Numero 10 del 2016
Quelle che il potere. Donne ai vertici
Testi pagina 22
20 Ottobre 2016
Livia Turco è stata a lungo parlamentare e anche mi-nistra. Oggi è presidente della Fondazione Nilde Iot-ti che, tra i suoi obiettivi, ha quello di promuovere e
valorizzare la partecipazione delle donne alla vita politica.
In tanti anni di impegno hai sostenuto l’affermazione
delle donne nei luoghi del potere, non solo politico. For-
se è arrivato il momento di valutare il loro operato?
Quando conclusi l’esperienza di governo mi dissi: spero
di avere ancora del potere, anzi averne di più perché per
me ha signifi cato avere strumenti per risolvere i problemi.
La gratifi cazione che si ha dalla possibilità di incidere, di
cambiare è la grande ricchezza che ne ho ricavato. Per
me potere è per eccellenza l’esercizio della politica come
servizio e, ieri come oggi, il mio impegno è diffondere que-
sti valori tra le donne; sono contenta di vederne tante ai
vertici nella politica, nell’economia, nei media… purché il
potere sia inteso come agire onesto e disinteressato e, na-
turalmente, se vuol dire essere felici e trovare la propria re-
alizzazione nella promozione del bene comune. Non so se
tutte lo intendono così. Vedo tante volte praticare la politica
dell’annuncio, la ricerca di visibilità; ma molto più spesso
vedo nei Comuni, nelle Regioni, al governo nazionale, al
Parlamento nazionale ed europeo donne che sgobbano,
che si impegnano. Non ho sentito parlare di donne indaga-
te per corruzione. Questi mi sembrano due dati importanti,
suffi cienti per promuoverle. Poi bisogna valutare la qualità
delle politiche, il loro impatto sulla vita delle persone, il loro
impegno per la vita delle donne e molte volte si resta un po’
deluse. Non mancano le buone politiche, ma credo che le
tante donne nelle istituzioni debbano e possano porre con
maggiore radicalità e nettezza la risorsa donna al centro
dell’agenda politica. Farebbe bene a tutto al Paese: come
si sa un alto tasso di occupazione femminile crea maggio-
re ricchezza, migliore sviluppo e combatte le povertà e le
diseguaglianze.
Ciò che manca oggi, soprattutto dalle donne del Governo
e dalle parlamentari, che sono brave e competenti e di cui
sono convinta sostenitrice, è la loro capacità di rivolger-
si esplicitamente alle italiane, di ascoltarle, di raccontare
loro le battaglie sostenute ed i risultati ottenuti. So quanto
è dura e faticosa l’esperienza di governo, ma ritagliarsi il
tempo per andare tra i cittadini e le cittadine, ascoltare,
discutere sarebbe un bellissimo messaggio ed un tempo
speso benissimo. Sarebbe un modo concreto per avvici-
nare le donne alla politica. Vorrei che le brave ministre,
tutte insieme, facessero un viaggio tra le italiane per ascol-
tare, prendere appunti, ed anche raccontare quanto è sta-
to fatto. Mi piacerebbe che le giovani del governo e del
Parlamento aprissero in modo esplicito e insieme tra loro
un dialogo, si rivolgessero alle italiane, le invitassero nelle
stanze dei loro uffi ci. Potrebbero cominciare promuovendo
tutte insieme un appuntamento in ogni regione. Governa-
re è prima di tutto competenza e azione concreta, ma se
essa non si nutre della relazione umana con le persone
rischia di essere ineffi cace.
Ritieni concretamente possibile mettere in atto una mo-
dalità femminile di interpretare il potere?
Si, esiste una modalità femminile di esercitare il potere. A
parte le eccezioni, in generale le donne sentono più forte
il legame con le persone e con la vita quotidiana. Sono più
inclini all’ascolto ed al gioco di squadra, sono più oneste
e ci tengono ad essere scrupolose, studiose competenti.
CI SONO DONNE CHE OPERANO
NELL’INTERESSE DELLA COLLETTIVITÀ,
MA OCCORRE PIÙ DIALOGO
E INCONTRO. ALCUNE RIFLESSIONI
DI LIVIA TURCO, ALLA LUCE
DELLA SUA ESPERIENZA
UNA POLITICA
NUOVA
E AL FEMMINILE
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