Numero 6 del 2006
Costituzione: dose minima consentita
Testi pagina 2
A pochi giorni dal Referendum abbia-mo voluto raccogliere l'opinione di
Sandra Bonsanti, firma prestigiosa del
giornalismo italiano, scrittrice, già par-
lamentare, Presidente dell'Associazione
Libertà e Giustizia e co-promotrice di
'Salviamo la Costituzione.
Quali le ragioni del NO al Referen-
dum del 25 e 26 giugno?
Prima di tutto il NO nasce dal modo
in cui questa riforma è nata in Parla-
mento, che per la Casa delle Libertà è
stato un modo per tenere insieme i par-
titi regalando alla Lega la devolution,
ad Alleanza nazionale la menzione In-
teresse Nazionale e a Forza Italia il pre-
mierato. Quanto accaduto ha riscritto
completamente la seconda parte della
Costituzione.
Poi ci sono le tante altre ragioni: la
limitazione consistente del ruolo del
Parlamento a favore di un Primo Mini-
stro potente e inamovibile che può chie-
dere e ottenere lo scioglimento della Ca-
mera dei Deputati sotto la sua insinda-
cabile responsabilità.
Il Presidente della Repubblica viene
privato di una serie di poteri molto im-
portanti: non può più intervenire nella
designazione del Capo del Governo
chiedendo alla maggioranza in Parla-
mento di esprimere il presidente del
Consiglio che vuole, non decide più
quando le elezioni anticipate siano ne-
cessarie, non può più sciogliere le Ca-
mere. L'unico potere che gli resta è quel-
lo di nomina presso il Consiglio Supe-
riore della Magistratura e le Authority e
nei fatti perde la sua funzione di con-
trollo e di garante.
L'eventuale entrata in vigore della
nuova Costituzione che cosa com-
porterebbe per le cittadine e i citta-
dini?
Sarebbe una perdita di potere perché
il rapporto tra Cittadini e Istituzioni
passa per il Parlamento attraverso l'ele-
zione dei propri rappresentanti che ri-
spondono ai cittadini. E' importante
questo punto sulla riforma della Casa
delle Libertà per smentire chi dice che il
cittadino grazie a loro ha più potere.
Perché la 'devolution' è una tra le
questioni più inquietanti?
E' un discorso complicato. Un mag-
giore conferimento di potere alle Regioni
era già stato avviato dal centrosinistra
- tra l'altro non del tutto accettabile - e
necessitava di ulteriori miglioramenti.
Si è andati avanti su una strada che
consegna alle Regioni il potere esclusivo
sull'organizzazione della sanità, della
scuola e dell'ordine pubblico.
Libertà e Giustizia ha legato indisso-
lubilmente la sua azione e la sua im-
magine alla società civile, alla Co-
stituzione, al Referendum e al NO.
Attraverso quali tappe e qual è stato
il ruolo della società civile per ri-
chiamare l'attenzione del mondo po-
litico su questo tema?
Ritenendo questo tema non di secon-
daria importanza abbiamo cominciato
a mobilitarci nel 2004 organizzando as-
sieme ad Astrid e ai Comitati Rossetti
per la Costituzione le iniziative nazio-
nali di Milano e di Roma iniziando così
ad attirare le attenzioni di un mondo
politico disattento sulla Costituzione.
Nel corso di queste manifestazioni pro-
ponemmo un coordinamento al quale
aderirono i sindacati e le forze politiche
dell'allora opposizione e alla cui presi-
denza invitammo il Presidente Oscar
Luigi Scalfaro, che accettò con delle bel-
lissime espressioni: "Accolgo volentieri il
vostro unanime invito, ben conoscendo
le difficoltà che abbiamo dinnanzi; ma
la fede nella libertà e l'entusiasmo per
difenderla nei valori fondamentali della
nostra Costituzione non vengono meno.
Con l'aiuto di Dio, metterò ogni impe-
gno per continuare con voi questa paci-
fica, ma intransigente battaglia per la
nostra Italia, per il nostro popolo". Que-
sto coordinamento dette l'avvio ad
un'organizzazione diffusa sul territorio
di manifestazioni e dopo l'approvazione
in Parlamento per la prima volta in Ita-
lia assumemmo la decisione di racco-
gliere le firme per indire un Referendum
Costituzionale.
L'obiettivo delle 500.000 firme - ve-
ramente impegnativo - è stato ampia-
mente raggiunto e superato (pratica-
mente ne sono state raccolte 900.000).
Che cosa ha rappresentato il mo-
mento della raccolta delle firme?
E' stata una grande operazione di in-
formazione per i cittadini sul Referen-
dum
I cittadini sono consapevoli dell'im-
portanza del Referendum? E' sconta-
ta la vittoria del NO?
Il 25 e 26 giugno si andrà a votare in
un Paese in cui una parte di cittadini è
abbastanza allertata. Dico abbastanza
e non "sufficientemente" per il silenzio
dei media televisivi. Niente è scontato
perché il lavoro da fare è ancora tanto e
la Casa delle Libertà andrà avanti col
slogan efficaci e argomenti populisti. Bi-
sogna spiegare che si sta preparando
un'Italia che in cui non i cittadini non
avranno più uguali diritti. Mettere in
discussione questo principio incide an-
che nella prima parte della Costituzio-
ne. Non bisogna abbassare la guardia.
Le emergenze istituzionali e di governo
distolgono l'attenzione dal Referendum
e ad oggi sembra che chi è contrario al-
la riforma non si sta impegnando, fa-
cendo così il gioco di chi ha voluto a
tutti i costi approvare le modifiche co-
stituzionali. Le forze politiche dovranno
fare la battaglia ed avere un ruolo di
primo piano per fare in modo che la vit-
toria dei NO sia netta.
giugno 2006 noidonne2
Sandra Bonsanti
Graziella Bertani