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Numero 10 del 2014

Occhio alle (De)Generazioni


Foto: Occhio alle (De)Generazioni
PAGINA 11

Testi pagina 11

9Ottobre 2014
Il fi lo verde
di Barbara Bruni
ORTI COMUNALI
In Italia mai così tante aree verdi sono state destinate agli
orti pubblici. Secondo un’analisi della Coldiretti su base dati
Istat, nel 2013 gli orti urbani in Italia sono triplicati rispetto
al 2011, raggiungendo il record di 3,3 milioni di metri
quadrati divisi in piccoli appezzamenti di terreno adibiti alla
coltivazione.
Dal punto di vista sociologico, si tratta non solo di una
risposta alla domanda di verde nei grandi centri urbani, ma
anche le conseguenze della crisi a spingere un italiano su
quattro alla “coltivazione fai da te per uso domestico”.
La maggiore concentrazione di questi orti è al nord
(81%), nelle città capoluogo. Oltre che a Torino, superfi ci
consistenti dedicate a questa pratica esistono anche a
Bologna e Parma e in qualche città del centro Italia.Orti
urbani anche nel Mezzogiorno a Napoli, Andria, Barletta,
Palermo e Nuoro.
ENERGIA DAL CAFFÈ
In America Latina si utilizzano le acque refl ue generate
dalla lavorazione del caffè per produrre energia nuova,
impiegata poi come combustibile pulito per stufe, lampade
e altre macchine. È in Honduras, Nicaragua e Guatemala
che si concentra la maggior parte di aziende agricole
che ha raggiunto l’autosostentamento energetico proprio
installando particolari impianti che estraggono gas metano
e biogas dagli scarti della lavorazione del caffè.
ALLERTA ALLUVIONI
L’UE sta fi nanziando - con 11 milioni di euro - tre sistemi di
allerta precoce in caso di alluvioni. Lo scopo è monitorare
le situazioni di emergenza per salvare vite ed evitare danni
a infrastrutture e ambiente. Il primo progetto si chiama
Imprints e consiste in una piattaforma in grado di ridurre
a circa due ore i tempi di reazione a piene improvvise.
WeSenseIt, il secondo progetto, fa leva sulla capacità
di osservazione umana: sono state sviluppate alcune
applicazioni per dispositivi mobili - come i cellulari - che
consentono alle guardie fl uviali di fotografare - e allegare
indicazioni ed osservazioni - quando ritengono di aver
notato uno stato di allerta.
UrbanFlood ha invece realizzato alcuni sensori speciali per
monitorare gli argini di protezione dalle piene. Il sistema
è in grado di lanciare un allarme in caso di cedimento,
calcolare la velocità con cui la zona sarà allagata e
suggerire la migliore via di fuga per trasferire i cittadini in
aree sicure.
RAGNI METROPOLITANI
Secondo uno studio dell’Università di Sidney, i ragni di città
sono più in salute rispetto a quelli che vivono in campagna.
Sembra, infatti, che i ragni cittadini siano di dimensioni
maggiori e più fecondi grazie, soprattutto, alle temperature
mediamente più alte nelle aree urbane. Se da un lato al
caldo si associa una maggiore crescita negli invertebrati,
dall’altro anche le luci delle città attirano molti insetti di cui
i ragni poi si nutrono.
trattamenti continui che le don-
ne con fi gli subiscono dopo
aver scelto di separarsi dai
propri mariti. Molti uomi-
ni, una volta separatisi
dalla famiglia e dopo aver
impugnato omologa di se-
parazione, spesso a favore dei
minori, si sentono vittime e diven-
tano, con astio verso la ex , “diversamente
stalker”.
Vorrei dare visibilità a quei casi giudiziari in
cui non ci sono prove di indigenza paterna
e dove la madre decide di rimanere single
e di continuare il progetto familiare con la
propria prole. Padri di questo tipo credono
