Numero 1 del 1945
Le donne italiane hanno diritto al voto
Testi pagina 3
NOI DONNE
LE [IIÌNNE ITALIANE HANNIÌ lllRl'l'l'l] AI. Vll'l'll
L'argomento più frequente di coloro
che sono contrari al suffragio femmini-
le è l'affermazione fatta. più 0 meno in
buona fede. che solo una esigua mino;
ranza di donne s'interessa alla vita na-
zionale. mentre le altre ne restano vo-
lutamente estranee e non des‘derano af-
fatto di parteciparvi con il mezzo a tut-
ti consentito e cioè il voto.
Può darsi che in un lontano passato
vi siamo state poche, o molte donne.
restle ad occuparsi seriamente della, vi-
ta, politica. e sociale della collett‘vita.
ma ciò avveniva per pregiudi'zi atavici
o per pigrizia mentale. non gia.par in-
capacità come porrebbern far credere
certi avversari interessati. o per incoms
patibiiità con la naturale missione del.
la donna. La politica era ritenuta da
molte donne come una specializzazio—
ne di una minoramza preposta ai g0-
verno della cosa pubblica. Ad ogni mo-
do. fosse hene o male. giovasse o non
glovasse interessarsi di politica. vI era-
no gli uomini a farlo: padri. mariti. fra—
telli. provvedevano loro per tutti e le
donne si sentivano esonerato dall'inte—
ressarsene neppure alla lontana. Ma un
giorno anche per queste donne le cose
non andarono più cosi liscie. Il fasci—
smo. che magari zii nomini di casa ave-
vano accettato plandenti. cominciava a
dare. alle più attente. qualche grosso
dispiacere: l'educazione della gioventù
non trovava la loro piena approvazione,
lo guerra di conquista e di oppressione
-in Africa e in Spagnaportava viai
loro cari. il livello sociale della donna
era ridotto alla più bassa espressione.
e perfino l'intimo e sacro sorriso della
maternità era profanato da una stolta
propaganda. favorito e premiato come
un prodotto da fiera.
Molte. troppe cose andavano male:
abusi. frodi soprusi. dilagarvano. ma
guai a parlarne. Ciascuna donna avreb-
be avuto più di un episodio da denun»
clare. più di un gerarca ria smasche—
rare. ma la prudenza e il silenzio erano
regola di vita per tutti. In oneste condi—
zioni venne la guerra ininun. neppure
questa voluta. neppure onesta potuta
evitar» dalle donne. che la subirono e
la! soffrirono con un senso di saffocata
rivolta. che esplose eroicamenie nella
loro vaiorosa partecipazione alla lotta
per la libertà . Nei sacrifici e noi peri—
coli della guerra. contro i tedeschi ed
i fascisti nei rischi e nell'ardimento
della lotta clandestina. e/sse sono state
P. sono a fianco all'uomo in un pwrcizîn
ouotìdiann di virtu umane e civili che
ne ha rilevato e collaudato la loro ma-
turità politica e socialei
Oggi tutte le donne. dalla più timida
alla più evoluta. sanno ouale sia. il
lm‘o posto nella vita pilbhiica della. na-
zione. difficilmente hanno disertato.
difficilmente diserteranno
Le donne hanno finalmente capito
che occuparsi delle ouestioni ammini»
strative o politiche non è un dovere o
ima prerogativa maschile noichè la po-
litica crea anni rapporti di vita che de—
cidono dell’esistenza di ognuna e in—
vestono anche il più niccoio avven’mem
to della vita del singolo come della col—
lettivita.
La nuova vita. democratica darà an-
che al popolo italiano la possibilità di
governarsl liberamente e di esprimere
col voto la. propria volontà . e ie donne
non vogliono più restame estranee. cu—
me non lo sono le donne di quasi tutte
le nazioni del mondo. ma vogliono che
per l'avvenire anche la loro volontà e
la loro opera contino sul governo della
nazione ocme contano su quello della
famiglia. Per questo le donne chiedono
ll diritto di votare e dl essere elette.
Chiedono di poter inviare come loro
rappresentanti ai Comuni ed al Gover-
no uomini e donne che ne siano degni.
che godano della loro completa fiducia.
Il popolo italiano ha ben duri e vasti
compiti da assolvere per la ricostruzio-
ne morsi. e materiale dell'Italia; le
donne vi contribuiranno assieme agli
uomini col frutto della loro esperienza
e con la capacità . delle loro attitudini.
Le donne italiane parteciperanno in
pieno alla vita politica del loro paese.
perche vogliono che i focolari distrutti
siano ricostruiti. che le famlg‘ie disper-
se si ricompongono nellai serenità del
lavoro e della pace in una societa mi-
gliore libera e giusta.
