Numero 12 del 2016
CIAO! Inserto speciale 'La nostra bella storia'
Testi pagina 32
da 70 anni NOIDONNE guarda al futuro
Gli equilibri geo-politici del mondo si
cominciano a spostare dal bipolarismo
dell’asse Russia-Stati Uniti (e dallo
scenario vietnamita) e altre zone del
mondo diventano importanti.
L’America Latina su tutte con il primo governo – demo-
craticamente eletto – socialista del continente, quello di
Salvador Allende. È lui l’uomo del cambiamento con gli
interventi di nazionalizzazione delle miniere di rame e la
riforma agraria. Il socialismo espresso dal leader non può
sopravvivere perché si scontra con interessi molto più for-
ti, come ad esempio quelli degli Stati Uniti. Allende vie-
ne brutalmente ucciso dopo appena due anni di governo.
Noidonne, con un occhio sempre attento a quello che suc-
cede nel mondo, denuncia da subito le sparizioni, le tortu-
re e le abnormi violazioni di diritti umani che si perpetua-
no in Cile dal 1973 in poi ad opera del dittatore Pinochet,
in carica fi no al 1988. Sulla rivista non mancano articoli
sulla condizione delle donne anche in altri paesi: si parla
di Cuba, della Cina, di tanti paesi europei e si festeggia al
fi anco delle donne spagnole la morte di Franco nel 1975.
Ovunque le donne si mobilitano
poiché ovunque ancora vengono
discriminate. Le Nazioni Unite per
la prima volta mettono al centro delle
politiche mondiali le diseguaglianze
di genere, proclamando il 1975 Anno
Internazionale delle Donne.
A Città del Messico si svolge la prima Conferenza Mon-
diale sulle donne, un grande evento al quale partecipano
in oltre seimila. L’Assemblea Generale dell’ONU identi-
fi ca tre obiettivi chiave che diventeranno la base per il la-
voro in difesa delle donne: la piena uguaglianza fra i sessi
e l’eliminazione delle discriminazioni sessuali; l’integra-
zione e la piena partecipazione delle donne allo sviluppo;
un maggiore contributo delle donne nel rafforzamento
della pace mondiale. Contemporaneamente quattromi-
la delegate, nordamericane, europee e latinoamericane,
prevalentemente appartenenti alle ONG, danno vita ad
una conferenza parallela per ribadire i principi di ugua-
glianza fra i sessi e di parità sociale della donna che, nella
tribuna uffi ciale, non trovavano pieno riconoscimento a
causa dell’atteggiamento prudente e politically correct
dei governi e degli organismi internazionali. Le donne oc-
cidentali parlano di eguaglianza di diritti, quelle dei paesi
del Sud di oppressione materiale. Questa grande mobili-
tazione, spinge i vertici internazionali a proclamare i suc-
cessivi dieci anni come il “Decennio delle Nazioni Unite
per le Donne” (1976-1985).
Nel 1979, l’Assemblea generale
delle Nazioni Unite approva
la Convenzione per l’eliminazione di
tutte le forme di discriminazione contro
le donne, conosciuta come CEDAW.
Il documento che stabilisce un programma di azione per
porre fi ne alla discriminazione basata sul sesso: gli Stati
che ratifi cano la Convenzione sono tenuti a sancire la pa-
rità di genere nella loro legislazione nazionale, ad abrogare
tutte le clausole discriminatorie nelle loro leggi e ad ema-
nare nuove disposizioni per una maggiore equità di genere.
Devono inoltre istituire tribunali e Enti pubblici di control-
lo per garantire alle donne una protezione effi cace contro
tutte le forme di discriminazione. L’anno dopo a Copenha-
gen si tiene la seconda Conferenza mondiale e anche lì si
riunisce il Forum parallelo con oltre ottomila donne, fra cui
moltissime africane che, per la prima volta, introducono
nella discussione il tema del confronto Nord-Sud, rifi utan-
do apertamente il paternalismo delle femministe europee.
Si crea una salda rete di scambi e di comunicazioni, nazio-
nali e internazionali, fra tutte le organizzazioni di donne
che stanno nascendo in ogni parte del pianeta.
Cuba,
n. 29, luglio 1973
Attiviste 1,
n. 45, novembre 1975
Attiviste 2,
n. 45, novembre 1975
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