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Numero 10 del 2016

Quelle che il potere. Donne ai vertici


Foto: Quelle che il potere. Donne ai vertici
PAGINA 33

Testi pagina 33

31Ottobre 2016
PO
LO
N
IA
del nascituro va sopra ogni altra
cosa”. “Dobbiamo e vogliamo re-
staurare il primato dei valori cristia-
ni di difesa della vita, e distanziarci
dal comodo mainstream dell’Euro-
pa secolarizzata” - hanno sostenu-
to gli esponenti del nuovo governo.
La scelta del PiS fa seguito a un
appello lanciato dalla Conferenza
episcopale polacca, che ha chiesto “la piena protezione
del nascituro - impossibile con la legge attuale”.
Il 3 aprile 2016, mentre in tutte le chiese del Paese i sa-
cerdoti leggevano l’appello della Conferenza episcopale
polacca, in cui si chiedeva alle autorità politiche di difen-
dere la vita fin dal concepimento, alcuni gruppi di don-
ne hanno abbandonato la messa (video). Ci sono state,
inoltre, nello stesso giorno, manifestazioni
in piazza di protesta, a cui hanno parteci-
pato migliaia di persone che sventolavano
una gruccia, simbolo dell’aborto clande-
stino. A sostegno della protesta, le mogli
degli ex tre presidenti polacchi, Danuta
Wa??sa (il cui marito è lo storico leader del
sindacato indipendente Solidarno?? - Lech
Wa??sa), Jolanta Kwa?niewska e Anna
Komorowski, hanno pubblicamente preso
posizione contro la proposta del governo,
fiancheggiato dalla Chiesa, con una lettera,
in cui è scritto: “Vediamo con grande pre-
occupazione l’idea di abbandonare il com-
promesso relativo alla legge anti-aborto del
1993 (…) Ogni aborto è una tragedia, ma
non vogliamo aggravare la tragedia delle donne obbligan-
dole a dare alla luce i figli di uno stupro o obbligandole a
rischiare la vita e la salute o la vita e la salute dei loro figli”.
Allarmate dal clima teso che si era venuto a creare nel
Paese, alcune organizzazioni cattoliche conservatrici han-
no deciso di racco-
gliere 100mila firme
(numero minimo ne-
cessario) per presentare al governo un disegno di legge
d’iniziativa popolare sul tema dell’aborto, che preveda
la sua autorizzazione nel solo caso in cui sia necessario
per salvare la vita e preservare la salute e la dignità del-
la madre. La prima ministra Beata Szyd?o,
pronunciandosi su questa legge d’iniziativa
popolare, ha risposto: “Ogni deputato vote-
rà in linea con la propria coscienza. Al mo-
mento non posso parlare del disegno di leg-
ge, perché questo disegno di legge ancora
non esiste. La mia opinione è che sì, sono
favorevole a questa iniziativa”. L’iniziativa
era scaturita non solo a seguito delle nume-
rose proteste di piazza contro la proposta
governativa di divieto assoluto dell’aborto,
ma anche dopo i risultati di due importanti
sondaggi (Istituto polacco di sondaggi d’o-
pinione - CBOS) compiuti a marzo e mag-
gio 2016, i cui dati erano stati pubblicati
dal quotidiano “Gazeta Wyborcza”. Il primo
sondaggio indicava che il 69% dei polacchi considerava
l’aborto immorale e inaccettabile. Allo stesso tempo, però,
alto era il sostegno per l’interruzione di una gravidanza nel
caso in cui la vita e la salute della donna fossero state in
pericolo (87%). Solo il 14% degli intervistati si era espres-
so a favore di un divieto totale. Il sondaggio più recente
confermava questa tendenza d’opinione: l’84% degli in-
tervistati si era dichiarato a favore dell’aborto, in caso di
pericolo per la vita della madre, il 76% - in caso di rischio
per la sua salute, il 74% - in caso di gravidanza frutto di un
incesto o stupro. Per l’81%, l’aborto non era giustificabile
a causa della cattiva situazione finanziaria della madre,
e per il 78% semplicemente per il rifiuto della donna ad
avere un figlio.
Barbara Nowacka, femminista e leader della coalizione
di opposizione “Sinistra Unita” (ZL), ha subito critica-
to il governo della Szyd?o: “…la Polonia ha fatto molti
passi indietro. Problemi come quello della parità di genere
sembrano essere improvvisamente cancellati”. Tuttavia,
proteste contro
lA derivA
Anti-AbortistA
sono ArrivAte
dAl consiglio
d’europA
e dA movimenti
femministi europei
come quello
olAndese di
Woman on Waves
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