Numero 3 del 1944
Ragazze partigiane. Eroiche nella lotta, tenaci nella Resistenza
ARTICOLI PRESENTI IN QUESTO NUMERO
Ricordi di scuola
Incitamento alle studentesse a continuare a credere nella libertà sperando in una scuola nuova
di Redazione Noi Donne
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Testi pagina 4
U‘n-a madre partigiana
dal romanzo «L'Arcobaleno» dt Wandu Vassilievsku (2“ puntata)
Una partigiano, Olona lxouiuk, ritorna al villaggio per
partorire. Denunsiam, è arrestata. Il capitano W'erner, incw
pace di rispettare una donna incinta, la“ fa torturare per
sapere dove si trovano i parligia '. La donna resiste a tutte
le (torture. Intanto il suo bambino nasce. Poche ore dopo,
il capitano la chiama per un secondo interrogatorio.
— E così, hai messo al mondo un ï¬glio... — ripetè il ca-
pitano '— Un figlio sano e vivo...
Olena aspettava la ï¬ne del:la frase...
— Ebbene, adesso penso che li_ mostrerai ragionevole:
non si tratta più
soltanto di te or-
mai. Tu puoi pro-
nunciare la sen-
tenza di vita o di
morte del tuo
bambino . . . Tu
puoi salvarlo od
ucciderlo — disse
lentamente e insi-
stendo su ogni
parola.
Con un gesto
istintivo di diîrsn,
la donna strinse
al petto le sua
Creatura...
Werner osserva.
va tutti i suoi mo-
vimenti. i cambia-
menti di espte sionc della sua iisionomia...
_ La “0th scor n... qualcuno ha cercato di portarli del
pane... Chi era? — domando piano come se la domanda non
avesse nessuna impoi
— Non lo so. .
——— Cosa vuoi dire? Non lo so...
— Non lo so — ripete Olena ï¬ssandolo negli occhi conv
tanta sicurezza che egli la credette... Dopo tutto forse non lo
sapeva... '
— Quale dei tuoi vicini ha dei bambini?
— Dei bambini? —— domandò stupita. — Tutti hanno dei
bambini . Chi non ha bambini?
Si, tutti avevano dei bambini, e lei no! Ma ora anche
lei aveva un ï¬glio, un maschio, un bambino... Dormìva tra le
sue braccia, fasciato nella camicia della madre, alla Komman-
datur tedesca... Ma non capiva ancora il senso della parola
tedesco. povero piccolo, no, non ancora!
— Chi pensi che ti abbia mandato il pane? Chi avrebbe
potuto inviare un ragazzo di' dieci, undici anni?
—- Non lo so: ci 50n tanti ragazzi al villaggio. Ci son dei
ragazzi in ogni casa...
Werner aggrottò le sopracciglia... Capiva che non sapeva
veramente niente. ’
— Va Lene... Dimmi... Dove si trova il Riccìuto adesso?
Olena senti il suo cuore stringersi. Ricominciava lo stesso
interrogatorio. Ma sentiva il corpicino caldo di suo ï¬glio tra
le braccia c sembrava che la carne della creatura trasmettessc
alla sua, forza e ï¬ducia. Non ern più sola per subire il fuoco
incrociato dell’interrogatorio tedesco. Aveva suo ï¬glio, il suo
bambino, nato sul suolo di terra battuta del fienile, il suo
bambino tanto atteso! Era con lei. Sentiva il piccolo cuoricino
palpitare sotto la sua mano come il cuore di un uccellino...
batteva presto e debolmente. Aveva un musetto tondo e rosso,
dalle sopracciglia appena disegnate, il nasino come un boc-
oiuolo... Era il bambino più bello che avesse mai visto... Era
calma, era persuasa che nessuno più la toccherebbe, adesso
che stava con il suo bambino.
— Dove può essere adesso il Ricciuto? — ripete Web
ner, lentamente, con una voce piena di minacce.
— Non lo so...
— Ahl... Non lo sai... E dove erano quando sei tornar;
al villaggio?
— Non lo so... Nella foresta...
— Quale foresta?
La donna scrollù lo spalle.
— Nella foresta...
La sua risposta non (lava nessuna indicazione. La pianura
bianca che si stendeva intorno al villaggio era chiusa ovunque
dalla foresta. a nord, a sud, ad est, ad ovest. .
— Le foreste non mancano da queste parti... Da dova
venivi quando sei tornata al villaggio?
—— Non lo so... Non ricordo... C’era della neve dapper-
tutto... Mi hanno condotta fuori c messa sulla strada... Esco
tutto.
— Hum... Hum... Quale strada?
— Non riesco a ricordarmi...
i Hai la memoria corta... Son soltanto quattro giorni
che sei tornata!
Olena si ricordò, sorpresa. che era vero... '
Werner accese lentamente una sigaretta. '
— Senti... donnai... bei madre...
Sempre queste stesse parole... blu adesso era vero, sveva
il suo bambino tra le braccia. un piccolo ometto, nato sul
suolo del iìenile, iasciato nella: camicia della madre...
—- Hai un figlio...
Un sorriso che veniva dal cuore schiarì la sua faccia
stanca. Sì, aveva un ï¬glio... Aveva un ï¬glio!
— Tu vuoi che viva e che sia sano... Tu vuoi che cresca?
Sì, certo, voleva che stesse bene e che iosse sano... (.erlo
che voleva che cresccssel Dapprima si solieverebbe, poi si ter-
rebbe dritto sui piedini. Lssa lo vedrebbe trotterellare nella
casetta, strisciare davanti alla porta, afferrare con le manine
tutte le cose... Correrebbe dietro al cane, al gatto, al vitello...
Si infilerebbe in giardino per strappare le carote... Poi lo ve.
dcva crescere, andare a scuola, promosso a scolare... Eppoi?
Olena non poteva immaginare che la creatura che stringeva
tra le braccia crescerebbe, si sposerebhe... avrebbe dei bam-
bini...
-— 'l‘i offro una possibilità di salvarlo... Ti offro la pos-
sibilità di salvare la tua vita e quella del tuo bambino... Non
essere stupida e testarda... afferra questa possibilità che ti
offro...
Olena lacune. Non capiva chiaramente ciò che il tedesco
insinuava, ma lo stesso malessere la riprese; aveva di nuovo
freddo nella schiena. Dove voleva arrivare? Perché aveva quel
tono calmo, gentile. persuasivo? Aveva l’aria di capirla ve-
ramente. di voler parlare come si parla ad un essere umano...
' ' "zinnil...
—— In ogni modo, troveremo il rifugio
Li troveremo un giorno o l’altro... Rifletti... Abbiamo tutte le
carte in mano... L’esercito rosso è schiacciato... E’ la ï¬ne per
lui Allora perché ostinarti in questa stupidaggine? I par-
tigiani sono nella foresta e non sanno cosa succede... I tuoi
uomini non sanno che sono accerchiati. che la loro ritirati
è tagliata... Non possono sperare nè la fuga nè la salvezza...
Se non li prendiamo oggi, li prenderemo domani e li puni-
remo. Eppure, sono pronto a dimenticare i delitti che hai
commesso con loro. Ti hanno persuasa di commetterli e ti
hanno ingannata... E non avevi ï¬gli allora! Dimenticheremo
persino che hai fatto saltare il ponte' . Tu potrai vivere tran-
quillamente al villaggio ed allevare il tuo bambino!