Bastianina. Musu Murtini
Il Comitato Nazionale Pro-Voto
a colloquio con S. E. Spaloro
Il 9 corrente una. delegazione del co-
mitato pro-voto e stata ricevuta dal sot-
to segretario alla Presidenza del Con-
siglio S. E. Spataro al quale è stato pre—
sentato 11 seguente memoriale:
ll Comitato Nazionale «pro voto»
composto da l'U.D.I.. i Centri femmini-
li dei partiti Liberale, Democratico del
Lavoro, Democratico Cristiano, d'Azio—
ne. Repubblicano della sinistra Cristin-
na, Socialista e Comunista e lo associa-
zioni femminili Alleanza (pro suffra-
gio o e Federazione donne laureato e di-
ploamte preso otto della nota con cui il
Governo dichiaro. di essere favorevole al-
l’astensione dei diritti elettorali alle
donne. riaffermano la necessità ed esi-
gon'o che le donne siano immediatamen-
te incluse nelle liste elettorali ammini-
strative affinchè motivi tecnici non deb-
bano costituire un intralcio all'effettiva.
partecipazione femminile all’esercizio
del voto.
Le donne italiane ritengono che una
lor'o ulteriore esclusione dalla vita noli-
tlca della nazione.
1) sarebbe contraria al più elemen-
tari principi democratici secondo l quali
ogni cittadino. indipendentemente da
qualsiasi condizione di sesso -razza, reli-
gione ecc.. ha. diritto di partecipare di—
rettamente alla cosa pubblica.
2) costituirebbe un grave atto d'in—
giustizla verso le donne italiane che at-
traverso le dure lotte valorosamente so—
stenute negli ultimi anni. hanno dimo-
strato di aver raggiunto la piena matu-
rità politica e sociale.
3) impedirebbe all'Italia di ripren-
dere degnamente il suo posto a ï¬anco
alle nazioni civili le uuali tutte, senza
eccezioni. hanno sentito la necessità di
immettere le donne nella vita politica.
Le donne italiane sono certe quindi
che il Governo democratico della nuo-
va Italia farà sua uuesta giusta riven-
dicazione e attendono una precisa di-
chiarazione in merito.
S. E. Spataro si e dichiarato personal-
mente d'accordo con le richieste del
Comitato e ha tenuto a far presento che
le recenti dichiarazioni del CO’Wiziio 491
Ministri non lasciano alcun dubbio sul-
la partecipazione delle donne aliA ele—
zioni per la Costituente. Per ouanto ri-
guarda le prossime elezioni amministra-
tivn s. E. Snataro ha rilevato che un
ostacolo potrebbe sorgere dal ritardo
che provocherebbe l'inclusione delle
donne nelle liste elettorali già in for-
mozione.
La. signora Musu hs ricordato allora
che S. E. Bonomi il ’l ottobre. ricevendo
la stessa Commissione che gli presen—
tava le medesime richieste. aveva affer-
mato che votata la legge non sarebbe-
ro occorsi più di 15 giorni per includere
le donne nelle liste elettorali. infine in
signora Musn. la signora C'hqolqn] e la
signora Montagnana. insistendo'suila
camerino-alone della donne. aiin prossi-
me elezioni amministrative hanno di-
chiarato che di fronte ad una resisten-
za del governo a rinnnoscere l loro dl-
ritti. le donne italiane sono decise a
Drnsegnh‘e con omi energia la campa-
gha iniziata, nrnmuinvenrio anni†ma—
nifestavinni nuhhliche in favore delle lo.
ro rivendicazioni.
La signora Cabrini. la signora Sceiba
ed altre delegate hanno ribadita i con-
cetti eia esposti dei ouaii S. E, Sonato
ha promesso di rendersi fedele interpre-
te presso ii governo.
llichlnraziune della 6.611..
Rinnrlinmo in dirhi-urioni dei ire repr-
tnri della CCÎL. sulla! nuorlinnq dal u’m.
alle donna. I rsnnresemnnii dei is'vvvrflori «i
sono monunzini favorevolmente nnîrhè s!"-
no quale sia i] eon'ribhiorhe in donne giÃ
riarmo alla rionsli’nï¬ono ml'e'îli! . morale
dal no-vrn n-u- e nn-nm ("A noirehk— m-
..n P'ï¬l‘nrp (o 'osse esteso n umt i campi dei.
in vin nazionale
Non. Arhilip Grandi ma": si è esmeseo:
«Il volo alle Jonne è sempre sis‘o un no-
snuimo dal molto numi...» e ‘n è un: di
«nella naMorraIîro Cristi-no. Un nlndnulî-
su rrioiano mr il rontniln lvn‘o 4‘an lr
ma". ‘nvn'ì'l‘ioî #ra‘iom. partivlnrmeela l’x!
l'elemento Immînîle_ che è "un olaeiln rlî
maggiore s'rmnm—wlo nor-amico o. aninig,
r'nvo end—re anni—«imam» fair/nonni- .i VAIO
alle donne si. m] rnmm nmm’nîuroiivo the
înAourilo politico, LI f‘nnnl invii-“ì. per il
suo ali-orzmcnîo ai nrinoiui r—iiziosî «con.
liel e all'rmoro-verso la lnmìalil rsnmson-
la una garanzia W un sono ordinamento
morale.'eronomico e polilico del nostro pse«
se D.
L'on. Di Vittorio ha elnrelsn in sul monro-
vuzîone senza ï¬scrve a"! richiesto (I: com-
prendere le donne nelle liste alettonii che
si élwnno preparando.
Anche il don, lizzsdrl' si è sconta-o in sen-
so nettamente flvorevoln al voto alle donne.