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Numero 7 del 2011

Andamento lento


Foto: Andamento lento
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fatti, credere di poter viaggiare impacciati dagli abiti fem-
minili. E durante il viaggio ad un certo punto, sempre per
questione di praticità, dovrà tagliarsi i capelli, che per una
donna dovevano essere necessa-
riamente lunghi.

Oggi questo può apparire strano, (
ciascuna si acconcia come vuole,
ma fino alla rivoluzione (un’altra!)
di Coco Chanel con il taglio alla
Garconne, le sole donne coni ca-
pelli corti erano le prostitute o, nel
1600, le streghe cui addirittura ve-
nivano rasati. I capelli, altro ele-
mento di seduzione (pensiamo a Medusa cui sono tra— b ò
sformati in serpi), nel ‘700 se non sono nascosti da par-
rucche, sono pettinati nei modi più elaborati, i parrucchieri è‘à



giungevano a corte ed iniziavano a lavorare il giorno pri- \“:'
ma di una festa o un ricevimento, e le donne poi erano ‘:=

caso le scarpe tacco costrette a dormire sedute in poltrona per non rovinare
alto e piuttosto le acconciature.

stringenti, impedi- E proprio perché i capelli sono pericolosamente seducenti
scono alle donne di (in essi si nascondeva il diavolo) e le donne sono tutte fi-



camminare, viaggiare
quindi uscire di casa. Del resto le donne il maggior lus-
so che si potevano concedere era una breve passeggiata
sui bouIevards o l’andare in chiesa. Un altro elemento in—
dispensabile per uscire di casa era la borsetta che, fino al-
l’invenzione della tracolla, era un accessorio che impac-
cava le mani e riduceva ulteriormente la gestualità.
Quando la giovane Leonie D’Aunet prepara il bagaglio
per accompagnare il marito oltre Capo Nord, si fa con-
fezionare dal sarto dei vestiti da uomo. È impensabile in—

glie di Eva, che coprire il capo diviene indispensabile.
A fine ‘800 inizia il movimento delle suffragette, la
moda ironicamente inizia a sfornare l’antenato del tailleur,
una sorta di moda femminil—maschile; sembra una stra—
vaganza ma con l’entrata delle donne nel mondo del la-
voro, come abbiamo visto, la moda unisex lentamente ma
inesorabilmente prenderà spazio, se negli anni ’30 una don-
na in pantaloni è una rarità stravagante oggi è in mag-
gioranza rispetto alle altre donne.

MARIA
FUORI DAGLI STEREOTIPI

A metà fra iI racconto autobiografico, il
saggio e l'inchiesta, Ave Mary ripercorre
il ruolo della donna nella storia e nella cul-
tura del Cattolicesimo. Portatrice della re-
sponsabilità del peccato originale ed edu-
cata al sì e all'obbedienza, la donna trova
nella storia della Chiesa modelli di perfe-
zione che quasi mai si discostano dalla ma-
dre di famiglia o dall’abnegazione dei
voti. La figura di Maria, fra le più dibattu-
te fin dal primi secoli per la sua funzione
teologica nel disegno divino, assomma su
di sé la virginea purezza della suora e l'ab-



negazione della madre, proponendo, an-
che iconograficamente, un modello di ir-
raggiungibile assolutezza e bellezza. Con
solida preparazione teologica ed espe-
rienza nelle fila dell'Azione cattolica, Mi-
chela Murgia racconta la sua Maria, spo-
gliata di stereotipi e fraintendimenti, alla
ricerca di una verità umana e spirituale nel-
la quale la donna contemporanea, fedele
o meno, possa rispecchiarsi. Ave Mary è un
libro coraggioso che non esita a sma-
scherare e controbattere gli errori della
Chiesa, facendo emerge una ragazza di Na-
zareth il cui ‘sì', lungi dall'essere un atto Michela Murqia
di remissiva sottomissione, è una sfida alle AVE MARY

AVE MARY

E la Chiesa lnvenm la donna

convezioni e alle regole patriarcali, attra- E la Chiesa inventò la donna
verso un riappropriarsi del proprio corpo Einaudi, Torino 2011

che ha cambiato la Storia.

Luca Benassi

noidonne | luglio—agosto | 2011

IOHELA MURGIA ‘



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