Numero 10 del 2014
Occhio alle (De)Generazioni
Testi pagina 29
27Ottobre 2014
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uomini, mentre alle donne velate è unicamente consentito di
eclissarsi nei campi bruciati dal sole. Nonostante i progressi
degli ultimi anni, la vulnerabilità della popolazione afghana, in
particolare femminile, che vive nelle aree rurali resta elevata.
Oltre al confl itto interno, i fattori che contribuiscono al protrarsi
della crisi sono la scarsità di risorse e di infrastrutture, il clima,
i disastri naturali combinati con un sistema politico in transi-
zione perenne. Il 2014 rappresenta un anno di fondamentale
importanza per la futura stabilità dell’Afghanistan. Con l’uscita
di scena del presidente Karzai e la fi ne della missione interna-
zionale Isaf-Nato, il Paese dovrà tirare le somme di un proces-
so lungo oltre un decennio. Non aiuta lo stallo politico che si è
creato all’indomani delle presidenziali di primavera che pure
hanno fatto registrare un’alta e non scontata partecipazione
al voto: oltre sette milioni di afghani alle urne rappresentano
certamente la più alta sconfi tta politica dell’insurrezione. Le
prime a credere al cambiamento sono proprio le donne che
sfi dando divieti e minacce hanno partecipato al voto, anche
se c’è una grande disomogeneità tra la realtà delle grandi cit-
tà e quella dei numerosi villaggi rurali disseminati sul territorio.
A Herat c’è un discreto attivismo: da alcuni anni si festeggia
la festa delle donne; su 11mila studenti iscritti all’università
di Herat, il 45% è rappresentato da ragazze. Herat è inoltre
la città che vede a capo della Procura generale una donna,
Maria Bashir, una donna che combatte ogni
giorno criminalità e corruzione “senza
nessuna pietà”. Dunque, agli sgoccioli
della missione, mentre il futuro della
presenza internazionale in Afgha-
nistan è ancora incerto, anche a
causa dello stallo politico interno,
le donne segnano molti punti a fa-
vore anche grazie al lavoro appas-
sionato di altre donne. È il caso delle
militari italiane che hanno lavorato con
il resto del contingente nazionale in tutta
l’area Ovest dell’Afghanistan. In particolare, il
Provincial Reconstruction Team (Prt) di Herat a guida italiana
(chiuso quest’anno) ha sostenuto numerosi progetti di coope-
razione civile e militare tesi a migliorare la vita delle donne,
collaborando con Ong e istituzioni locali, come il Dipartimento
per gli Affari femminili della provincia di Herat. Ad avere a
cuore (e nel cuore) le donne afghane è Laura Orani, Primo
caporal maggiore, una giovane algherese di 33 anni alla sua
terza missione in Afghanistan con la Brigata Sassari (la prima
a Farah nel 2009, la seconda a Bala Boluk nel 2011 e l’ultima
SU 11MILA
STUDENTI ISCRITTI
ALL’UNIVERSITÀ
DI HERAT IL 45%
SONO RAGAZZE