Numero 7 del 2011
Andamento lento
Testi pagina 12
CONSULTORI/TOSCANA
‘AZIONI
VIRTUOSE
MALGRADO IL TAGLIO
DEI FONDI Al SERVIZI
PERMANE UNA VISIONE
LAICA E LIBERA DELLA
SANITÀ PUBBLICA
di Valentina Capati
a Toscana non teme attacchi
alla libertà delle sue strutture
consultoriali e resiste, fiera
dei risultati raggiunti nel cor-
so di quasi due decenni, al ta—
glio delle risorse, cercando la
spinta a emanciparsi una volta anco-
ra e a migliorare i servizi virtuosi di
cui è dotata.
A spiegarlo in un’intervista a ‘noi-
donne‘ è la dottoressa Barbara Del
Bravo, referente regionale Agite (As-
sociazione Ginecologi Territoriali),
che in merito alla proposta di legge di
riforma nella Regione Lazio (prima fir-
mataria Olimpia Tarzia) ha un’idea
molto precisa.
Nel corso degli ultimi mesi,
lo ricordiamo, gli attacchi
alla libertà di scelta delle
donne in Italia si sono ma-
nifestati prepotentemente
anche attraverso le interferen—
ze di associazioni confessionali (pen-
siamo anche alla proposta del sussidio
alle donne che rinunciano ad aborti-
re del comune di Correggio e alla scel-
ta del Piemonte di inserire movimen-
ti perla vita nei consultori pubblici, per
non parlare dei progetti della Lom-
noidonne I luglio—agosto I 2011
bardia in tal senso). Assistiamo, in buo-
na sostanza, ad un susseguirsi di ini—
ziative diverse ma che hanno un palese
comune obiettivo: limitare la libertà di
scelta della donna.
Qual è lo stato di salute dei
consultori nella vostra regione?
Premesso il drastico taglio dei fondi e
la mancanza cronica delle risorse, di-
ciamo che si continua a lavorare. Con-
siderando le difficoltà in relazione al
personale e ai servizi a nostra disposi-
zione, si garantiscono tutte le presta—
zioni indispensabili. Mi piace mettere
al primo posto, tra le attività che svol-
giamo quella dedicata alle donne im-
migrate, oltre ovviamente agli ambu-
latori specifici e alla campagna di pre-
venzione e di sensibilizzazione che
svolgiamo al fine di arginare la recidi-
vità degli interventi di interruzione vo-
lontaria di gravidanza. Diciamo pure
che si cerca di tirare avanti nonostan-
tele difï¬coltà che ci accomunano a tut-
tele altre regioni italiane.
Quali sono le difficoltÃ
più evidenti?
Sicuramente la modalità di prenota-
zione alle visite che nei nostri con-
sultori possono andare per le lunghe
in molti casi. Fatte salve alcune si-
tuazioni ritenute di ‘emergenza’, per
esempio gli interventi nei confronti
delle adolescenti, delle immigrate o di
chi richiede un’interruzione vo-
lontaria della gravidanza, per
gli altri servizi ci sono tem-
pi dilatati e per la maggior
parte dei casi si tratta per lo
più di visite a pagamento.
Le spese a carico delle pa-
zienti andrebbero abbattute
secondo il mio punto di vista.
Avrete certamente delle situa-
zioni virtuose...
Tra le ‘imprese’ virtuose che abbiamo
col tempo e con la costanza costrui—
to qui in Toscana mi sento di indica-
re come la più riuscita tutta la rete di
iniziative e di interventi riservati alle
donne immigrate. È dal 1993 che la-
voriamo al progetto di integrazione
per questa fascia di utenza, possiamo
godere di un’equipe multidisciplina—
re che prevede un lavoro di rete e di
supporto reciproco, pensiamo alle
ostetriche, grande risorsa delle nostre
strutture, ma anche ai medici spe-
cialisti e a tutte le figure professionali
impegnate nei nostri consultori. E le
chiamo imprese perché ognuno di noi
si è speso in modo ineccepibile per
creare queste realtà .
A livello provinciale
com’è la situazione?
Funzionano molto bene i
consultori pediatrici e quelli
ginecologici, questo a dispetto
della carenza di spazi idonei alle esi-
genze. Credo sia un grande merito di
ogni singola professionalità che vei—
cola intorno alle strutture. Pisa e Fi-
renze sotto il profilo del sostegno alle
donne immigrate sono pioniere in To-
scana, le prime province dove l’ini-
ziativa ha preso il via e si è poi svi-
luppata negli anni.
Veniamo alla proposta di legge
denominata Tarzia, invece, qual
è il suo pensiero? La Toscana
come si difende?
Devo essere onesta, e lo dico con un
pizzico d’orgoglio, la nostra realtà , in-