Numero 2 del 2024
Le signore delle stelle
Testi pagina 1
LE SIGNORE DELLE STELLE
Dall’oscurità sconosciuta fino alla luce della conoscenza: è il simbolico viaggio che hanno compiuto, fin dall’antichità, le straordinarie figure femminili che proponiamo in questa Agenda NOIDONNE Cult 2025.
Stregate dalle stelle e affascinate dalla magia del cielo, infinito come i sogni che gli affidiamo innalzando lo sguardo, sono davvero tante le donne con la passione per le scienze planetarie che hanno sfidato divieti e pregiudizi con coraggio e tanta curiosità. Hanno osato e hanno conquistato lo Spazio e, al contempo, il loro spazio nella Storia dell’Astronomia e dell’Astrofisica.
Iniziando la ricerca per comporre questa Agenda non immaginavamo di incontrare un così grande numero di donne che hanno lasciato tracce, anche importanti, nella storia di discipline scientifiche così importanti per il progresso dell’umanità. Numerosissime nel Novecento, non sono state poche neppure nel passato le donne che hanno scrutato il cielo cercando risposte alle tante domande che la volta celeste sollecitava.
Dopo Ipazia, capostipite delle astronome e delle matematiche, si incontrano altre figure femminili che hanno osservato le stelle e i pianeti, spesso arrivando a dare contributi decisivi per l’evoluzione della conoscenza dell’Universo e delle leggi che ne regolano il funzionamento.
È il caso di Maria Cunitz (1610/1664), che con il suo libro “Urania Propitia” ha reso più accessibili le complesse tavole di Keplero.
Significativa è anche la storia di Mary Somerville (1780/1872) che, in polemica con illustri studiosi del suo tempo e contro le credenze religiose, è stata la prima scienziata a sostenere l’esistenza della Terra ben prima di quanto affermato nella Bibbia.
Degne della massima valorizzazione, inoltre, le storie delle matematiche afroamericane che hanno dovuto superare la doppia discriminazione, di razza e di genere, per lavorare alla NASA. Tra loro citiamo Katherine Johnson (1918/2020): nel 1970 i suoi calcoli hanno permesso agli astronauti della missione “Apollo 13” di tornare sulla Terra dopo che l’esplosione di una parte della navicella aveva impedito l’allunaggio.
Abbiamo poi incontrato figure femminili gigantesche per la storia dell’Astronomia, pur essendo rimaste nell’ombra. Un esempio in tal senso sono le osservazioni e i disegni (circa 10mila!!) con cui Hisako Koyama (1916/1997) ha rappresentato le macchie solari: un lavoro che ha contributo notevolmente alla loro comprensione.
Per dire delle barriere culturali, che ancora nell’Inghilterra del XIX secolo vietavano alle donne l’accesso alle facoltà scientifiche, si può citare Cecilia Payne Gapodchkin (1900/1979), che dovette laurearsi in materie umanistiche. Si trasferì in America, dove poté studiare la Via Lattea e dove, finalmente, ottenne la cattedra di Astronomia arrivando ad essere direttrice del Dipartimento.
Quanta forza e quanta intelligenza!
Sono tutte donne straordinarie per la tenacia con cui hanno perseguito i loro progetti di studio e per le competenze di altissimo profilo che hanno maturato. Una miscela che, non a caso, le ha portate spesso a raggiungere eccellenti risultati scientifici e che ha aperto la strada anche alle astronaute che, numerose, sono raccontate nell’Agenda.
Figura emblematica in questo senso è Margherita Hack (1922/2013), rinominata “la donna delle stelle” per le sue scoperte e alla quale è dedicato l’asteroide 8558 Hack. È stata una scienziata riconosciuta a livello internazionale e una grande diffonditrice del valore della scienza e della libertà delle donne. Libertà che ha rivendicato anche nella sua giovinezza, non accettando la cultura del fascismo che prevedeva per le donne il solo ruolo di madre.
Come è ormai tradizione di questa Agenda, proponiamo una galleria di sintetiche biografie certamente non esaustiva delle tante scienziate che, soprattutto nel nostro tempo, sono impegnate in progetti di altissimo livello anche con riconoscimenti internazionali. A dimostrazione del potenziale femminile di cui il mondo non può e non deve privarsi.