione
di Pechino riconosce “i diritti fondamentali delle
donne e delle bambine in quanto parte inalienabile,
integrante e indivisibile dei diritti della persona
umana.”
Il secondo millennio per Noi Donne si chiude e si
apre il terzo con un unico numero (dicembre 1999/
gennaio 2000) che ferma le pubblicazioni a causa
di una pesantissima situazione debitoria. La crisi
che vive il giornale è forte, così come racconta Co-
stanza Fanelli nella sua preziosa testimonianza.
L’editoria e l’informazione degli anni successivi sa-
ranno investiti da una crisi sistemica collegata alla
globalizzazione e alle nuove tecnologie.
Non a caso, nel numero di apertura del nuovo mil-
lennio, il giornale dedica numerose pagine all’im-
migrazione e ai fl ussi, inarrestabili, di persone che
da tutto il mondo si spostano in Europa, che, tende
a chiudersi sempre di più. Sappiamo cosa è succes-
so negli ultimi anni nel Mar Mediterraneo, massa
d’acqua salata chiamata a unire popoli e civiltà e
destinata invece a dividere, come sancito dal Pat-
to di Schengen. Scrive nel 2000 Saskia Sassen nel
suo saggio “Migranti, coloni, rifugiati”, recensito
su Noi Donne: “Stiamo entrando in una fase dove
c’è una molteplicità di condizioni economiche,
sociali, tecnologiche, ma le scelte a livello di poli-
tiche dell’immigrazione e di pratiche dei migranti
non sono infi nite. Sotto l’impatto della globaliz-
zazione, sta emergendo il carattere di istituzione
della frontiera. E per quanto riguarda l’Europa sta
diventando insostenibile avere due regimi così di-
versi: uno per capitali e merci, l’altro per gli esseri
umani.” Speriamo di non dover contare oltre quei
quasi 20mila migranti già morti, dal 1988 ad oggi,
solo per acchiappare una chance di felicità.
Attiviste a Pechino
1-2, n.10, ottobre 1995
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