di subire mobbing giudiziario e cercano
di sfuggire ai loro doveri con macchinose
forme di alleggerimento del patrimonio. Al-
cuni si fanno licenziare per procedere alla
variazione delle condizioni di omologa, altri
invocano la crisi e cercano di farsi pigno-
rare la casa coniugale in modo che quello
che loro non possono sfruttare non riman-
ga patrimonio della prole. Altri, avendo già
una nuova compagna che, a lungo termi-
ne avanzerà richieste simili a quelle della
prima moglie, non riuscendo a mantenere
lo stesso tenore di vita e cercando di non
deludere le aspettative della nuova fami-
glia, in maniera autonoma, cercheranno di
decurtare gli alimenti dovuti alla ex moglie
e/o ai fi gli, di disfarsi delle cose in comune,
di vendere e cercare di realizzare liquidità,
di annullare le spese straordinarie dei mi-
nori che vanno concordate. Dimenticando-
si che i bambini sono abitudinari, amano la
stabilità, la loro casa e quello che può es-
sere un ricordo. Obbligati dai giudici a dire
si per stringere i tempi di una separazione
consensuale, successivamente diranno
sempre no. No alla vacanza studio dei fi gli,
no al dentista, no alla connessione internet,
no allo sport, con negazioni che rendono i
minori esclusi da una serie di pratiche so-
ciali e personali che li etichetteranno come
fi gli di separati .
Questo tipo di padre soffre di amnesie tem-
poranee relative ai giorni infrasettimanali e
ai week end di visita, al rapporto di cura
e di esclusività con i propri fi gli. Il risultato
di questa forma di bigenitorialità
diventa fonte di forte confl it-
tualità, liti, minacce e, così,
la quotidianità si stravolge
con le regole del “dovete
decidere insieme” per il
bene del minore dell’affi do
condiviso, inserito dalla legge
di riforma del diritto di famiglia
del 2006 (nello specifi co la numero 54), si
trasforma, così, in una fi nzione giuridico -
formale.
Alcune associazioni, in particolare l’Asso-
ciazione Donne Giuriste, hanno messo in
risalto come questo genere di imposizione
del tribunale, possa diventare arma di ri-
catto e di controllo da parte dei padri.
Non mi vorrei dilungare criticamente spie-
gando i meccanismi di relazione delle fa-
miglie allargate, così modaiole da creare
eserciti di fi gli consapevoli che i genitori,
per il loro benessere, hanno dimenticato
ruoli e obblighi. Le persone maggiormente
coinvolte in queste costellazioni famigliari
emotivamente e fi nanziariamente sono,
spesso, i nonni, anch’essi costretti a cam-
biare abitudini, perché hanno più tempo,
più risorse e … “ la colpa” di essere rimasti
una coppia .
S. Moller Okin, alla fi ne degli anni ‘90,
evidenziò la natura politica delle relazioni
famigliari ritenendo che dovessero emer-
gere dalla sfera privata ed essere consi-
derate questioni di giustizia fondamentale.
Le sistematiche disparità nelle libertà fra
uomini e donne, che si presentano anche
quando ci si separa, incidono sull’effettiva
possibilità di sperimentare un progetto di
vita. Pertanto, compito della politica e cri-
terio di giudizio sulla sua capacità di ge-
nerare benessere dovrebbe consistere, fra
gli altri, nel ridurre, fi no ad eliminarle, le di-
suguaglianze reali fra i generi come quella
che caratterizza, tropo spesso, la relazione
fra genitori separati . ?
*Istituto Italiano di Bioetica
L’AVVOCATO DEVE
GESTIRE UNA CAUSA
PER SEPARAZIONE
IN MODO DIVERSO
DAL SOLITO, DEVE CONTENERE
GLI ATTEGGIAMENTI
NEGATIVI
E TUTELARE I FIGLI
DOPO
LA SEPARAZIONE
MOLTI UOMINI
SI SENTONO VITTIME
E MALTRATTANO
LE EX MOGLI
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