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Numero 1 del 2020

Alleanze e cura dell'altra


Foto: Alleanze e cura dell'altra
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ALLEANZE E CURA DELL’ALTRA
di Carla Centioni*

Empowerment e accompagnamento al lavoro per donne vittime di violenza. È il progetto IncludiamoLe, finanziato dalla Regione Lazio e in corso di attuazione nei Centri antiviolenza di Anguillara Sabazia, Labico e Nettuno


L’anno che abbiamo vissuto è stato duro per le donne colpite dalla violenza maschile. Da quando è incominciata la pandemia, a una fase iniziale, segnata da un calo delle richieste di aiuto, è seguita un’impennata di violenze, che ci ha confermato quanto una convivenza forzata abbia acuito situazioni già al limite. Come operatrici dei Centri antiviolenza abbiamo dovuto inventare sul campo nuove strategie di aiuto per essere presenti e per sostenere concretamente chi, oltre all’emergenza sanitaria, voleva sopravvivere alla violenza endemica che attraversa la società.
La pandemia ha rimesso al centro del vivere quotidiano il bisogno dell’altro/a e le donne in questo sono delle esperte. Per anni si sono interrogate sul senso della cura: sottraendo ad esso il significato stabilito dall’ordine patriarcale, si sono riappropriate di questo termine per ri-significarlo attraverso una narrazione nuova. Per le donne la cura ha una declinazione ampia, che parte dalla solidarietà per arrivare al bisogno di creare un’alleanza con l’altra, per esistere e resistere insieme.
L’associazione Ponte Donna contiene simbolicamente, nel suo stesso nome, il superamento degli ostacoli: il ponte è uno strumento che unisce e crea nuove alleanze. Fin dalla sua nascita, che risale a quindici anni fa, ha sempre lavorato in sinergia con altre associazioni: insieme alla Casa Internazionale di Roma ha gestito una Casa Rifugio e ora, con la Cooperativa Prassi e Ricerca e con SocialMenteDonna, gestisce centri antiviolenza nella provincia di Roma. Approdare al progetto “IncludiamoLe” è stato un percorso costruito in anni e anni di dialogo con le istituzioni. Un dialogo aperto tra chi, lavorando nei centri antiviolenza, ha le idee chiare, ispirate dall’ascolto e dalla lettura dei bisogni delle donne, e da una istituzione, la Regione Lazio, che attenta ha affinato i suoi strumenti attraverso dispositivi come quello del bando sull’inclusione sociale che ha uno specifico riferimento alla presa in carico, orientamento e accompagnamento per l’inclusione attiva. Un salto di qualità rispetto agli anni passati quando per le donne che volevano uscire dalla violenza c’era la ‘sola’ messa in sicurezza e relativi percorsi costruiti insieme alla donna per allontanarsi dal maltrattante.
Attraverso l’azione Asse Prioritario 2 (per le donne che subiscono violenza) la Regione Lazio, ha dato la possibilità a Ponte Donna, alla coop Prassi e Ricerca e a SocialMenteDonna di costruire un progetto ad ‘hoc’ per le donne che si sono rivolte ai Centri antiviolenza che gestiscono: Marielle Franco, del Sovrambito Rm 6.6 e Rm 6.4 di Nettuno; il Centro antiviolenza dedicato a Federica Mangiapelo di Anguillara Sabazia; il Centro antiviolenza il Filo di Arianna del PdZ del Distretto Rm G 6 di Labico.
Il progetto “IncludiamoLe” si delinea in un percorso di attività di empowerment e di accompagnamento al lavoro e all’auto-imprenditorialità e si concretizza in stage professionalizzanti presso realtà economiche che rispondano alle competenze e ai desideri delle donne. L’individuazione delle partecipanti è avvenuta attraverso colloqui fatti alle donne in carico, in cui sono state verificate la capacità di tenuta del percorso e il desiderio di avviare un cammino verso un’autonomia sostenibile. L’obiettivo che si intende raggiungere è quello di rafforzare e far riemergere le risorse assopite da anni e anni di svalutazioni e/o maltrattamenti. Si intende con questo progetto dare strumenti per far conoscere il mondo del lavoro e del fare impresa nelle realtà territoriali della Provincia di Roma.
“IncludiamoLe” nasce dall’esperienza di tre realtà: Ponte Donna, Prassi e Ricerca e SocialMenteDonna, da un confronto fatto di saperi diversi acquisiti in anni di lavoro nel sociale e di sostegno rivolto alle donne. Il progetto attualmente è nella fase della sua realizzazione, ciò che ci emoziona e meraviglia dopo anni di lavoro sul campo risiede proprio in quell’imponderabile incognita che si genera nell’incontro tra donne. Difficile, infatti, in questo specifico progetto tenere ‘la barra dritta’ tra chi ha incarichi professionali ben definiti come la tutor, la docente che tiene la lezione sui diritti e doveri nel mondo del lavoro, tra chi ha la presa in carico o il ruolo di orientatrice e chi, discente, è in aula ad ascoltare.
Spesso i ruoli si invertono, i saperi si intrecciano, il confine, come è giusto che sia, si confonde e si abbattono le differenze. È qui che riaffiora quel patto sociale, etico ed emotivo costruito tra donne, emerge quel sapere secolare che ci dice che insieme si è più forti, che l’autonomia intesa come autodeterminazione è possibile solo creando alleanze e prendendosi cura l’una dell’altra.
Una tessitura preziosa per uscirne tutte più ricche.
Un ringraziamento va alle aziende locali di Nettuno, Anguillara Sabazia e Labico che hanno messo a disposizione le loro imprese e i loro mestieri e saperi per trasmetterli alle donne che svolgono gli stage lavorativi. Un ringraziamento al presidente del GAL-Gruppo di Azione Locale Castelli Romani e Monti Prenestini per la sensibilità dimostrata. Un ringraziamento a Tiziana Biolghini della Regione Lazio per il desiderio e l’energia infinita che mette nell’incarico che ricopre e per aver dato questa opportunità alle donne che vogliono ricominciare a vivere la loro vita.
*Carla Centioni, presidente associazione Ponte Donna
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