Numero 7 del 2011
Andamento lento
Testi pagina 18
ΑCÈ UNTEMPO PER...
gni santo giorno ci svegliamo e comincia la corsa;
la giornata si apre di fronte ai nostri occhi come un
baratro in cui ‘Velocemente’ precipitiamo risucchiati
dalle centomila cose da fare. Aspettiamo le ferie per
poterci ricaricare dal tour de force quotidiano ma
spesso anche il tempo della vacanza ci riserva file
e folle che ci fanno ripiombare nell’usuale corsa ad ostacoli.
Chiediamo ad una filosofa, Michela Marzano, cattedra di
Filosofia Morale all’Università Parigi 5, di aiutarci a distri-
care la contraddizione che ci vede catturati nelle rete del-
la velocità anche se desidereremmo andare ‘piano piano’.
E scopriamo quale è la sua ‘strategia’ dei tempi diversi.
Comincerei con una riflessione generale sul termine len-
tezza e sul significato che attribuiamo a questa parola:
quando un individuo viene definito 'lento' è sempre fat-
to con un'accezione negativa. Eppure la lentezza è uno
spazio di riflessione e di approfondimento, quindi non ne-
cessariamente negativa, anzi...
0 noidonne | luglio—agosto | 2011
NEL MONDO
OCCIDENTALE
LA LENTEZZA
È PERCEPITA
COME
UN DISVALORE.
SOPRATTUTTO
LEDONNE
SEMBRANO
VITTIME
DELL’IDEA
E IN ERETTA’
SIA UN DOVERE.
Il punto di vista di
Michela Marzano
di Nadia Angelucci
Nella società contemporanea la parola ‘lentezza’ è desue-
ta ed è utilizzata per qualificare tutto ciò che vogliamo in—
dicare come negativo. Siamo una società che valorizza la ve-
locità anche a scapito di quelli che possono essere i danni
collaterali che questa inevitabilmente porta con sé e so—
prattutto senza considerare quello che si perde con la ra-
pidità . La velocità è sicuramente una qualità ma la sua na-
tura è fortemente condizionata dalle situazioni nelle qua—
li si utilizza; a forza di fare, pensare, reagire velocemente si
fanno molti errori e si perde di Vista il fatto che per poter
avere un contatto con la propria interiorità , costruire rela—
zioni profonde e durature ci vuole la lentezza. Bisogna po-
ter lentamente avere la possibilità di fare ciò che si desidera,
bisogna lentamente conoscere le persone che si incontra—
no e lentamente stabilire una relazione di fiducia. ‘Chi va
piano va sano e va lontano’: perdendo la lentezza abbiamo
smarrito anche la consapevolezza della necessità di anda—
re lontano.
CHE ‘IL FARE TANTO