Numero 10 del 2016
Quelle che il potere. Donne ai vertici
Testi pagina 37
35Ottobre 2016
KU
R
D
IS
TA
N
S
IR
IA
N
O
durre, ampliare, moltiplicare la nostra esperienza, pensare
che tutte le donne, le attiviste - ma anche gli uomini - sia
singolarmente o attraverso delegazioni potessero vivere
l’esperienza dello scambio dialettico sulle pratiche.
L’idea della Casa delle Donne si trasforma
e diventa molto di più di quello che era nelle nostre teste,
si cominciano a tirare fuori i desideri, ci diciamo colletti-
vamente cosa fare negli spazi e ci ritroviamosulla stessa
sintonia d’onda: farne un luogo abitato dalle cittadine,
un Centro nazionale e internazionale di accoglienza,
d’incontro, di promozione di diritti, di cultura, di poli-
tiche e esperienze prodotte dalle donne. Un laboratorio
vivo dove poter coniugare la politica di genere, parlare di
autodeterminazione, della libertà come scelta, della salute
riproduttiva, di contrasto
al sessismo e il razzismo
istituzionale, con l’atten-
zionevolta alle pluralità
religiose, all’accoglienza
e al sostegno alle donne
che subiscono violenza,
alla legalità, alla giustizia
ambientale, all’organiz-
zazione urbana, fino ad
arrivare alla produzione artistica ed artigianale femminile.
Desiderata così insieme, con tanto di foresteria
all’ultimo piano per accogliere delegazioni di donne, ma
anche di uomini. La Casa stava diventando altro, come un
bisogno catartico di ‘eleggere uno spazio’, designare Ko-
bane come città simbolo di liberazione edi democrazia per
le donne ma non solo.
Il nostro impegno, la nostra parola, le abbiamo
lasciate alle donne di Kobane: trovare i soldi per la realizza-
re di quel sogno fatto insieme, per costruirne il contenitore
materiale cioè l’edificio.
Un anno e mezzo di lavoro, di progettazione, di ar-
chitetti e ingegneri che con i collegamenti via satellite sono
riusciti a determinare quali materiali si possono recupera-
re in loco. Abbiamo coinvolto amiche, amici, compagne,
compagni perché ci dessero il loro contributo volontario
e, poiché facciamo sul serio, dovevamo e dobbiamo chie-
dere soldi, così seriamente ci comportiamo nel sollecitare
l’aiuto di ciascuno.
Se si tratta di utopia, un po’ si sta già realizzando:
sono iniziati i lavori, gli scavi del terreno, abbiamo inviato a
Kobane i primi trentamila euro, e questo ci fa girare la testa
per l’entusiasmo. (…) L’Otto per Mille della Chiesa Valdese
è stato il primo, lungimirante e perspicace interlocutore a
finanziare il progetto (…).
Sostenete tutte e tutti questo progetto, non
vogliamo che questo progetto sia nostro, le nostre azioni
sono tutte indirizzate a coinvolgere tutte e ciascuna, tutti e
ciascuno. Il finanziamento attuale non è sufficiente e tutti i
partner del progetto (Ponte Donna, Lucha y Siesta, l’Ufficio
Informazioni Kurdistan in Italia (UIKI) e il KoerdischInstituut
di Bruxelles ) si stanno impegnando per raccogliere e in-
viare i fondi necessari.
Dal 21 di settembre, la Campagna di Autunno si pone
come un contenitore di iniziative per la raccolta fondi. (…)
Tutte le informazioni sono sul sito pontedonna.org alla voce
“Kobane” e sulla pagina face book PontedonnaKobane.
Due modi per donare, tenersi in contatto, essere informati,
partecipare. Stiamo insieme, grazie a tutte/i”. b
Carla Centioni
pp.34_35_MONDI_ottobre.2016.indd 35 02/10/16 20.52