Numero 7 del 2011
Andamento lento
Testi pagina 16
I IMW
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UDI
MEMORIE
PRESENTI
di Tiziana Bartolini
CONSIDERAZIONI E CONSIGLI DI UNA 'CHE C'ERA'. E CHE C'È.
INTERVISTA A MARISA RODANO
na storia personale, ma non proprio, considera-
to il ruolo che per alcuni decenni ha svolto ai ver—
tici dell’UDI, al tempo Unione Donne Italiane e
oggi Unione Donne in Italia. Marisa Rodano, tra
le fondatrici dell’UDI e presidente dal ‘5 6 al ‘60
e prima donna vicepresidente della Camera, ha
raccolto ricordi e materiali con la sua consueta precisio-
ne e chiarezza e ci ha regalato “Memorie di una che c’era.
Una storia dell’UDIâ€, libro edito da Il Saggiatore. “Vo—
levo fornire dei materiali che potessero essere utili a chi
volesse poi fare una storia, invece ho finito per scrivere
un racconto in cui offro una visione personale dei fatti“.
A chi intendi rivolgerti con questo 'racconto' uma-
no e politico al femminile?
Le giovani oggi usufruiscono di diritti e hanno una nuo-
va consapevolezza di sé, ma ignorano attraverso quali pro—
cessi e battaglie tutto ciò è maturato. L’impressione è che
non solo ci sia stata una cesura tra la storia dell’emanci-
pazione e il femminismo, ma che delle elaborazioni e del—
le battaglie compiute non sia passato il testimone alle nuo-
ve generazioni. Siccome sono convinta che non c’è futu-
ro senza memoria storica mi sembrava utile fornire una
ricostruzione, sia pure parziale, di quello che è stata l’UDI
nella storia delle donne e della democrazia italiana.
Se guardi al cammino compiuto, quale bilancio fai, oggi?
Il bilancio è sostanzialmente positivo: sul terreno della con-
quista di una legislazione che traducesse in pratica i prin—
cipi della Costituzione, (eguaglianza nella famiglia, au-
todeterminazione nella maternità e nell’interruzione vo-
lontaria di gravidanza, parità di retribuzione, accesso al—
l’istruzione superiore, al lavoro), su quello dell’acquisi-
zione da parte delle donne della coscienza di avere dei di-
noidonne I luglio—agosto I 2010
Marisa Rodano
Memorie di una
che c'era
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iISuugiulm'e
ritti, della propensione a uscire alla casalinghità e svolgere
un’attività lavorativa, conseguire istruzione superiore e ac-
cedere alle professioni e carriere e su quello di una mag—
giore autonomia nel compiere le proprie scelte di vita. Tut-
to questo è frutto di battaglie politiche a cui abbiamo dato
un contributo fondamentale.
È ricorrente nel libro il riferimento all'indipendenza
dai partiti. A pagina 210, in particolare, affermi che
è stata maggiore l'influenza dell'UDI sull'elaborazione
del PCI in merito alla questione femminile che non